9642 PRESENZA CONSOLARE “FANTASMA” AD AMBURGO: GARAVINI (PD) INTERROGA TERZI

20120210 19:40:00 redazione-IT

Nessun dipendente del Consolato d’Italia ad Hannover è mai andato ad Amburgo: è quanto denuncia l’onorevole Laura Garavini (Pd) che, insieme ai colleghi Farina, Fedi e Porta, ha presentato una interrogazione al Ministro degli Esteri Terzi per riportare alla sua attenzione i disagi pagati dai connazionali dopo la chiusura del Consolato nel luglio scorso.
"Il processo di razionalizzazione della rete diplomatico-consolare, attuato tra il 2009 e il 2011, – ricorda Garavini nella premessa – ha determinato la chiusura di un elevato numero di rappresentanze, colpendo gli interessi strategici degli italiani nel mondo e del nostro sistema economico ed imprenditoriale; in data 30 giugno 2011 il consolato generale di Amburgo è stato soppresso e la competenza territoriale per i Länder "Hamburg", "Schleswig Holstein", "Brema" e "Mecklenburg Vorpommern" è passata al consolato generale di Hannover;

la decisione di concentrare la rappresentanza ad Hannover è avvenuta in controtendenza rispetto a quelle compiute da altri Paesi, come la Spagna e la Grecia, che pur in un quadro di complessiva riduzione delle loro rappresentanze, hanno conservato ad Amburgo le loro strutture, insieme agli oltre cento Paesi accreditati nella regione metropolitana amburghese".

"Per scongiurare la chiusura del consolato di Amburgo, – ricorda anora la parlamentare – i cittadini residenti nella circoscrizione avevano costituito il comitato "Salviamo il Consolato di Amburgo"; tale comitato, insieme a referenti politici ed istituzionali dei Länder coinvolti e della Repubblica federale, hanno ripetutamente evidenziato le criticità che il ritiro istituzionale del nostro Paese da quell’area avrebbe comportato; la chiusura del consolato d’Amburgo rappresenta un fatto dannoso per l’Italia, non solo per la consistenza della comunità italiana che risiede in quella circoscrizione e che vede oggi compromesso l’accesso ai servizi essenziali, ma anche per il rilievo delle attività commerciali che ruotano intorno a uno dei principali porti nel mondo e a una delle principali sedi dell’industria aerospaziale civile, attività sulle quali grava oggi un vuoto di rappresentanza del nostro Paese".
Garavini denuncia quindi che "la soluzione preannunciata, riportata sul sito del consolato generale di Hannover, di una saltuaria presenza di un addetto consolare presso la Missione cattolica di Amburgo, non ha trovato riscontro nella realtà, e lo stesso parroco che cura la Missione cattolica, non risulta esserne a conoscenza; peraltro viene da chiedersi se non sia più opportuno predisporre il servizio permanente di consulenza consolare nei locali dell’Istituto italiano di cultura, collocato in uno stabile demaniale e non nella Missione cattolica, ospite in locali della curia tedesca; i 18.000 cittadini italiani residenti nella ex circoscrizione consolare sono tuttora costretti a recarsi presso la sede ricevente, che dista mediamente 150 chilometri dal luogo di residenza, con un costo medio per il trasporto di 120 euro".

"A tale situazione di disagio, – prosegue – si aggiunge la soppressione dei corsi di lingua e cultura italiana e dei corsi di sostegno, con negative conseguenze sulla promozione della lingua e cultura italiana in un’area altamente strategica, incidendo sul processo d’integrazione dei nostri giovani connazionali e rischiando così di annullare gli apprezzabili risultati raggiunti dagli enti gestori con l’impegno e il lavoro assicurato per molti anni".

La deputata chiede al Ministro di sapere "se non intenda garantire livelli adeguati di assistenza ai connazionali residenti nella ex circoscrizione consolare di Amburgo, attraverso l’apertura di uno sportello consolare e l’istituzione di un ufficio consolare onorario che assicuri un’effettiva rappresentanza delle imprese italiane operanti nella regione anseatica" e "quali iniziative intenda adottare per superare gli ostacoli che si frappongono al ripristino, da parte degli enti gestori, dei corsi di lingua e cultura italiana e dei corsi di sostegno".

(aise/eminews)

 

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