10552 LE SCHEDE – Affinità e divergenze.

20130307 12:10:00 guglielmoz

AFFINITÀ E DIVERGENZE

TRA I DUE PROGRAMMI

GLI 8 PUNTI DI BERSANI

e
I 20 PUNTI DI GRILLO

AFFINITÀ E DIVERGENZE TRA I DUE PROGRAMMI
Gli 8 punti di Bersani
1) FUORI DALLA GABBIA DELL’AUSTERITÀ. CORREZIONE DELLE POLITICHE EUROPEE DI STABILITÀ.
2) MISURE URGENTI SUL FRONTE SOCIALE DEL LAVORO.
A)Pagamenti della P.A. alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a 360 gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa.
B) Allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole e strutture sanitarie.
C) Programma per la banda larga e lo sviluppi dell’ICT.
D) Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.
E) Salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale.
F) Avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento.
G) Salvaguardia esodati.
H) Avvio della spending review con il sistema delle autonomie e definizione di piani di riorganizzazione di ogni P.A.
I) Riduzione e redistribuzione dell’IMU secondo le proposte già avanzate dal PD.
L) Misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia.
3) RIFORMA DELLA POLITICA E DELLA VITA PUBBLICA.
A) Dimezzamento dei Parlamentari e cancellazione delle Province.
B) Revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali con riferimento al trattamento economico dei Sindaci.
C) Disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private.
D) Riduzione costi della burocrazia
E) Legge sui Partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento.
F) Legge elettorale con riproposizione della proposta PD sul doppio turno di collegio.
4) VOLTARE PAGINA SULLA GIUSTIZIA E SULL’EQUITÀ
A) Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio. B) Norme sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso. C) norme sulle frodi fiscali.
5) CONFLITTI INTERESSE , INCANDIDABILITÀ, INELEGGIBILITÀ
Le norme sui conflitti di interesse si propongono sulla falsariga del progetto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali che fa riferimento alla proposta Elia-Onida-Cheli-Bassanini.
6) ECONOMIA VERDE E SVILUPPO SOSTENIBILE
A) Estensione del 55% per le ristrutturazioni edilizie a fini di efficienza energetica. B) Programma pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate e contro il consumo del suolo. C) Piano bonifiche e per lo sviluppo delle smart grid. D) Rivisitazione e ottimizzazione del ciclo rifiuti (da costo a risorsa). Conferenza nazionale in autunno.
7) PRIME NORME SUI DIRITTI
A) Norme sull’acquisto della cittadinanza per chi nasce in Italia. B) Norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca.
8) ISTRUZIONE E RICERCA
A) Contrasto all’abbandono scolastico e potenziamento del diritto allo studio. B) Adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche C) Organico funzionale stabile, piano per esaurimento graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei ricercatori

I 20 PUNTI DI GRILLO
1) Reddito di cittadinanza
2) Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
3) Legge anticorruzione
4) Informatizzazione e semplificazione dello Stato
5) Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
6) Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
7) Referendum propositivo e senza quorum
8) Referendum sulla permanenza nell’euro
9) Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
10) Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
11) Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
12) Massimo di due mandati elettivi
13) Legge sul conflitto di interessi
14) Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
15) Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
16) Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
17) Abolizione dell’IMU sulla prima casa
18) Non pignorabilità della prima casa
19) Eliminazione delle province
20) Abolizione di Equitalia

MISSION IMPOSSIBLE, di Marco Travaglio
Ieri Bersani era chiamato al massimo sforzo per rendere almeno possibile la mission impossible di un governo Pd-M5S. E in un certo senso il suo massimo l’ha dato con gli 8 punti del “nuovo” programma. Purtroppo il suo massimo è molto meno del minimo che potrebbe consentire ai neoeletti del M5S di giustificare davanti ai loro elettori l’eventuale appoggio a un governo. E quel minimo potrebbe garantirlo solo un’alta personalità della società civile, non compromessa con i partiti e gl’inciuci dell’ultimo ventennio: come ha proposto Santoro. Anche perché dire “mai al governo con B” mentre si governa con B. da 16 mesi, fa sorridere (“mai più al governo con B.” sarebbe più credibile). Intendiamoci: fra gli 8 punti ci sono anche cose buone. Che però – a parte la legge elettorale alla francese – sono pure le più vaghe o diluite in tempi lunghi (e nei tempi lunghi saremo tutti morti): rinegoziare in Europa i vincoli di bilancio, peraltro sottoscritti da Monti con l’appoggio del Pd; salario minimo per chi non ha lavoro, che peraltro il Pd definiva insostenibile quando lo proponeva Grillo; norme costituzionali per abrogare le province e dimezzare i parlamentari; legge sulla responsabilità giuridica dei partiti; tagli e taglietti qua e là su compensi e poltrone negli enti locali; nuove norme su corruzione, falso in bilancio, reati fiscali, autoriciclaggio, voto di scambio e addirittura riforma della prescrizione (appena accorciata dalla legge Severino, su proposta del Pd, con salvataggio di Penati e delle coop rosse); e altri bei propositi.
Non una parola sui cavalli di battaglia del M5S che l’han portato al successo in tutt’Italia e addirittura al trionfo in Val Susa, a Siena, a Taranto e così via: via i fondi pubblici a partiti e giornali; via le leggi 30 e Fornero; via dal Parlamento tutti i condannati, anche sotto i 2 anni; no alle grandi opere inutili, dal Tav Torino-Lione al Terzo Valico, e agli F-35; via i sussidi a banche e imprese private (Mps, Fs, Autostrade ecc.); basta con i Riva che violano la legge all’Ilva; inversione di rotta sui rifiuti, per ridurre progressivamente i materiali inceneriti; antitrust per tv e pubblicità; ritiro delle truppe dall’Afghanistan; tetto alle pensioni d’oro. Totalmente ignorata anche la campagna online di MicroMega, che ha raccolto 130 mila firme in cinque giorni, per dichiarare subito ineleggibile B. ai sensi della legge 361/1957 sui concessionari dello Stato.
Anzi il modello da seguire per i conflitti d’interessi è la legge-brodino approvata in commissione “alla Camera nella XV legislatura” (2006-2008). Una barzelletta. Il testo, scritto da Franceschini, Bassanini e Violante (“Si tratta di perfezionare la legge Frattini”) e nobilitato dalle firme di Elia e Onida, riguarda solo i conflitti dei membri del governo, non dei parlamentari; e soprattutto non prevede alcuna ineleggibilità, ma solo il passaggio delle azioni delle imprese del titolare del conflitto a un blind trust, un fondo cieco. Ma così si può risolvere il conflitto d’interessi “attivo”: quello di chi, al governo, potrebbe legiferare a vantaggio delle proprie aziende. Non certo quello “passivo”: di chi, al governo, viene favorito dalle proprie aziende – tipo tv e giornali – nel mantenere o nell’acquisire consenso presso l’opinione pubblica. Insomma, se B. rimane un semplice parlamentare, anche se diventa capogruppo del Pdl o presidente del Senato, non gli succede niente; casomai tornasse al governo, le sue azioni di Mediaset, Mondadori ecc. finirebbero nel fondo cieco, ma i suoi giornalisti continuerebbero a vederci benissimo (e comunque, a quel punto, potrebbe abrogare la legge). Sarà un caso, ma il primo a escogitare il blind trust (Montanelli lo chiamava “blind truff”) per risolvere il conflitto d’interessi di B. era stato, nel 1994, lo stesso B. Insomma, i 5Stelle un governo Bersani non possono appoggiarlo. Ma Berlusconi sì.

“BEPPE, NON FARE LO S……: PARLA DI GOVERNO CON IL PD”di Silvia Truzzi
Don Gallo risponde alle domande prima di riceverle. Ha pomeriggi intensi, ma non è tipo da sottrarsi. Così capita che, mentre uno dei suoi collaboratori aspetta di passargli il telefono, lui ha già detto cinque cose da segnarsi. In un discorso cosmico, dove c’è posto per le radici (“ho fatto il noviziato nel ‘ 48. Sono stato marinaio e partigiano, grazie a mio fratello che era comandante, ho potuto assimilare i valori della Resistenza e i valori cristiani”) e per le ali (“l’Italia è a pezzi, imperversano i potentati finanziari e le mafie, è un Paese in ginocchio che ha bisogno di una ricostruzione fondante”). E’ una conversazione a trois, in cui il Gallo parla al Grillo. Don Andrea, che si fa di fronte all’ingovernabile? In Italia è tutto precario, doveva esserlo anche l’esito del voto. Mi è spiaciuto molto vedere ancora tanto astensionismo e un milione di schede bianche o nulle. Del resto è stata una campagna elettorale all’insegna di isterismi, superficialità, confusione. I numeri sono precisi e impietosi: che si fa? Chi ha veramente a cuore il bene comune non può che sedersi a un tavolo, anche se sarà un confronto lacerante. Sta invitando Grillo a trattare con il Pd? Sì, a un tavolo che abbia come obiettivo un governo che io chiamo “di tregua”. Magari durerà un anno, ma ci sono cose urgenti da fare. Ho sempre visto con grande gioia il movimento dei grillini, per la ventata di democrazia partecipativa che ha portato. E che man mano va a sostituire la democrazia rappresentativa incarnata da quella legge porcata con cui siamo stati costretti a votare. Ma lui non sembra molto intenzionato… Caro Beppe, vuoi le riforme e poi metti le barricate? Non vuoi parlare con nessuno? Stai nel bunker? Ma oh! Qui è un gioco al massacro. Bisogna fare la legge elettorale, il conflitto di interessi, bisogna eliminare le pensioni d’oro e dimezzare i parlamentari. E poi: combattere la disoccupazione, l’evasione fiscale e la corruzione, una nuova politica estera che ci porti davanti all’Europa con la schiena dritta. Ma se il Beppe rifiuta il dialogo quelli che l’hanno votato si sentiranno delusi. Che pensa delle mosse del Pd? A loro voglio dire: giù le maschere. Via la boria. Avete fatto tanti errori. I notabili, quei becchini, se ne stiano un po ’ zitti. Lei conosce Grillo da tanti anni. Ci siamo incontrati per strada, dove entrambi siamo nati, ancora con De André, anche se Beppe è più giovane. E con Gino Paoli. Con lui c’intendiamo al volo, basta guardarsi negli occhi: io e Beppe, di queste cose parlavamo tre anni fa. Quali cose? Lui ha sempre votato comunista. Voleva iscriversi al Pd, ma l’hanno rifiutato. Si ricorda la frase di Fassino? “Non è un autobus il partito”… (Don Gallo qui si mette a imitare il sindaco di Torino). “Faccia il suo partito e vediamo quanti voti prende”. Bravo Fassino, eh? Il risultato è che ha superato il Pd. Da più di un anno dico: non insultate Grillo, offendete i suoi elettori. Non mi hanno mai ascoltato, gli han detto di tutto, “populista”, “fascista”. Mah… Beh, diciamo che lui non è stato zitto: ne ha dette di ogni a tutti i politici, compresi i democratici. Ma l’hanno sempre provocato e insultato! Poi non è infallibile, a volte le azzecca a volte no. Com’è con gli amici? L’anno scorso è venuto a una delle mie messe, ha fatto delle letture in chiesa. E si è fermato a mangiare con tutti i ragazzi della nostra comunità. La mia stima è soprattutto per la sua umanità. Certo è intelligente, simpatico, capace. Ma soprattutto, per me, è onesto. Ed è sincero, un uomo pronto a servire il cittadino. Ha una sensibilità, come quella di Gino, profondissima. E rara. Appunto perché è sincero, gli dico: non fare lo stronzo, vai a questo tavolo. e vediamo cosa succede. Non avete la maggioranza per governare da soli. Ha suggerito al leader del M 5 s un referendum sul web per capire quanti elettori vorrebbero un governo per le riforme di cui abbiamo parlato. Sono convinto che tantissimi suoi elettori vorrebbero vedere immediatamente delle riforme. Può darsi che tra 3 mesi salti tutto e allora andremo al voto ma se passano 6, 7 o 8 mesi di stallo non so se gli elettori del Movimento 5 Stelle cresceranno. Secondo lei un governo guidato dalla Cancellieri o dal professor Rodotà, Grillo lo voterebbe? Abbiamo bisogno di un anno di tregua, di pace, di lavoro sulle riforme importanti. Io stimo entrambi, sia il prefetto Cancellieri che il professor Rodotà, ma sarebbe uno sbaglio: ci sono gli eletti, non c’è bisogno di scorciatoie. Farà una telefonata a Grillo per convincerlo a scendere dall’Aventino? No, io non sono un mediatore. E non voglio condizionarlo: è un uomo maturo e capace. Ovviamente lui sa che se ha voglia di parlarmi, mi può chiamare in qualsiasi momento. Twitter: @ SilviaTruzzi 1

L’ESITO CHE GRILLO NON SI ASPETTAVA
Nemmeno Grillo si aspettava le percentuali ottenute alle elezioni, e probabilmente immaginava che vincesse il Pd a mani basse. In tal caso il suo ruolo sarebbe stato molto facilitato perché si sarebbe accoccolato all’opposizione e, come tante volte detto e ripetuto, avrebbe votato soltanto i provvedimenti e le leggi che collimavano con i punti fon-danti del suo movimento. Invece il Pd è precipitato rispetto ai sondaggi e Grillo viene tirato per la giacchetta perché i suoi numeri sono decisivi. Se continuerà a stare alla finestra probabilmente si tornerà al voto in tempi brevissimi, o in alternativa si profilerebbero alleanze che il Paese teme come la peste. È questo che Grillo vuole? Pensa che se si tornasse al voto la gente gli accorderebbe nuovamente tanta fiducia? di Giampiero Buccianti

 

Visits: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.