9772 CASO VATTANI: SODDISFAZIONE PER LA PRONUNCIA DEL CONSIGLIO DI STATO

20120518 15:00:00 redazione-IT

"Salutiamo con soddisfazione la sentenza del Consiglio di Stato che cancella quella del Tar del Lazio e che, prendendo in considerazione i dati fattuali, mette al centro l’interesse dello Stato ritenendo grave e lesivo degli interessi pubblici il comportamento di un diplomatico che pubblicamente si schiera a favore del fascismo, della repubblica di Salò e contro la Repubblica Italiana".

Così si è espresso un folto numero di rappresentanti degli italiani all’estero – espressione del Cgie, dei Comites ma anche dell’associazionismo italiano nel mondo – all’indomani della pronuncia del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso della Farnesina contro la disposizione del Tar di sospendere il richiamo a Roma del console ad Osaka Mario Vattani.

Questi era stato sospeso dalla sua carica con l’accusa di apologia del fascismo, dopo essere stato immortalato da un video mentre si esibiva a Casapound inneggiando al fascismo con il suo gruppo "fasciorock" "SottoFasciaSemplice". Subito richiamato dalla Farnesina, il console aveva fatto ricordo al Tar che aveva sospeso il provvedimento del Ministero. Ma ora, in seguito a quanto decisio dal Consiglio di Stato, Vattani dovrà rientrare a Roma entro domenica prossima, 20 maggio.

Ma per i rappresentanti degli italiani all’estero, che hanno diffuso oggi una nota comune, questo non basta: "Vattani deve essere espulso dalla diplomazia italiana", scrivono i consiglieri del Cgie Luciano Neri, pure coordinatore della Consulta Italiani nel Mondo, Andrea Amaro, Mario Castellengo, Dino Nardi, Silvana Mangione, Anna Pompei Ruedeberg, Maria Rosa Arona, Filomena Narducci, Marina Salvarezza, Marina Piazzi, Renato Palermo, Michele Cristalli, Michele Schiavone, Pasquale Nestico, Giovanni Rapanà, Michele Calamera, Claudio Pozzetti e Franco Fatiga, insieme ad Andrea Lanzi del Comites di Rio de Janeiro e, per l’associazionismo, il segretario Fiei Rodolfo Ricci, il presidente associazione Italiani Sudamericani (Argentina) Alfredo Llana, il presidente dell’associazione 20 Maggio Aldo Amoretti, la presidente del Coordinamento Donne Italo Argentine di Buenos Aires Raffaella Cuppari e Josè Mendez Zilli del Direttivo Casa d’Italia Montevideo in Uruguay.

"I diplomatici italiani quando assumono l’incarico giurano fedeltà alla Repubblica Italiana e alla Costituzione fondata sulla Resistenza, non alla repubblica di Salò", si legge nella nota. "I comportamenti pubblici del console Vattani avrebbero dovuto comportare l’attivazione della procedura di rimozione per motivi disciplinari, non una semplice sanzione di richiamo come quella attivata dalla Farnesina". Quanto a Vattani, "con il ricorso al Tar, ha dimostrato arroganza e irriconoscenza verso lo stesso Ministero degli Esteri il quale peraltro ha attivato un provvedimento molto "benevolo" rispetto alla gravità degli atti da lui compiuti".

Secondo i firmatari della nota, "le motivazioni del Tar del Lazio sono inenarrabili, lasciano senza parole affermazioni secondo le quali la partecipazione di un diplomatico italiano a raduni inneggianti al fascismo non costituiscono alcun "discredito per l’immagine e gli interessi dello Stato". Per queste ragioni abbiamo provveduto ad inviare ai giudici del Tar del Lazio copia della Costituzione Italiana e della Legge 122 del 1993 che vieta e condanna gesti, azioni e slogan inneggianti all’ideologia nazifascista".

"Per questo", continua la nota, "salutiamo con soddisfazione la sentenza del Consiglio di Stato che cancella quella del Tar del Lazio e che, prendendo in considerazione i dati fattuali, mette al centro l’interesse dello Stato ritenendo grave e lesivo degli interessi pubblici il comportamento di un diplomatico che pubblicamente si schiera a favore del fascismo, della repubblica di Salò e contro la Repubblica Italiana".

"Lo stesso Presidente della Repubblica Napolitano, nel suo intervento alla Conferenza degli Ambasciatori, aveva sottolineato l’imprescindibile obbligo per chi rappresenta l’Italia all’estero, di "essere all’altezza del grande patrimonio di civiltà della nostra storia"", ricorda la nota.

"Comportamenti come quelli di Vattani sono incompatibili con l’immagine che il nostro Paese deve rappresentare all’estero, lesivi dei nostri interessi nazionali e offensivi dell’impegno e dei valori portati avanti dai nostri connazionali all’estero e dalle loro istituzioni rappresentative. Per questo", conclude la nota, "ribadiamo la nostra richiesta e l’impegno affinché la rimozione definitiva del console Vattani dalla struttura diplomatica diventi effettiva quanto prima, tenendo anche presente l’opportunità di valutare l’ipotesi di violazione della legge Mancino n.122 del 26 aprile 1993".

(aise/eminews)

 

Views: 21

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.