9334 Fisco: CGIL, il condono premia i furbi, l’imposta sulle grandi ricchezze serve a tutti

20111012 19:22:00 redazione-IT

[i]La Confederazione fa sapere che con il contributo dalle grandi ricchezze si avrebbero 12 miliardi l’anno per rilanciare l’economia e favorire l’occupazione dei giovani: "Basta con le false riforme ora bocciate anche dalla Corte dei conti"[/i]

“Un governo diviso, che non ha nessuna idea di politica economica, ripesca il condono fiscale ed edilizio per recuperare le risorse che sono state precedentemente sottratte alla legge e alla giusta redistribuzione della ricchezza” è quanto sostiene Danilo Barbi, Segretario Confederale della CGIL che commenta così la proposta di un condono fiscale e magari anche edilizio sostenuta da una parte della maggioranza, “con il condono – avverte – si premierebbe quindi chi è corresponsabile della crisi attuale”.

Il dirigente sindacale ricorda che oggi anche la Corte dei conti ha bocciato la riforma fiscale “per gli stessi motivi con cui noi l’avevamo criticata – sottolinea Barbi -: non ha copertura finanziaria e perché parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto; bisogna quindi – prosegue il Segretario Confederale della CGIL – tassare beni “personali e reali”, evitando i tagli lineari alle agevolazioni” che, spiega Barbi “sarebbero recessivi e si concentrerebbero soprattutto su coloro che già pagano regolarmente le imposte e, in particolare, sui contribuenti che si collocano nelle classi di reddito meno elevate”.

Ma se sbagliare è umano, per il dirigente della CGIL “perseverare con il condono è davvero diabolico, ma soprattutto stupido”. Barbi indica “un’altra strada più efficace e soprattutto più equa” che la CGIL ha indicato già da mesi, ossia: un’imposta ordinaria sulle Grandi Ricchezze analoga a quella francese. “Si tratterebbe – spiega il dirigente sindacale – di prevedere un’aliquota progressiva dallo 0,55% all’1,8% sulle attività reali, patrimoniali e finanziarie, al netto delle passività finanziarie (mutui e altri debiti). L’imposta – dice – verrebbe pagata solo sulla quota che eccede gli 800.000 euro”. Inoltre, Barbi chiarisce che “a subire un aumento del prelievo fiscale strutturale sarebbero solo i redditi ultraricchi (ovvero il 5% delle famiglie italiane). Tutti gli altri, ovvero il 95% degli italiani – avverte – non sarebbero neppure sfiorati”.

Dunque, una misura fiscale di questo tenore, secondo la CGIL, potrebbe generare un gettito massimo potenziale di circa 12 miliardi di euro, risorse che sarebbero subito a disposizione per un grande piano di sviluppo e in particolare per un grande piano nazionale per il lavoro dei giovani.

 

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.