9549 Governo: CGIL, 12 dicembre sciopero generale, al via presidi in tutta Italia

20111206 17:00:00 redazione-IT

[i]La Segreteria decide quattro ore di sciopero per lunedì 12 dicembre in concomitanza con l’avvio del percorso in aula alla Camera e da oggi presidi davanti alle prefetture con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province e delle Regioni. Per la Confederazione "la manovra proposta dal Governo contiene poche novità positive (sulla crescita e sulle infrastrutture) e molte parti gravi che non la configurano come una manovra equa, ma che grava su lavoratori e pensionati"[/i]

La manovra proposta dal Governo contiene poche novità positive (sulla crescita e sulle infrastrutture) e molte parti gravi che non la configurano come una manovra equa, ma che grava su lavoratori e pensionati, già colpiti dalle precedenti manovre.
La non indicizzazione per le pensioni basse è una tassa sulla povertà, l’anzianità a 40 anni diventa impraticabile e provoca gli effetti di sottrazione di un diritto e di destabilizzazione del mercato del lavoro e per restare ai temi centrali la somma di IMU, IVA e addizionali IRPEF Regioni e Comuni più accise spostano sui soliti noti gran parte delle entrate per tassazione.

Il Governo non ha voluto un confronto con le parti sociali, in particolare sulla previdenza, chiediamo quindi al Parlamento, al quale presenteremo precise proposte di correggere la manovra sui temi indicati, proponendo anche come reperire le risorse.

Abbiamo proposto a CISL e UIL di decidere insieme proposte ed iniziative per cambiare la manovra, la risposta ci è arrivata tramite conferenza stampa con relative autonome decisioni.

La CGIL promuove da oggi presidi davanti alle Prefetture, con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province e Regioni su questo tema, pronta a favorire iniziative unitarie dove si determineranno le condizioni.

La CGIL proclama per lunedì 12 dicembre quattro ore di sciopero con manifestazioni in concomitanza con l’avvio del percorso in aula alla Camera.

Alle categorie tenute al rispetto della L. 146/90 proponiamo di tenere, nella giornata di lunedì 12 dicembre, assemblee in orario di lavoro di lavoro e altre iniziativa consentita dalla legge per poter partecipare alla manifestazione.

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[b]Manovra: presidi in tutta Italia in preparazione dello sciopero generale[/b]

In preparazione dello sciopero generale di quattro ore, proclamato dalla CGIL, per lunedì 12 dicembre, il sindacato guidato da Susanna Camusso da domani (6 dicembre) sarà in piazza in tutta Italia. Previsti presidi davanti alle Prefetture, con il coinvolgimento dei Comuni, delle Province e Regioni contro una manovra, proposta dal Governo, che “contiene poche novità positive e molte parti gravi che non la configurano come una manovra equa”, e che, avverte la Confederazione, “grava su lavoratori e pensionati, già colpiti dalle precedenti manovre”. Tanti i sit-in in preparazione in queste ore, di seguito un primo elenco in corso di aggiornamento.

Basilicata
6 dicembre – dalle ore 16 alle ore 18 presidi davanti alle Prefetture di Potenza e Matera

Campania
6 dicembre – presidio davanti alla Prefettura di Salerno. 7 dicembre presidio davanti alla Prefettura di Napoli. Dal 7 al 9 dicembre volantinaggio a Benevento

Emilia Romagna
7 dicembre – presidio con conferenza stampa a Modena davanti alla Prefettura (Via Martiri della Libertà, 34) dalle ore 16.30 alle 18.

Lazio
6 dicembre – dalle ore 14.30 alle 18 primo presidio davanti a Montecitorio a Roma. La protesta proseguirà il 7 dicembre dalle ore 9.30 alle 14 (volantino).

Liguria
6 dicembre – dalle ore 17 presidio unitario CGIL, CISL e UIL sotto la Prefettura di La Spezia.
7 dicembre – a Genova presidio davanti alla Prefettura a partire dalle ore 17.

Lombardia
6 e 7 dicembre – in tutta la Lombardia si terranno presidi di protesta contro la manovra economica decisa dal Governo Monti. “Si tratta – secondo la CGIL Lombardia – di una prima risposta alla protesta che sta in queste ore montando nei luoghi di lavoro e tra i pensionati e le pensionate”.

Piemonte
7 dicembre – dalle ore 10 alle 12 presidio davanti alla Prefettura di Torino

Sardegna
6 dicembre – dalle ore 12 presidi davanti alle Prefetture di Cagliari, Nuoro e Oristano. Nel Medio Campitano una delegazione sindacale chiederà di essere ricevuta dal sindaco di Villacidro. In Ogliastra, volantinaggio per le vie di Tortoli fino alla sede del Comune, a Olbia presidio sotto il palazzo della Provincia. A Sassari, visto che domani è la festa del Patrono, il presidio è rimandato a dopodomani, alle 12 in piazza Italia.

Sicilia
6 dicembre – a Messina sit in di protesta davanti alla Prefettura alle ore 11.30
7 dicembre – presidio davanti alla prefettura di Palermo in via Cavour.

Toscana
6 dicembre – sciopero unitario dei metalmeccanici proclamato da FIM, FIOM e UILM Pistoia dalle 10.30 alle 12, contro le misure del Governo in materia di pensioni e fisco. Manifestazione con partenza alle ore 10.30 davanti la Ansaldobreda di Pistoia.
7 e 9 dicembre – presidio a Firenze davanti alla Prefettura in Via Cavour, 1 dalle ore 11 alle 12

Umbria
7 dicembre – sciopero unitario di due ore in tutte le fabbriche metalmeccaniche proclamato da FIM, FIOM e UIL di Perugia

Veneto
6 dicembre – presidi davanti alle Prefetture di Verona alle ore 14.30, Padova alle ore 15, Vicenza e Rovigo alle ore 16, Treviso e Belluno alle ore 17.30.

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[b]Pensioni: Camusso, interventi per far cassa e socialmente insopportabili[/b]
Richiesta a CISL e UIL di una riunione unitaria delle segreterie per valutare le conseguenze della manovra sui lavoratori e pensionati
» Governo: Camusso, colpo durissimo a lavoratori e pensionati. Serve equità
[b]» VIDEO: Intervento Camusso su CGILtv:[/b]
[url]http://www.youtube.com/user/CGILNAZIONALE?feature=mhee#p/u/0/OAurs-vTox0[/url]

Il taglio della manovra economica così com’è stata presentata è “socialmente insopportabile”. C’è un colpo durissimo sui pensionati all’interno di un’idea portante che sembra essere quella di “fare cassa sui poveri del nostro paese”. E se il giudizio con CISL e UIL è sostanzialmente condiviso è arrivato “il momento di un’iniziativa comune” delle tre confederazioni sindacali finalizzata al cambiamento della parte iniqua della manovra economica. Per questo la CGIL ha chiesto un incontro alle due organizzazioni sindacali “per valutare le conseguenze sui lavoratori e sui pensionati”. E’ questo in estrema sintesi il messaggio che ha voluto lanciare oggi Susanna Camusso, Segretario Generale del sindacato di Corso d’Italia, nel corso di una conferenza stampa convocata a poche ore dal termine del confronto tra il governo Monti e le parti sociali sulla manovra da circa 24 miliardi.

In attesa di poter dare un giudizio compiuto sull’intero complesso di misure al momento, ha riferito il leader della CGIL, “il peso della manovra” tra gli interventi sulle pensioni di anzianità e il blocco della rivalutazione delle pensioni appena sopra i minimi, produrrà “un peggioramento della condizione di crisi” rendendo il carattere della correzione di bilancio recessivo. E’ di fatti “socialmente insopportabile” aver cancellato l’adeguamento delle pensioni al costo della vita in particolare nella parte che riguarda il blocco delle indicizzazioni rispetto all’inflazione delle pensioni sopra i 467 euro, in questo modo, spiega Camusso, si ridurranno ulteriormente i consumi con un effetto depressivo sull’economia. Anche per quanto riguarda l’aumento dell’età per l’accesso alla pensione il Segretario Generale della CGIL dà un giudizio fortemente negativo. “Abbiamo già detto – spiega a proposito dei contributi necessari ad andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia – che 40 è un numero magico e intoccabile. E’ molto complicato dare un giudizio di equità su questa manovra". Anzi appare sempre di più “una scelta per fare cassa e l’affermazione che si tratti di una riforma non corrisponde a verità”.

E se pure sono riscontrabili alcune scelte positive manca assolutamente quell’equità annunciata e promessa dal professor Monti ma allo stato non pervenuta. Si potevano recuperare risorse da chi in questi anni non ha contribuito. Camusso ha elencato una serie di scelte che si potevano e si possono ancora fare: da un accordo con la Svizzera per il pagamento delle imposte sui depositi bancari ad una rivisitazione della tassazione sui capitali scudati fino alla cancellazione della commessa per i bombardieri F 35 che da sola vale 13 miliardi. Così come manca una tassa sulle grandi ricchezze perché la tassazione sulla casa reintrodotta sembra cadere ancora una volta sui soliti noti mentre la lotta all’evasione è in continuità con il passato governo. La domanda lecita che quindi il leader della CGIL fa al premier Monti è: “Ma non doveva essere una manovra equa?”.

E ricordando le parole che essa stessa aveva detto ieri nel corso dell’Assemblea nazionale dei delegati della CGIL ha aggiunto: “Lo ribadiamo: non ci rovini la festa per il cambiamento. Senza equità, pur nel rigore, rischia di esserci continuità con il passato governo”. Spazi per un cambiamento però ce ne sono. Per questo Camusso ha proposto a CISL e UIL una riunione unitaria delle segreterie per valutare le conseguenze della manovra sui lavoratori e sulle pensioni. “E’ arrivato il momento – ha concluso – di un’iniziativa comune con CISL e UlL”.

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