8361 ARANDORA STAR, LA PIU’ GRANDE TRAGEDIA NELLA STORIA DELLA NOSTRA EMIGRAZIONE

20101121 16:16:00 redazione-IT

[b]IL DRAMMA DI CIRCA 450 ITALIANI MORTI NELL’AFFONDAMENTO DELL’ARANDORA STAR, LA PIU’ GRANDE TRAGEDIA NELLA STORIA DELLA NOSTRA EMIGRAZIONE, E’ AL CENTRO DI UN NUOVO SPETTACOLO TEATRALE.[/b]
La tragedia dell’Arandora Star nella quale morirono circa 450 italiani è al centro di uno spettacolo teatrale che andrà in scena al Teatro Moriconi di Jesi ai primi di dicembre.

Il sarto in fondo al mare, di Alfio Bernabei, ha per tema l’affondamento della nave inglese che nel 1940 fu colpita da un siluro tedesco mentre si trovava al largo delle coste irlandesi diretta verso il Canada con a bordo circa 1.200 internati, tra cui oltre 700 italiani. E’ la più grave tragedia nella storia della nostra emigrazione, eppure l’episodio rimane quasi del tutto sconosciuto in Italia.
Gli italiani a bordo dell’Arandora Star erano stati arrestati in Inghilterra a seguito della dichiarazione di guerra di Mussolini a Regno Unito e Francia del 10 giugno 1940. Subito dopo l’annuncio il governo inglese ordinò un blitz contro gli italiani, diventati “enemy aliens”(stranieri nemici) nel timore che potessero formare una Quinta Colonna con atti di sabotaggio per facilitare un’invasione del nemico oltremanica.

Fu il Primo Ministro Winston Churchill a ordinare gli arresti in massa con la famosa frase “Collar the lot!”, acchiappateli tutti! Sui 20.000 italiani che risiedevano nel Regno Unito, circa 4.500 furono internati.
Dopodiché, con una decisione controversa e criticata sia dagli Stati Uniti che dalla Croce Rossa, partì la direttiva di trasportarne una parte oltremare.

Il 30 giugno l’Arandora Star salpò dal porto di Liverpool diretta verso il Canada con a bordo, oltre agli italiani, internati e prigionieri di guerra tedeschi, rifugiati ebrei e un folto equipaggio di guardie inglesi per un totale di circa 1600 persone. All’alba del giorno dopo la nave fu colpita da un siluro tedesco mentre si trovava al largo delle coste irlandesi. Tra i circa 750 morti ci furono circa 450 civili italiani. Il numero preciso non si è mai saputo.

Il sarto in fondo al mare, drammatizza la vicenda partendo da un incontro tra il Comandante inglese di un campo di internamento e un sarto italiano che è stato arrestato per sbaglio.
Mentre il Capitano è un personaggio inventato, il sarto è basato su Decio Anzani che era proprietato di una famosa sartoria vicino a Oxford Street coi suoi modelli pubblicati su riviste di moda, inclusa Vogue, e una prestigiosa clientala tra cui, si dice, vi fosse anche una regina. Negli
Anni Trenta Anzani diventò uno tra i più noti antifascisti in Inghilterra, sia come segretario onorario della sezione londinese della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo (LIDU), sia come autore di opuscoli contro il regime che distribuiva con l’aiuto del Labour Party. Tra le sue conoscenze c’erano famosi politici e intellettuali, tra cui Herbert Morrison, futuro ministro, la suffragetta Sylvia Pankhurst, lo scrittore George Orwell e l’anarchica Emma Goldman.

Arrestato per sbaglio nel blitz contro gli italiani insieme ad altri noti antifascisti che risiedevano in Inghilterra, appelli per farlo liberare finirono sul tavolo di Churchill, ma senza esito. L’errore dell’arresto e la sua ingiusta morte nell’affondamento furono citati nel parlamento di Westminster nell’ambito di un’inchiesta sulla tragedia.

Della vicenda dell’Arandora Star e del dramma di Anzani si è occupato da tempo Alfio Bernabei, autore residente a Londra, che ha pubblicato sull’argomento Esuli ed emigrati italiani nel Regno Unito 1920-1940 (Mursia) e girato il documentario televisivo Dangerous Characters per Channel 4. E’ tornato sul tema con Il sarto in fondo al mare, già
finalista, con altro titolo, al Premio Diego Fabbri nel 2007 e pubblicato dal Centro Studi Piero Calamandrei con la prefazione del recentemente scomparso Luigi Squarzina.

Il dramma sarà presentato in prima Mondiale al Teatro Moriconi di Jesi il 4 dicembre in una messa in scena della compagnia Res Humanae, regista Paolo Pirani.

Contatti:

Centro Studi Piero Calamandrei, Sergio Cerioni 3331033748
Alfio Bernabei 0044 2074317027

Foto di Decio Anzani ed altre fonti della notizia
http://www.comune.jesi.an.it/opencms/export/jesiit/sito-JesiItaliano/Contenuti/Eventi/2010/visualizza_asset.html_2120184475.html

http://www.centropierocalamandrei.it/index.php?option=com_content&view=article&id=191:teatroluce-il-sarto-in-fondo&catid=37:teatro&Itemid=62

http://www.cultura.marche.it/CMDirector.aspx?id=9648

http://www.centropierocalamandrei.it/

Per una conoscenza più approfondita della vicenda leggere Conferenza di
Alfio Bernabei all’Università di Forlì su
http://www.sitlec.unibo.it/ARANDORA/bernabei.htm

Notizie biografiche sull’autore su Google “Alfio Bernabei”.

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