9325 DEFAULT: SARA’ L’ITALIA A FAR SALTARE L’EUROPA

20111007 18:32:00 redazione-IT

[b]Situazione drammatica in Grecia, dove gli ospedali non hanno neanche più le medicine. Ma sarà il nostro Paese a trascinare il sistema europeo verso il baratro. Fra le ipotesi lo sdoppiamento dell’Euro: da noi si tornerebbe alla lira. Ma anche questo può non salvarci[/b]
[i]di Loretta Napoleoni[/i]

La situazione in Grecia è drammatica. Ieri c’è stato uno sciopero generale che ha praticamente paralizzato il Paese, ci sono scontri costantemente in piazza, il Paese sta lentamente scivolando attraverso un’agonia pesantissima: va verso la bancarotta. La situazione è talmente drammatica che negli ospedali non ci sono più abbastanza medicine . C’è una situazione quasi da guerra civile. Gli ospedali non riescono a gestire il numero delle persone che hanno bisogno di accedere al sistema sanitario, in più alcune organizzazioni caritatevoli dicono che è aumentato a dismisura il numero delle persone che si rivolgono a loro per poter mangiare e tra queste persone.C’è gente che fino a pochi mesi fa viveva benissimo, aveva dei negozi. Quella del commercio infatti è la classe che è stata colpita maggiormente in questo iniziale processo di decadenza economica, proprio perché i negozianti non riescono più a mantenere in piedi il loro business, dato che nessuno più compra nulla perché la situazione è quella che è.

In Inghilterra e nei paesi del nord Europa si guarda alla Grecia come un paese ormai praticamente in default. Tecnicamente il default è già avvenuto perché nel momento in cui la Grecia ha dichiarato di non essere in grado di pagare tutti i soldi che deve pagare regolarmente, quindi le cedole delle obbligazioni che scadono, il paese è andato in default. Però l’aiuto che è arrivato dall’Europa, lo ha tenuto a galla. Adesso ci troviamo di fronte a una scadenza importantissima che è a metà ottobre, se questi 8 miliardi di Euro che devono essere dati alla Grecia, l’ultima tranche dell’ultimo aiuto stipulato a luglio, non vengono elargiti, la Grecia dichiarerà bancarotta, non avrà i soldi per pagare le pensioni e per pagare gli stipendi.

Cosa pensa la classe di economisti del nord Europa? Che la Grecia non ce la farà, e lo spettacolo che si prospetta è una divisione dell’Euro, uno sdoppiamento dell’Euro: questo è lo scenario migliore a detta di molti, in cui i paesi deficitari e quindi parliamo dell’Italia, Spagna, Portogallo e molto probabilmente anche dell’Irlanda, dovranno uscire dall’Euro insieme alla Grecia e la moneta rimarrà la moneta comune usata da quei paesi che invece non sono deficitari e quindi descritti anche come i paesi più ricchi, parliamo della Germania, Olanda, Finlandia etc.

In questa situazione chiaramente i paesi deficitari dovranno ritornare alle proprie monete, il problema fondamentale è: quale sarà l’impatto di questo sdoppiamento dell’Euro? Qui le voci sono un po’ svariate, chi pensa che l’Euro avrà un crollo e che quindi praticamente sarà difficile anche mantenere questa unione monetaria, a meno che i paesi che la vogliono mantenere, riescono a pompare abbastanza denaro nelle proprie banche, perché poi il discorso è sempre quello delle banche. Le banche francesi e le banche tedesche sono quelle che hanno nel portafoglio la maggior parte del debito dei paesi deficitari. E c’è invece chi dice che questo fenomeno avrà uno sviluppo più tranquillo e quindi che questa ricapitalizzazione delle banche di cui si sta discutendo anche adesso, miri a creare una base portante, monetaria forte per queste banche, di modo che quando questo sdoppiamento avverrà le banche francesi e tedesche, quindi quelle più esposte, riusciranno a mantenersi in piedi e quindi l’impatto dello sdoppiamento dell’Euro sarà attutivo .

Per quanto riguarda l’Italia la maggior parte degli economisti anglosassoni e tra questi ci sono anche gli americani, si domanda come mai in Italia non si parli di questo, come mai l’Italia non abbia iniziato a livello proprio di intellettuali e di economisti, un dibattito sulla possibilità di un default pilotato o anche sulle alternative a una politica che chiaramente è una politica che non funziona, si pensa infatti che questo declassamento delle società di rating sia solamente l’inizio di una serie di declassamenti che dovrebbero presentare l’economia italiana come quella più malata e quella più cruciale alla rottura dell’Euro.
Perché? Perché l’Italia non è la Grecia: la Grecia è una piccola parte dell’economia europea, l’Italia è il terzo paese dell’Unione Europea, quindi è in un certo senso, un paese troppo grande per fallire, ma nello stesso tempo anche troppo grande per essere salvato. Il debito è decisamente troppo elevato per poter essere assorbito anche dalla Bce o anche dal Fmi che adesso pare voglia acquistare anche parte del debito .
Quindi quello che si pensa è che il paese che potrebbe portare alla rottura dell’Euro e quindi alla disintegrazione di questo Euro così come l’abbiamo conosciuto noi e quindi a uno sdoppiamento dell’Euro, non sarà la Grecia ma sarà l’Italia che è il paese che seguirà a ruota la Grecia, qualora questa vada in bancarotta!

http://www.cadoinpiedi.it/

 

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