9857 CGIL,CISL,UIL: a Roma 200mila al corteo per il lavoro,lo sviluppo ed il fisco. Critiche al Governo

20120619 16:36:00 red-roma

Promosso unitariamente da Cgil-Cisl ed Uil un grande corteo di circa 200mila lavoratori e lavoratrici, di pensionati e di giovani e ragazze ha sfilato da piazza della Repubblica a Piazza del Popolo. Qui hanno preso la parla S.Camusso,Bonanni ed Angeletti per chiedere sviluppo, occupazione ed un fisco più equo. Forte la richiesta che il Governo Monti cambi rotta, modifichi la sua agenda trovi le risorse per sostenere lo sviluppo economico e difenda lavoratori,pensionati e famiglie che rischiano l’impoverimento.

E’ necessaria una riforma fiscale che riduca la pressione su lavoratori e pensionati e si accompagni ad sempre più rigorosa lotta all’evasione fiscale. Elevare la tassa sulla casa, come nel caso dell’IMU, non va bene mentre i detentori di grandi patrimoni immobiliari, come le banche, pagano meno dei disoccupati e dei pensionati.
Il Governo dovrebbe pensare al più presto ad una tassa sui grandi redditi e le grandi ricchezze per sostenere investimenti produttivi, tagliare il debito e ridurre le tasse sui redditi più bassi.
Piena come nelle grandi occasioni piazza del Popolo forniva una immagine forte e gioiosa, di uno straordinario movimento fatto di uomini, di donne, di anziani e di giovani in lotta per il lavoro, un fisco più equo, per affrontare con efficacia una crisi difficile e superarla senza ridurre le condizioni di vita dei lavoratori, dei pensionati e dei disoccupati.In attesa di un inserimento nel lavoro, senza precarietà e con parità di diritti, è necessario garantire ai disoccupati, nella stragrande maggioranza giovani senza lavoro o precari, un reddito minimo
L’agenda di Monti va cambiata, ha detto Susanna Camusso segretaria generale della Cgil, i suoi provvedimenti hanno prodotto iniquità e diseguaglianze, anche la politica degli annunci di continui e risolutivi interventi deve cessare, produce soltanto un effetto mediatico, sempre più transitorio, e toglie credibilità all’azione del Governo. Ad esempio il caso dei lavoratori cosiddetti esodati, cioè di coloro che la crisi ha espulso dal lavoro e che gli accordi sindacali hanno previsto transitino dalla cassa integrazione alla pensione, che oggi si trovano, in virtù delle modiche apportate dal Governo all’età pensionabile, in una situazione insostenibile: non possono andare in pensione nè tornare al loro posto, che non esiste più. Questi lavoratori anziani debbono andare in pensione nel rispetto dei vecchi criteri, chiedono unitariamente i sindacati.
Anche il decreto per lo sviluppo, che porta il nome del Ministro Passera, non rappresenta la svolta e la novità che sarebbero state necessarie. Infatti ,mentre occorrerebbe lavorare per la ripresa dell’economia e per fare crescere salari e pensioni,necessari per reilanciare i consumi, le attività produttive e commerciali, il Governo resta fermo ad una politica di annunci le cui rcadute pratiche sono tutte da verificare.
Infatti chiudendo il proprio comizio in piazza del Popolo, Susanna Camusso segretario generale della Cgil ha chiesto al Governo di modificare la propria agenda, che ha prodotto giustizie ed iniquità, ed imboccare la strada di un dialogo, concreto e costruttivo con i Sindacati, per
portare il paese fuori dalla crisi e dalla morsa speculativa. L’Europa non può essere indicata come l’unica causa dei nostri mali ma deve trovare una nuova strada con il consenso ed il contributo di tutti, a partire dalleeconomie più forti.
Se queste novità non ci saranno, ha detto S.Camusso, torneremo in piazza e daremo vita ad ancora più incisive azioni di lotta.

 

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