9902 Mobilitazione sindacale 26-27 Giugno per il lavoro

20120625 18:04:00 red-roma

La decisione del Governo di mettere la fiducia sul decreto relativo ai temi del mercato del lavoro, significa rifiutare il confronto con le posizioni diverse e le richieste sindacali e decidere di andare avanti senza porsi il problema del confronto e del consenso. Il Ministro Fornero bolla come ideologismi le critiche sindacali e dichiara di poterne fare a meno. Nel frattempo continua la mobilitaziuone unitaria in tutte le regioni e principali città per i giorni 26 e 27 Giugno, attraverso scioperi e manifestazioni.
Il 27 Giugno, dalle 14 alle 19, foilte delegazioni dalle diversi parti di Italia daranno vita ad un presidio di fronte alla Camera dei Deputati, che si accinge a votare la fiducia, a piazza Montecitorio. Saranno presenti anche le Segreterie nazionali di Cgil, Cisl ed Uil.

“La precipitazione della fiducia è un’ulteriore atto di determinismo miope di questo governo che rischia di ripetere la vicenda pensioni”. Così il Segretario Generale della CGIL Susanna Camusso, sulla richiesta del governo di ricorre alla fiducia alla Camera sulla riforma del mercato del lavoro, un provvedimento che come sottolineato dalla leader della CGIL è “inadeguato” perchè, spiega “non interviene per limitare la precarietà”, ma “riduce le tutele per gli ammortizzatori nonostante il perdurare della crisi senza renderli universali, e non dà adeguate risposte sulle politiche attive e la ricollocazione dei lavoratori”.

Secondo il Segretario Generale della CGIL, “il Governo sarà costretto a rivedere queste misure così com’è accaduto per gli esodati. Si poteva evitare questa ulteriore lacerazione per il Paese se il governo avesse proseguito il confronto con le parti sociali ed invece si sta per approvare un provvedimento che scontenta tutti”.

Proseguirà, quindi, annuncia Camusso, la mobilitazione della CGIL “al fianco di tutti coloro che ritengono che sia doveroso modificare questo provvedimento fino al suo cambiamento, con questo governo e con i futuri”. Inoltre, a non convincere la leader della CGIL è l’intenzione di porre alcuni correttivi nel dl sviluppo, “il provvedimento va rivisto nel suo intero impianto legislativo e su questo punto con interesse ai posizionamenti che anche dal mondo delle imprese stanno arrivando in queste ore”.

Il Paese, ha concluso Camusso, “ha bisogno di unità e di un progetto condiviso per far ripartire l’economia, le continue divisioni che si stanno producendo, negando sistematicamente il confronto, sono una delle cause di maggiore freno alla crescita”.

 

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