9842 Riforma Comites-Cgie: L’esame in commissione esteri del Senato

20120613 14:30:00 red-roma

Il Dibattito nella Commissioni Esteri del Senato fa emergere posizioni diverse. Nel suo intervento il Sottosegretario Marta Dassu riconferma gli impegni emersi nel confronto fra il MINISTRO TERZI ED IL SEGRETARIO GENERALE DEL CGIE ELIO CAROZZA e la disponibilità a discutere sulla destinazione dei fondi.

ROMA aise/Eminews- 13 Giugno2012

Il Governo è disponibile al confronto sulla destinazione dei fondi destinati alle elezioni dei Comites, rinviate al 2014.

A confermalo, ieri in Commissione Affari Esteri, è stata il sottosegretario Marta Dassù presente alla seduta in cui i senatori hanno proseguito l’esame del decreto di rinvio, approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 maggio scorso.

Durante la seduta, da più parti è stata ribadita l’esigenza di rifondare l’intero settore, mentre il senatore Micheloni (Pd), come annunciato la scorsa settimana, ha confermato l’intenzione di presentare emendamenti al testo per andare al voto nel 2013, invece che l’anno seguente. Tra le proposte emerse in seduta quelle del relatore del provvedimento, Alfredo Mantica (Pdl), secondo cui si potrebbe far votare solo chi si iscrive in apposite liste e, nell’immediato, si potrebbe sentire il Viminale sulla correttezza di questa procedura. Sempre di Mantica l’osservazione sul destino del decreto: "in assenza di un accordo sui contenuti, la Commissione potrebbe proporre la non conversione del provvedimento".

Ma andiamo con ordine. A inizio seduta, il senatore Bettamio (Pdl), d’accordo col rinvio delle elezioni, ha sostenuto che "l’intera materia delle politiche per gli italiani all’estero deve essere rimeditata. Credo sia necessario un progetto complessivo di riordino che affronti tutti gli argomenti di interesse, dall’insegnamento della lingua e della cultura alla promozione commerciale alla stampa in lingua italiana. La prevista riduzione delle spese per le consultazioni elettorali con modalità informatica – ha concluso – non deve rimanere una misura episodica".

Come accennato, nel suo intervento Micheloni (Pd) ha definito "eccessivo" il rinvio al 2014. "Sarebbe stato preferibile prevedere una data più anticipata, pur consentendo l’individuazione di modalità di voto diverse e più semplici rispetto al voto per corrispondenza", ha aggiunto, ricordando che "prima del voto per corrispondenza le elezioni per i Comites avvenivano in seggi presso i Consolati".

Quanto alla destinazione dei fondi, il senatore eletto in Europa ha ricordato che "gli stanziamenti per le politiche migratorie sono stati più volte pesantemente decurtati. Ciò porterà nei prossimi mesi alla chiusura di numerosi corsi di insegnamento della lingua italiana all’estero", mentre "altri Paesi europei non hanno diminuito gli investimenti nella diffusione della lingua e cultura all’estero considerandolo un importante legale e veicolo di promozione del sistema Paese. Eguale preoccupazione – ha aggiunto – desta quanto sta avvenendo nella ristrutturazione della rete consolare italiana nel mondo nonché le proposte avanzate in Senato nel senso della soppressione della circoscrizione Estero". Nel preannunciare la presentazione di emendamenti al testo del decreto-legge, Micheloni ha ribadito come "il mantenimento di una forte connessione tra comunità italiana all’estero e madrepatria sia nell’interesse soprattutto dell’Italia più che di cittadini italiani oramai pienamente integrati nei Paesi esteri di residenza".

Per Mantica (Pdl), visto che le elezioni sono state rinviate solo per motivi economici, si potrebbero "ottenere altri risparmi anche mediante misure alternative a quella del voto elettronico. Ad esempio, potrebbe ipotizzarsi una definizione della base elettorale includendo solo quei cittadini che abbiano manifestato la volontà di esprimere il voto. Potrebbe in proposito svolgersi un’audizione di un rappresentante del Ministero dell’interno, in occasione della quale affrontare anche il delicato tema della normativa vigente sul recupero della cittadinanza italiana. Credo sia utile – ha aggiunto – anche un confronto con il Ministero dell’economia per analizzare la destinazione dei fondi recuperati sulla base del rinvio di queste consultazioni".

"Credo che l’esame di questo disegno di legge potrebbe costituire l’occasione per adottare sin d’ora una parte delle riforme più urgenti in materia di assetto e compiti delle rappresentanze delle comunità italiane nel mondo", ha detto ancora Mantica, citando in particolare "la normativa vigente secondo cui l’elezione in secondo grado del Cgie avviene mediante la convocazione di un’assemblea dei componenti dei Comites e dei rappresentanti delle associazioni, con costi significativi".

A Livi Bacci (Pd) che ha sostenuto "l’esigenza di ridurre i costi delle consultazioni elettorali è strettamente connessa alla riforma della disciplina della titolarità e del recupero della cittadinanza italiana", Mantica ha risposto che il Viminale "ha la competenza sulla materia elettorale tanto in Italia quanto all’estero. Ma mentre in Italia i dati anagrafici presso i Comuni devono essere necessariamente aggiornati per fruire dei servizi pubblici, all’estero non vi è alcuna conseguenza e ciò fa sì che l’Aire non venga costantemente aggiornata. E questo determina il rischio della dispersione di numerosi voti, che potrebbe essere limitato con un sistema di voto a domanda".

Correlatore del provvedimento, Tonini (Pd) ha osservato come il decreto di rinvio "incida significativamente sulla vita delle collettività italiane nel mondo, andandosi ad aggiungere alle già previste decurtazioni dei fondi per le politiche migratorie. Credo sia indispensabile affrontare alcune tematiche di fondo, tra cui, in primo luogo, la definizione di un sistema di voto dei rappresentanti delle comunità italiane all’estero che non risulti eccessivamente costoso e che venga introdotto con gradualità. Inoltre, occorrerà garantire che almeno una parte dei fondi appostati per lo svolgimento delle elezioni ora rinviate venga veicolato per il finanziamento delle politiche per gli italiani all’estero. Ulteriori fondi – ha aggiunto – potrebbero essere rinvenuti anche chiedendo un contributo economico in caso di richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana all’estero. Le stesse comunità sudamericane sembrerebbero manifestare una disponibilità in tal senso".

Il presidente della Commissione Dini ha quindi proposto di svolgere l’audizione di un rappresentante del Ministero dell’interno nell’ambito dell’indagine conoscitiva già avviata dalle Commissioni Affari costituzionali e Affari esteri sul voto dei cittadini italiani all’estero. Inoltre, "si potrà chiedere l’intervento in Commissione di un rappresentante del Ministero dell’economia per fornire i ragguagli richiesti".

Mantica ha quindi rilevato come "in assenza di un accordo sui contenuti la Commissione potrebbe proporre la non conversione del provvedimento".

Il sottosegretario Dassù è quindi intervenuta per ribadire "l’attenzione del Governo per il mondo dell’emigrazione", come dimostrato, ha ricordato, anche dall’incontro tra il Ministro Terzi e il Segretario generale del Cgie Carozza.

"L’esigenza di risparmio economico è senz’altro primaria", ha detto Dassù riguardo al decreto. "La fissazione del termine per le elezioni dei Comites al 2014 risponde alla necessità di disporre del tempo sufficiente per predisporre lo strumento informatico per le consultazioni".

Quanto alla destinazione dei fondi che erano già destinati alle elezioni per il 2012, Dassù ha citato il Ministro Giarda, che il 9 maggio scorso ha risposto alla Camera all’interrogazione-Razzi: "in tale sede il Ministro aveva preannunciato il collegamento tra il rinvio delle consultazioni elettorali e il recupero di somme per le politiche migratorie e in particolare per l’operatività dei Comites già eletti. Vi confermo, quindi, una disponibilità al confronto con la Commissione in materia".

Il riferimento a Giarda ha fatto di nuovo intervenire Micheloni che ha voluto precisare che "i parlamentari della circoscrizione Estero non hanno in alcun modo sollecitato o avallato la decisione di rinviare le elezioni per i Comites. Prendo atto della necessità di recuperare le risorse già stanziate per lo svolgimento delle consultazioni nel 2012 ma – ha ricordato – sul contenuto del decreto non vi è stata una preventiva concertazione. Dobbiamo assolutamente recuperare, almeno parzialmente, i fondi risparmiati con il rinvio delle elezioni per le politiche migratorie".

A Dini che chiedeva chiarimenti sulla destinazione contabile dei fondi non più destinati alle elezioni dei Comites nel 2012, Mantica ha chiarito che "i 6,7 milioni di euro destinati alle elezioni dei Comites si trovavano nel bilancio di competenza del Ministero degli affari esteri, ma in un capitolo distinto da quello per l’attuazione delle politiche migratorie".

Dassù ha quindi ribadito "la disponibilità del Governo a confrontarsi sulle disponibilità e l’uso dei fondi destinati alle politiche migratorie", mentre Tonini, concludendo la seduta, ha auspicato che "la disponibilità manifestata dal sottosegretario Dassù e dal Ministro per i rapporti con il Parlamento trovi concreto riscontro".

 

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