20101104 14:39:00 redazione-IT
Il Direttivo Nazionale della Cgil ha eletto il nuovo Segretario Generale del più importante sindacato italiano
Sono le 12,42 di mercoledì 3 novembre quando la Presidente del Comitato Direttivo della Cgil, Morena Piccinini, proclama Susanna Camusso Segretaria Generale della Cgil.
Susanna è la prima donna nella centenaria storia della Cgil a sedere su quella che fu la sedia di Giuseppe Di Vittorio, Luciano Lama e Bruno Trentin, solo per citare alcuni dei Segretari della Cgil che scrissero la storia del sindacalismo italiano.
Ma non è unicamente la questione di genere a rendere straordinaria l’elezione di una donna alla segreteria Generale del più grande sindacato dell’Occidente con i suoi sei milioni di iscritti.
L’elezione di Susanna Camusso risponde certo al bisogno, per una grande organizzazione, di rendere visibile e dare ruolo anche a “l’altra metà del cielo”, ma è significativo che ciò avvenga in uno dei momenti più difficili della storia italiana.
Un Paese in ginocchio, un governo dilaniato da scandali e lotte intestine, un’opposizione alla difficile ricerca di una via d’uscita tra i vecchi massimalismi e un’idea moderna dei diritti del lavoro e di cittadinanza, i sindacati divisi da politiche che hanno teso a premiare
quelli tra loro più collaborativi.
E’ questa la realtà che Susanna eredita e inevitabilmente tante sono le aspettative che si accumulano su di lei. Forse perché, come l’America insegna con l’elezione di Obama, è nei momenti di difficoltà che si ha più bisogno di chi la sofferenza e la discriminazione la conosce da vicino.
Neri, donne, lavoratori orgogliosi, cittadini onesti e spiriti liberi, gli scomunicati ed emarginati di sempre, diventano in una società egoista e ripiegata sul proprio rancore, il vero elemento di novità, l’alternativa a
più alto contenuto di umanità a cui affidarsi.
“Susanna Camusso è parte delle storia della Cgil, protagonista ed espressione del percorso sindacale degli ultimi decenni.” ha dichiarato la segretaria dello Spi-Cgil Renata Bagatin, “Da lei non vogliamo miracoli, ma un nuovo impulso al lavoro di ricerca e di dialogo avviato da
Guglielmo Epifani, traguardando ad una Cgil sempre più ancorata alla contrattazione sociale e alla casa comune europea, quale reale prospettiva di un sindacato forte e rinnovato”.
(SPI-Cgil)
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