11991 Il nuovo CGIE

20160407 12:04:00 redazione-IT

[b]di Tobia Bassanelli[/b]
[i]Editoriale da Il Corriere d’Italia (Frankfurt am Main)[/i]
Nei giorni 21-25 marzo ha avuto luogo a Roma, presso la Farnesina, l’Assemblea del nuovo Consiglio Generale degli Italiani nel Mondo (Cgie), che ha eletto come segretario generale Michele Schiavone (già membro del Cgie e segretario del PD Svizzera) e come vicesegretario generale per l’Europa e l’Africa del Nord Giuseppe Maggio, del Cgie Germania, operatore del Patronato Ital Uil di Villingen-Schwennigen (Consolato di Friburgo/Brisgovia).

Con l’insediamento del Cgie si è concluso il processo di rinnovo degli organismi di rappresentanza dei connazionali all’estero, iniziato con le elezioni dei Comitati nell’aprile 2015, proseguito con la costituzione degli Intercomites e la nomina dei delegati per l’organismo romano. Questo processo è durato quasi un anno, un po’ troppo per chi da tempo auspica tempi veloci.

Il nuovo Cgie nasce più snello: è stato infatti ridotto di membri dal decreto legge nr. 66 del 2014 (dai precedenti 94 è passato agli attuali 63; il Comitato di Presidenza da 16 a 9 membri). Ai primari motivi del riparmio, si aggiunge la recondita speranza di una maggiore efficacia operativa.

Sono noti i limiti dell’organismo: è puramente consultivo e fondato solo sul volontariato. Il nuovo Cgie presenta ulteriori peccati originali: la scarsa partecipazione al voto nelle elezioni dei Comitati (il 4,4% degli aventi diritto) ed il ritardo di oltre cinque anni sulla scadenza legislativa. “Per tantissimo tempo rimasto bloccato – spiega il segretario generale Schiavone – per ragioni di carattere legislativo e amministrativo”.

Sarà, ma quando una scadenza elettorale non viene rispettata, significa che l’ente in questione non conta più di tanto, forse nulla, e che si può tirare a campare.

Il problema, a monte di ogni giustificazione di facciata, è sempre di volontà politica.

E questo la dice lunga su tutta una retorica celebrativa, di governo o meno, che puntualmente scatta quando va in onda il mondo italiano all’estero.

Nella conferenza stampa di presentazione dei risultati, alla conclusione dei lavori, Schiavone ne ha descritto contenuti e scelte. “Il primo impegno che ci siamo dati – ha spiegato – è l’elaborazione di una proposta di riforma degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero da consegnare al Governo entro il mese di giugno e questo perchè al Senato l’Esecutivo ha accolto un Ordine del Giorno che lo impegna ad elaborare entro questo termine una riforma per i Comites e il Cgie”.

Toccherà alla Commissione “Diritti civili e partecipazione” preparare una duplice proposta, a seconda del risultato del referendum di ottobre sulla riforma costituzionale, che potrà confermare o rifiutare la riforma approvata dal Parlamento. Quindi il Cgie si deve adeguare, e la tempestività consiglia di essere pronti all’uno come all’altro risultato.

Benissimo? Ci risiamo.

Il nuovo Cgie parte guardandosi l’ombelico, pensando in primo luogo ad una riforma che lo riguarda (che non sarebbe la prima), invece di puntare sui veri problemi della collettività italiana nel mondo. La quale, per esempio, è stata defraudata del diritto di voto all’estero (bisogna fare l’opzione per votare nel luogo di residenza, altrimenti bisogna andare in Italia; come pure è stata introdotta la preiscrizione per eleggere i Comites, con i risultati che conosciamo). La quale, altro esempio, deve attendere anche mesi per avere un semplice appuntamento in consolato.

Ci sono ben altri modi per ovviare agli inconvenienti delle elezioni politiche del 2006 e del 2008: la preiscrizione (chiamiamola cosa l’inversione dell’opzione introdotta dalla riforma) azzera o quasi la partecipazione, rende nullo il già scarso peso politico degli italiani nel mondo.

Il Governo, che nell’intervento del sottosegretario Amendola ha ricordato la scarsa partecipazione all’elezione dei Comites (“il dato più basso dalla loro istituzione”), pur invitando a non “scoraggiarsi” e ad “organizzarsi meglio”, indirettamente ha lanciato un chiaro segnale: ha ancora senso questo organismo? Senza una autentica base elettorale, si è troppo deboli e si rischia in effetti di diventare insignificanti, superflui.

Un primo impegno del nuovo Cgie, se ci tiene a tutto l’impianto della rappresentanza degli italiani nel mondo, dovrebbe essere quello di ripristinare l’esercizio del voto all’estero, togliendo la preiscrizione per i Comites e l’opzione per quello politico: il voto fa parte essenziale dei diritti democratici e va agevolato il più possibile. I cambiamenti introdotti alla legge Tremaglia ed ai regolamenti applicativi non sono stati azzeccati. Si può fare di meglio.

La seconda priorità presentata da Schiavone riguarda la ristrutturazione della rete consolare, “per eleborare delle proposte integrative e alternative rispetto alle modalità con cui sono state eliminate alcune sedi consolari”. Si ipotizza per alcune aree l’utilizzo dei consoli onorari, altrove dei corrispondenti consolari, o dei Patronati, che già svolgono “un impegnativo e serio lavoro nell’ambito dell’assistenza e della previdenza”.

Nessun accenno al passaggio ai comuni di residenza, almeno all’interno dell’UE, di alcune pratiche amministrative. I mezzi tecnici e politici di oggi lo permettono.

Sarebbe la soluzione ideale, ma sembra bloccata dalle rappresentanze sindacali della Farnesina, perchè eliminerebbe le ben retribuite e ambite missioni dei funzionari del Mae all’estero. Se il Cgie riuscisse a realizzare anche solo questo obiettivo, assieme al rispristino dell’esercizio del voto all’estero, a noi basterebbe.

Molto importante è un altro settore in cui il Cgie vuole impegnarsi, quello dell’informazione. La rispettiva Commissione si propone di valorizzare meglio il sito (http://www.sitocgie.com, ma fino ad oggi non ancora aggiornato) e di realizzare una newsletter. L’interesse attorno a questa circolare sarà un indice chiaro della credibilità del Cgie presso i Comites e le comunità italiane nel mondo. In attesa di riceverla al più presto, tanti auguri di buon lavoro.

www.corritalia.de

 

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