9337 INDIGNATI A ROMA, TENDE E LETTERA PER NAPOLITANO

20111012 23:03:00 redazione-IT

[i]Proteste degli indignati italiani in molte città davanti alle sedi di Bankitalia. E nella capitale i manifestanti piazzano tende davanti alla Banca d’Italia, nella centralissima via Nazionale non lontano dal Quirinale, hanno montato tende davanti all’istituto di controllo bancario e intendono tenere fino alle manifetazioni di sabato. La zona nel centro di Roma, in serata, vede il traffico bloccato. A Bologna ci sono stati tafferugli e 12 feriti, per il resto manifestazioni pacifiche. A Palermo un flash mob. A Firenze un’altra manifestazione.[/i]

INDIGNATI A ROMA, TENDE E LETTERA PER NAPOLITANO
Un gruppo di manifestanti protesta a Roma ha chiesto alle forze dell’ordine di permettere che una loro delegazione vada al Quirinale e consegni una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nella lettera, gli indignados chiedono al Capo dello Stato di «farsi garante della Costituzione» e manifestano tutta la loro rabbia «contro i tagli previsti dalla manovra». Poi hanno invaso pacificamente via Nazionale, non lontana dal Quirinale, intorno a Palazzo Koch, sede di Bankitalia dove c’è un convegno seguito proprio da Napolitano. Ed èsignificativo che i giovani che protestano sentano il bisogno di scrivere a colui che vedono come il principale riferimento istituzionale, ovvero il capo dello Stato. Poi annunciano: «Rimarremo qui fino a sabato». E così gli indignati hanno deciso di montare le tende e un gazebo vicino a Bankitalia e bivaccare in attesa del corteo di sabato.

INDIGNATI, PROTESTE A FIRENZE
Esponendo uno striscione con scritto ‘Ama la Vita, Odia le Banchè alcuni simpatizzanti della Federazione della Sinistra e di Rifondazione comunista che si riconoscono nel movimento degli ‘IndignatI’ hanno protestato davanti alla sede fiorentina della Banca d’Italia contro «i diktat della Bce e di Draghi». «Sono tagli che se attuati diminuirebbero i diritti sociali e il potere d’acquisto di salari e pensioni».

NAPOLI, SPAGHETTATA DEI "DRAGHI RIBELLI"
Una cinquantina di indignatos partenopei ha protestato contro la crisi con una spaghettata nella zona pedonale davanti la sede della Banca di Italia a Napoli. La manifestazione, cominciata intorno alle 11, rientrava nell’ambito delle iniziative no-global nelle maggiori città italiane in vista del corteo previsto a Roma il 15 ottobre. Gli aderenti alla sigla «Draghi ribelli» hanno srotolato striscioni contro la Bce e manifesti contro i manager delle banche, per poi andare in corteo lungo via Toledo fino alla sede della Bnl, nella quale sono entrati con un blitz durato pochi minuti, sempre sorvegliati dalla polizia, al grido di «noi la crisi non la paghiamo». Tavolata, infine, davanti a Bankitalia, con tovaglia a quadretti rossi e piatti fumanti di maccheroni al pomodoro.

PROTESTE IN GRAN BRETAGNA
Proteste anche in Inghilterra, dove gli indignados di sua Maestà hanno infatti dichiarato di voler occupare, il prossimo sabato, la sede della borsa di Londra in segno di «solidarietà» ai cugini americani. L’azione ha immediatamente suscitato l’approvazione di altre sigle – come Uk Uncut, che a inizio anno ha occupato Fortnum&Mason per protestare contro l’evasione fiscale dei grandi gruppi. Se da un lato dell’Atlantico, infatti, il movimento Occupy Wall Street ha dato fuoco alle polveri già da diverse settimane, in Europa il D-Day deve ancora scattare. Ma è ormai alle porte. Sabato 15 ottobre è stato infatti scelto come la giornata di protesta globale dai movimenti d’oltre Manica. L’idea dunque è di convergere sulla borsa e occupare la City di Londra per protestare contro le ingiustizie economiche e sociali e far parte così del «movimento globale per la democrazia reale». Gli immancabili gruppi Facebook e Twitter stanno nelle ultime ore facendo il pieno d’iscritti – se questo si trasformerà poi in reale partecipazione è tutto da vedere. «Questo è un movimento popolare – spiega Kai Wargalla, uno dei sostenitori dell’appello – e vogliamo stare dalla parte di quel 99% di popolazione che dà più valore alle persone che ai profitti. Vogliamo far sentire la nostra voce contro l’ingordigia e la corruzione, per sostenere la democrazia e una giusta società. Siamo quindi solidali con Occupy Wall Street e i protestanti della Spagna, della Grecia e del Medio Oriente. Ovvero quelli che hanno hanno dato inizio a questo movimento: hanno spinto i popoli di tutto il mondo a compiere un passo avanti e far sentire la propria voce». Stesso tono sul fronte di Uk Uncut – che lo scorso sabato ha occupato il ponte di Westminster per protestare contro la riforma del servizio sanitario nazionale. «Il successo dell’occupazione delle piazze spagnole, dove si chiede democrazia e la fine delle politiche di austerity, ha mostrato, insieme alla protesta di Wall Street, che questa è la direzione da intraprendere anche a Londra e nel Regno Unito», ha detto il militante Peter Hodgson. «Il governo sta ignorando il suo elettorato». L’appello termina con la precisazione che l’occupazione di Londra farà parte di ‘United For Global Changè. Ovvero un movimento che «trascende ogni affiliazione politica» e che punta, attraverso il dialogo, alla riforma della «finanza e dei governi» in modo che servano meglio gli interessi di quel «99%» della popolazione.

http://www.unita.it/italia/indignados-scrivono-a-napolitano-br-protestiamo-contro-i-tagli-della-manovra-1.341253

 

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