9838 COME MIGLIORARE LA FUNZIONALITÀ DEI CONSOLATI? ECCO LA RICETTA: INFORMAZIONI A PAGAMENTO!

20120612 23:18:00 redazione-IT

[b]di Dino Nardi[/b]
Mentre alcuni parlamentare italiani, anche tra gli eletti all’estero, si stanno spendendo da tempo per una battaglia a favore di un maggior utilizzo dei contrattisti locali a scapito dei così detti “ministeriali” nelle Rappresentanze diplomatico-consolari italiane all’estero, per far risparmiare lo Stato Italiano (una ipotesi fatta propria anche dal recente rapporto della Commissione del Ministero degli Affari Esteri sulla “spending review”), in qualche consolato hanno già deciso di far da soli per cercare di far funzionare ugualmente gli uffici sia pure con scarsità di personale e pochi finanziamenti dopo i ripetuti tagli al bilancio che il MAE ha subito negli ultimi anni.

Come? Semplice, facendo pagare gli utenti!

Infatti, con mia meraviglia (disattenzione?) ho scoperto che dal novembre scorso è in vigore un Contratto firmato tra il Consolato Generale d’Italia di Ginevra (in nome e per conto dell’Ambasciata d’Italia in Berna) ed una società privata elvetica che ha costituito un servizio di assistenza telefonica ad hoc per la rete consolare italiana.

Così avviene che se un eventuale utente del Consolato Generale d’Italia di Ginevra, tramite internet, va nel suo sito ufficiale, facendo clic su “Call Center”, potrà leggere le condizioni del contratto stipulato tra il citato Consolato Generale e questa società privata.

Di fianco alla dicitura “Call Center” vi è poi il numero telefonico da chiamare con indicato il costo della chiamata “CHF 0.90/min.” e “CHF 1.85/Scatto”. Se poi l’eventuale utente internauta digitasse invece, “consolato.ch” si aprirebbe la pagina principale del CENTRO SERVIZI CONSOLARI della società privata elvetica firmataria del contratto succitato. Sulla destra in alto, di questa pagina, a caratteri quasi cubitali, appare un numero telefonico in color verde (ma questo non è il colore che identifica visivamente uno speciale servizio telefonico che permette di effettuare delle chiamate addebitandone il costo interamente al destinatario?), con ai lati la scritta, in questo caso quasi indecifrabile, di “CHF 0.90/min.” e “CHF 1.85/Scatto”. Nella stessa pagina vi è poi il link del Consolato Generale d’Italia di Ginevra e di seguito sono pure trascritti i link dei diversi Uffici consolari italiani presenti nella Confederazione nonché l’elenco delle maggiori problematiche che possono interessare un cittadino italiano.

E Ginevra, perlomeno in Svizzera, ha fatto da apripista poiché sembra che un analogo contratto stia per concludersi con la stessa società anche da parte del Consolato Generale d’Italia di Zurigo e, come nel gioco del Domino, chissà da quanti altri Uffici consolari ancora sia in Svizzera che altrove!

A questo punto sorgono spontanee alcune domande. È mai possibile che per avere delle informazioni da parte di un Ufficio dello Stato Italiano si debba dover contattare un Call Center il cui servizio è a pagamento? Inoltre, ammesso, e non concesso, che ciò sia possibile, è stato fatto un bando pubblico per individuare una società che offrisse questo servizio a costi minori? Ed ancora, è mai possibile che nel mondo un consolato italiano (o un’ambasciata) possa stipulare un contratto di questo tipo, con costi non indifferenti per gli utenti, sia pure con l’obiettivo di poter migliorare la funzionalità di una sede, mentre da parte del Ministero si continua con pervicacia a rifiutare di stipulare una convenzione con i Patronati come, peraltro, consente l’articolo 11 della legge 152 del 2001 (Art. 11.”Attività di supporto alle autorità’ diplomatiche e consolari italiane all’estero” 1. Gli istituti di patronato e di assistenza sociale possono svolgere, sulla base di apposite convenzioni con il Ministero degli affari esteri, attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari italiane all’estero, nello svolgimento di servizi non demandati per legge all’esclusiva competenza delle predette autorità) e come ripetutamente da anni chiede lo stesso Consiglio Generale ed hanno chiesto al Ministro Terzi, anche recentemente, i deputati Garavini e Porta del PD con una interrogazione parlamentare? Ed infine un’ultima domanda, ma l’associazionismo italiano ed i Comites, colpiti da queste incredibili iniziative del loro consolato di riferimento, che danneggiano indubbiamente le nostre comunità, è mai possibile che non abbiano avuto niente da obiettare e non abbiano ritenuto di informarne il Cgie o, meglio ancora, non abbiano indetto alcuna manifestazione di protesta? Boh, mistero! (dino nardi*aise)

* coordinatore UIM per l’Europa e membro Cgie

 

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