9471 Corporativi FLC-Cgil risponde al Sen. Micheloni: Corporativi a chi?

20111111 10:12:00 redazione-IT

[b]Comunicato stampa FLC Cgil ( 10 novembre 2011)
Corporativi a chi? Sui corsi di lingua e cultura è bene fare chiarezza![/b]

È tornata di moda la spending review o revisione della spesa giustamente richiamata dal senatore Micheloni nel comunicato stampa pubblicato da alcune agenzie:(). Però il senatore non può certo far finta di non ricordare che quell’intuizione dell’allora ministro Padoa-Schioppa mirava al raggiungimento di un obiettivo ben preciso: migliorare l’efficienza e l’efficacia della spesa pubblica – minore spesa a parità di risultati e maggiori risultati a parità di spesa – attraverso la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei singoli atti all’interno dei programmi, dei risultati.

C’è da interrogarsi seriamente se l’emendamento del senatore Micheloni di richiamare circa 350 insegnanti di ruolo operativi nei corsi di lingua e cultura italiana all’estero e riassegnare le risorse risparmiate agli Enti Gestori va in quella direzione o piuttosto si colloca in una crinale diametralmente opposto tutto a vantaggio di ben precise Corporazioni ( il termine è mutuato dal comunicato di Micheloni) e in piena coerenza con il disegno berlusconiano/ tremontiano/ gelminiano di ridurre il più possibile risorse alla scuola pubblica a vantaggio dell’iniziativa privata in aperta violazione del dettato costituzionale.
Non sfuggirà certo all’attenzione del senatore Micheloni che nel corso degli anni la FLC Cgil si è battuta e si batte affinché, in attesa di un riordino legislativo del sistema della scuola italiana all’estero, gli interventi diretti dello Stato ovvero del MAE seguissero una ben precisa via di ridistribuzione razionale delle risorse allocandole laddove effettivamente servono ovvero laddove c’è bisogno formativo ponendo così fine ad operazioni a dir poco discutibili tutte tese ad una feudalizzazione delle risorse. Come pure non sfuggirà al senatore che la FLC Cgil e la stessa CGIL hanno sempre ribadito la centralità dell’intervento pubblico nell’istruzione e nella formazione in quanto garante di democrazia, libertà, uguaglianza e inclusione sociale.
Mi pare che di questo avviso sia lo stesso PD come ha ampiamente ribadito in tutti gli interventi sulla scuola e nei suoi congressi.
Caro senatore, se ha letto con attenzione il comunicato avrà sicuramente notato che la FLC Cgil rivendica una riforma organica della scuola italiana all’estero. Il metodo della via emendativa dell’esistente per arrivare a riformare il sistema non solo è sbagliato ma è destinato a generare ulteriori e aspre contraddizioni. Quello che oggi serve per rilanciare la nostra politica culturale è un confronto serrato tra le varie forze sociali, politiche e culturali progressiste che coinvolga anche il sindacalismo confederale, quale la FLC Cgil e la stessa CGIL, in quanto portatore di interessi che riguardano tutti i lavoratori e tutti i cittadini, per affermare un’idea di scuola e di iniziative scolastiche italiane all’estero, e quindi un’ipotesi di riforma ben precisa, capace nel rispetto del dettato costituzionale di soddisfare appieno i bisogni formativi dei nostri connazionali. Altre scorciatoie non sono percorribili se si vuole effettivamente riformare il sistema.

Massimo Mari
FLC Cgil Nazionale Settore Estero

http://www.flcgil.it/scuola/scuole-italiane-estero/lingua-italiana-nel-mondo-no-alla-privatizzazione-dei-corsi-di-lingua-e-cultura.flc

 

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