9335 Il nodo: le richieste della BCE e di Draghi. E le posizioni di PD e PDL.

20111012 22:26:00 redazione-IT

[b]di Alessandro Vigilante[/b]

Per il vicesegretario del PD, Enrico Letta, "i contenuti della lettera di Draghi e Trichet rappresentano la base su cui impostare politiche per far uscire l’Italia dalla crisi" e "qualunque governo" succederà a Berlusconi "dovrà ripartire dai contenuti di quella lettera".

Analizziamo allora le richieste della BCE e di Draghi.

(1a) È necessaria […] la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.

Su questo argomento, la destra dice di essere ideologicamente d´accordo, ma non è riuscita a realizzarlo per la lotta della societá civile organizzata, bacino elettorale del centro-sinistra. Il risultato del referendum del 2011 dà un´indicazione completamente opposta alla richiesta della BCE.

(1b) C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione.
e (1c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti.

Questo sarebbe il contenuto dell´articolo 8 dell´attuale manovra del governo di destra, suggerito dalle posizioni intransigenti di Marchionne, anche rispetto a Confindustria, che ha invece firmato insieme ai sindacati un accordo di tregua sullo spinoso argomento.
Cedere su questi punti significherebbe lasciare soli e abbandonare a loro stessi ampie aree di lavoratori di piccole e medie aziende non sindacalizzati e sparsi sul territorio e lasciar alimentare tragedie come quella recente di Barletta.
Vari esponenti di rilievo del centro-sinistra hanno annunciato che il prossimo governo dovrà necessariamente ripartire da quell´accordo Confindustria-Sindacati. Speriamo per stare dalla parte dei lavoratori e non per continuare a favorire "le esigenze specifiche delle aziende".

(2a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie […] attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico.
(2b) Riduzione automatica del deficit che […] sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
e (2c) Messi sotto stretto controllo l’assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali.

Queste misure chieste al governo risultano essenzialmente da tagli a pensioni, altre spese sociali e tagli agli investimenti pubblici locali.
I colpiti da queste misure saranno chiaramente i pensionati (ex-lavoratori), i detentori di diritti di assistenza (i più deboli) e i territori più carenti di infrastrutture (normalmente meridionali), anche loro bacino storico del consenso di centro-sinistra.

(3) Misure per migliorare l’efficienza amministrativa (province) e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese.

Anche questa misura suggerita, di semplificazione ed eliminazione delle province, pare abbia come obiettivo quello di assecondare le esigenze delle imprese. Neanche in questo caso ci si preoccupa di cittadini, lavoratori, famiglie, ma solo di Aziende.

Dov´è l´equità e la giustizia nelle richieste presentate dalla BCE?

I favoriti sarebbero – nell´elenco – i privati che privatizzeranno, i liberali che si liberizzeranno, le aziende che potranno "ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle proprie esigenze specifiche" e soprattutto licenziare a piacere per essere "assecondate nelle loro esigenze" come recita la lettera.

I penalizzati sarebbero i cittadini utenti di servizi privatizzati che vedranno aumentare le tariffe, i lavoratori che perdono diritti sindacali e costituzionali, i pensionati e pensionandi, i carenti, gli assistiti, scuola e sanità e, infine, il meridione drammaticamente bisognoso di infrastrutture.

 

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