9572 Il Documento finale della Commissione Continentale Anglofona

20111215 13:25:00 red-roma

[i]Di seguito il Documento finale della Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni extraeuropei del CGIE. I lavori della Commissione si sono tenuti nella sede dell’Ambasciata italiana a Washington dall’8 al 10 dicembre.[/i]

“La Commissione Continentale degli Anglofoni Extraeuropei, riunita a Washington dall’8 al 10 dicembre 2011, deplora l’annunciata decisione della RAI di eliminare la produzione di programmi per gli italiani all’estero trasmessi da RAI Italia, unico strumento di diffusione di informazioni per gli italiani nel mondo e di informazione di ritorno in Italia sui connazionali all’estero. La Commissione contesta con tutte le sue forze questa prospettiva e a tale proposito ha adottato l’allegata petizione, che ha inviato a tutti i destinatari in indirizzo e che entra a far parte integrante del presente documento.

All’apertura dei suoi lavori, la Commissione ha auspicato un periodo di ulteriore approfondimento dell’elenco delle ipotizzate chiusure consolari e plaude al Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha spontaneamente disposto di congelare ogni decisione relativa alla chiusura di uffici consolari e culturali fino a quando non sia stato presentato e discusso in Parlamento un complessivo piano di revisione della spesa e delle risorse (spending review) dell’Amministrazione degli Affari Esteri, e ribadisce la richiesta del Comitato di Presidenza che una rappresentanza del CGIE entri a far parte di un Tavolo di Consultazione sulla ristrutturazione, del quale facciano parte anche le forze sociali. Secondo la Commissione, nelle scelte che il Governo andrà ad assumere si dovrà tener conto del fatto che i Consolati adempiono a più compiti: la fornitura di servizi sia alla comunità italiana sia a quella locale, la promozione del sistema Italia e lo sviluppo e il rafforzamento dei rapporti con le autorità e le personalità locali, molto importante per la proiezione internazionale dell’Italia.

La Commissione è pienamente cosciente del difficile momento economico attraversato dall’Italia all’interno della crisi che ha colpito la maggior parte del mondo: proprio per questo chiede con forza che si faccia una seria analisi delle spese per gli italiani all’estero, che in realtà costituiscono invece nella maggior parte interventi a favore dell’Italia e che a tali capitoli di spesa venga ulteriormente assegnato dallo 0,2% allo 0,5% dell’importo dei fondi recuperati sui tagli agli sprechi e ai costi della politica. In particolare, le spese per la promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana devono essere considerate necessari investimenti, apportatori di ricadute positive per il sistema Italia attraverso la moltiplicazione del numero di italofoni e italofili. Alla luce dei tagli devastanti ai contributi per l’insegnamento dell’italiano all’estero, la Commissione ritiene che si debba immediatamente procedere ad una verifica approfondita degli eventuali sprechi e dell’opportunità di inviare Dirigenti Scolastici in circoscrizioni nelle quali l’ammontare dei contributi erogati agli enti gestori sono inferiori ai costi della loro presenza; che si razionalizzi l’invio di docenti italiani all’estero, attribuendo loro anche compiti di formazione di insegnanti locali; che si concludano accordi con le autorità estere al fine della certificazione di docenti laureati in Italia, che le istituzioni scolastiche estere desiderano assumere. Per quanto riguarda l’applicazione della circolare 13 sul bilancio di cassa degli enti gestori, la Commissione ricorda i problemi che la chiusura dell’anno fiscale al 31 dicembre crea per gli enti costituiti nell’emisfero australe, laddove l’anno fiscale si chiude al 30 giugno. Chiede quindi che la Ragioneria dello Stato esamini la questione e trovi una soluzione conforme alla normativa vigente, che possa al contempo facilitare la gestione dei corsi e la resocontazione delle spese nell’emisfero australe. Quanto alla diffusione della cultura italiana all’estero, la Commissione ritiene utile la revisione dell’intero modo di procedere, scoprendo il sistema migliore per coinvolgere la comunità e coordinarne le risorse per dare la massima visibilità alla ricchezza di offerte italiane. Alcuni ipotesi consistono, ad esempio, nell’allargare a titolo informativo al CGIE il Tavolo di Consultazione già attivato dal MAE con le Province e le Regioni per definire una migliore programmazione dei loro interventi all’estero; nel sollecitare da CGIE e Com.It.Es. informazioni sulle realtà culturali esistenti nelle loro circoscrizioni, anche create dagli italiani all’estero, siano esse di promozione o di accoglienza di manifestazioni, per farne una mappatura; nel favorire la formazione di operatori culturali; nel coinvolgere ad ogni livello le comunità nella pianificazione, nel sostegno e nella fruizione delle iniziative realizzate.

La Commissione reitera la richiesta che siano immediatamente indette le elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. e del CGIE e che la riforma delle leggi istitutive dei due organismi venga dibattuta soltanto dopo l’approvazione delle riforme costituzionali sulla forma dello Stato. A questo proposito tuttavia la Commissione ritiene che il Consiglio Generale debba approntare un bozza di articolato nella quale sviluppare anche tutti i suggerimenti raccolti nelle consultazioni dei Com.It.Es. e della rete delle associazioni. Per l’ennesima volta la Commissione chiede che venga autorizzata l’elezione diretta dei Com.It.Es. in Canada o – se il locale Governo deciderà di non concedere tale permesso – che si possa procedere con una consultazione spontanea gestita dai Com.It.Es. locali e finanziata ai sensi di legge.

La Commissione sollecita invece la rapida approvazione della modifica alla legge ordinaria che regola l’esercizio del diritto di voto in loco per gli italiani all’estero, ivi inclusi il mantenimento del voto per corrispondenza; la stampa delle schede in Italia; lo spoglio dei voti presso i Consolati; la sostituzione del talloncino con il nome dell’elettore con la stampa sulla busta interna, contenente le schede votate, di un codice barra personalizzato, per evitare che un notevole numero di schede sia annullato; l’invio dei plichi con raccomandata con ricevuta di ritorno e tutte le altre indicazioni contenute nel documento sul voto approvato dall’assemblea plenaria del CGIE. Anche in questo caso è necessario che le autorità diplomatiche assicurino il permesso per l’esercizio dell’elettorato attivo e passivo dei cittadini italiani in Canada. La Commissione suggerisce anche che si esplori la fattibilità di usare un sistema elettronico di voto.

La Commissione Anglofona plaude al progetto dell’VIII Commissione tematica del CGIE (in collaborazione con la II Commissione tematica e con il Gruppo Donne) di avviare un’indagine sulle specificità socio-sanitarie degli indigenti residenti all’estero e ritiene che il questionario debba essere adattato alle leggi sulla privacy vigenti negli Stati di sua competenza, anche per non urtare la sensibilità degli intervistati.

Nell’ambito della generale diminuzione di interesse, per non dire l’emergere di un minimo di ostilità nei confronti degli italiani nel mondo da parte di alcuni esponenti dell’uscente Governo e dell’attuale Parlamento, ci sono anche situazioni di diverso riconoscimento dei Consiglieri all’interno del CGIE a seconda della loro area di provenienza. Le specificità, che sono la nostra ricchezza, perché possono portarci a raggiungere una sintesi più approfondita ed onnicomprensiva, sono diventate in misura crescente motivi di incomprensione, per non dire di scontro. La Commissione si impegna ad esplorare modi, anche innovativi, che possano consentire di superare le difficoltà operative generate dal clima di austerità in piena collaborazione con i Consiglieri rappresentanti delle altre aree geografiche e con il Segretario Generale.

Del presente documento fanno parte integrante gli ordini del giorno approvati nel corso della riunione e la relazione del Vice Segretario Generale” Silvana Mangione.

(Inform/Eminotizie)

 

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