9767 L’ANPI di Praga sulla crisi economica

20120518 14:45:00 redazione-IT

[b]A.N.P.I.- Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione Repubblica Ceca “F. MORANINO”[/b]

"Alle morti sul lavoro, odiosa piaga di sempre, si affiancano oggi le morti volontarie, indotte dalle angosce generate dalla crisi economica. Sono queste ultime morti l’epilogo di un grande fallimento culturale, che ha generato due forme orribili di solitudine.
La prima e’ la solitudine nella quale e’ stato volontariamente precipitato l’uomo-lavoratore, l’uomo imprenditore. Dopo decenni di dominio della cultura dell’individualismo sfrenato, precondizione per l’arricchimento senza limiti nel modello iper-liberista di stampo Reganiano, ecco chi si trova al fianco l’uomo in difficoltà: “il nulla”.

E al nulla si affida per la soluzione ultima dei suoi problemi.
La seconda forma di solitudine è la tabula rasa, che la medesima cultura ha fatto, degli strumenti di analisi della realtà (ideologici, politici e sociali), che aiutano ad individuare le cause generali e i principali artefici delle difficoltà che possono attanagliare il singolo. In questo modo ci si prende tutti i meriti, nel bene, e tutta la responsabilità, nel male, e di nuovo si è soli sotto un peso enorme, che, quando arriva, non può che schiacciare.

Ancora più odioso è tutto questo quando si considera che, in molti casi, i problemi contingenti di questi piccoli imprenditori avrebbero potuto essere alleviati o risolti, se le banche avessero concesso la necessaria liquidità.

Liquidità che quelle stesse banche sono oggi in grado di fornire, perché ingenti quantità di danaro pubblico, o di garanzie dello Stato (che è equivalente), gli sono stati
forniti alla prima richiesta di aiuto.

Accanto al fallimento culturale, il neo liberismo Reganiano ci ha consegnato le catastrofiche conseguenze di un modello economico quasi esclusivamente finanziario che ha asservito le classi dirigenti dei Paesi occidentali alle volontà di pochi capitalisti, fino ad imporne la scelta dei governi rompendo così il patto democratico fra lo Stato ed i cittadini in una sorta di nuovo fascismo da terzo millennio.

Naturalmente la Repubblica Ceca, se pure con modalità diverse rivenienti dalle sue dimensioni e da un impianto strutturale sociale ed economico differente, non si poteva sottrarre agli effetti della crisi, proclamando ufficialmente in questi giorni l’ingresso nella fase recessiva.

Anche qui sta montando forte la protesta nei confronti una classe politica sempre più alle prese col fenomeno corruttivo, incapace di dare risposte di lungo respiro, succube come nel resto d’Europa, di questa dittatura finanziaria che sta smantellando lo stato sociale del Paese.

L’ANPI-CZ, in quanto rappresentante e custode dei valori costituzionali, al cui primo posto e’ il lavoro, si affianca ai familiari dei suicidi in Italia. Considera questi le vittime di una cultura feroce e perdente, che spezza vite umane, prima snaturando in loro qualsiasi appartenenza sociale e solidarietà di classe, e poi schiacciandole. Nel contempo in Repubblica Ceca si schiera al fianco dei sindacati e dei movimenti di protesta rappresentati da “PRO ALT” e “INDIGNATI”, che stanno
cercando di dare dal basso una risposta alla crisi di quei valori democratici per i quali i Partigiani si sono battuti fino al sacrificio della vita.”

Praga 18 maggio 2012

Elio Rampino (Presidente ANPI-CZ)
Alfredo Iorio (Socio ANPI-CZ)

 

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