8316 DICHIARAZIONE DEI SINDACATI GLOBALI AL VERTICE DEL G20 DI SEUL

20101029 11:31:00 redazione-IT

11-12 NOVEMBRE 2010
Il G20 deve dare priorità ai posti di lavoro

1. La riunione dei leader dei paesi del G20 svoltasi a Pittsburgh a settembre del 2009 si era impegnata a mettere “i posti di lavoro di qualità al centro della ripresa”1. Questa promessa non è stata mantenuta. Siamo profondamente preoccupati del fatto che l’occupazione non figuri nella versione iniziale dell’agenda del Vertice del G20. La crisi economica che ha devastato le vite e le condizioni di vita dei lavoratori non è affatto superata. Ora è divenuta una crisi sociale. Ci sono attualmente più di 220 milioni di disoccupati nel mondo, il livello più alto mai registrato, con un aumento pari a più di 31 milioni nel corso del 2007.

2. Altri 100 milioni di persone – prevalentemente nei paesi in via di sviluppo – sono precipitati in condizioni di povertà estrema. Non solo c’è il problema di una ripresa globale fragile ed incerta, ma è l’aumento stesso della disoccupazione a logorare la fiducia ed indebolire la ripresa. La paura dei mercati finanziari sta spingendo molti governi del G20 a rinunciare a politiche espansionistiche in favore di programmi di austerità, che se attuati aumenteranno drasticamente il rischio che le nostre economie precipitino nuovamente nella recessione, devasteranno i servizi pubblici, e peggioreranno le condizioni di vita.

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I governi non dovrebbero accettare la prospettiva di un decenniocaratterizzato dalla stagnazione del mercato del lavoro nei paesi industrializzati, dal radicamento della povertà nei paesi in via di sviluppo e dalla perdita di una generazione di giovani tagliati fuori dalle attività produttive.

2. Nel breve periodo i leader del G20 devono dare priorità a ridurre la disoccupazione e,
nel medio periodo, devono perseguire un modello di crescita e di sviluppo diverso – che
sia equilibrato, sostenibile, in grado di creare lavoro 0dignitoso e di distribuire i redditi
equamente. Essi devono garantire che l’occupazione sia parte integrante del dibattito su
ogni punto all’ordine del giorno del Vertice di Seul. A questo scopo, i sindacati globali
fanno appello ai governi del G20 affinché:
 Mantengano misure per la ripresa focalizzate sulla creazione di posti di
lavoro, al fine di ridurre il debito pubblico tramite una solida crescita
economica, invece che tramite i tagli alla spesa pubblica;
 Diano priorità all’occupazione, anche tramite la creazione di un gruppo di
lavoro permanente del G20 sull’occupazione, con la partecipazione delle
parti sociali; mettano l’occupazione e la protezione sociale al centro della
Framework for Strong, Sustainable and Balanced Growth (Cornice comune
per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata); investano nelle persone
tramite l’istruzione e la formazione;
 Garantiscano che le politiche sul cambiamento climatico siano affiancate da
politiche per l’occupazione finalizzate a creare posti di lavoro verdi ed a
garantire una “transizione equa”;
 Mettano il “lavoro dignitoso” al centro dell’agenda per lo sviluppo,
mantengano gli impegni presi in materia di aiuti e sostengano gli obiettivi di
sviluppo del millennio (Millennium Development Goals – MDG).
 Accelerino le riforme finanziarie, introducano una tassazione equa e una
tassa sulle transazioni finanziarie, riducano drasticamente la speculazione
finanziaria e diano un giro di vite ai paradisi fiscali.
i
1 Vertice dei leader del G20 di Pittsburgh
2 ILO 2010
2
Mantenere le misure di incentivazione incentrate sulla creazione di posti
di lavoro, al fine di ridurre il debito pubblico tramite una crescita
economica sostenuta
33. I governi, sotto pressione da parte dei mercati azionari, stanno abbandonando
prematuramente l’approccio coordinato e a vasto raggio che ha prevalso nel 2009 per
quanto riguarda le misure finalizzate alla ripresa economica, per passare alle politiche di
risanamento del bilancio. La crisi ha prodotto un trasferimento massiccio dal debito privato
a quello pubblico. I tagli alle spese, ai salari, alle pensioni, ai programmi sociali, che
servono a pagare questo trasferimento, sono eticamente ingiusti ed economicamente
inaffidabili. Serviranno ad aumentare le disuguaglianze – un fattore cruciale nell’iniziale
precipitare della crisi – e rischiano di riportare l’economia globale nella recessione con
risultati catastrofici. E’ in corso una revisione in senso negativo delle previsioni di crescita
delle organizzazioni internazionali. È fondamentale che i governi affrontino l’obiettivo di
risanare il bilancio tramite misure che sostengono la crescita ed aumentano la domanda,
al fine di aumentare la produzione e i posti di lavoro. La priorità a breve termine (2011-
2012) deve essere quella di realizzare una ripresa più veloce dal punto di vista del PIL. Le
politiche finalizzate ad aumentare la domanda devono essere proseguite nei paesi in cui
detta ripresa non è autosufficiente, al punto che la disoccupazione sembra indirizzata a
precipitare nuovamente a livelli pre-crisi.
Dare priorità all’occupazione, investire nelle persone e costituire un
gruppo di lavoro del G20 sull’occupazione
4. Nel futuro immediato, i governi devono:
 Attuare progetti in cui abbiano maggior peso gli obiettivi occupazionali,
compreso l’investimento in infrastrutture verdi ed in servizi pubblici di qualità nel
settore sociale;
 Ampliare gli esempi ben riusciti di programmi di intervento nel mercato del
lavoro che garantiscono i posti di lavoro o la formazione per i giovani;
 Aumentare la cooperazione tra i Ministri del Lavoro e delle Finanze e costituire
un gruppo di lavoro permanente del G20 sull’occupazione, che includa al suo
interno le parti sociali, l’ILO e le altre organizzazioni internazionali competenti in
materia.
5. Nel medio periodo, il G20 ha annunciato che il Vertice di Seul svilupperà un “piano
d’azione esaustivo” al fine di attuare la Cornice comune per una crescita forte, sostenibile
ed equilibrata. L’occupazione deve essere posta al centro del piano d’azione e i leader
devono:
 Invitare l’ILO, insieme all’OCSE e all’ECOSOC (Consiglio economico e sociale delle
Nazioni Unite), a preparare gli elementi costitutivi in termini di occupazione e
protezione sociale della cornice del G20. Questi ultimi dovrebbero basarsi sul Patto
Globale per l’Occupazione, che coinvolge governi e parti sociali, adottato a Ginevra
a giugno del 2009 e sulle raccomandazioni ai capi di Stato del G20, adottate dalla
riunione dei Ministri del Lavoro e dell’Occupazione del G20, svoltasi a Washington
ad aprile del 2010.
 Rafforzare il dialogo sociale, compresa la contrattazione collettiva, al fine di
garantire che la crescita dei salari sia al passo con la produttività, combattere le
disuguaglianze di reddito e di genere.
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6. Investire nelle persone tramite l’istruzione e la formazione è un elemento chiave per
realizzare una ripresa sostenibile e una crescita equa. La qualità dell’istruzione è
un’istanza centrale, tanto per le economie avanzate, che per quelle emergenti ed in via di
sviluppo. I leader del G20 devono:
 Impegnarsi nuovamente a realizzare una “Istruzione di qualità per tutti” (EFA)3 ed
invitare l’UNESCO e l’OCSE a lavorare con tutti i soggetti coinvolti al fine di
sviluppare la “Task force internazionale sugli insegnanti per l’EFA” in maniera che
si trasformi in una partnership globale dinamica con una nuova idea di istruzione di
qualità per il ventunesimo secolo.
 Dare ai propri Ministri della Pubblica Istruzione il compito di presentare proposte
specifiche al Vertice del G20 che si terrà in Francia nel 2011.
Garantire che le politiche sul cambiamento climatico includano una
“transizione equa”
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7. I negoziati sul clima sembrano essere ad un punto morto – si tratta di una situazione
disastrosa. I capi di Stato dovrebbero dare il loro sostegno a misure concrete per
l’adozione di una cornice vincolante post-2012 nel contesto della Convenzione quadro
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on
Climate Change – UNFCCC), al fine di garantire che non si abbassi la guardia
nell’impegno per realizzare gli obiettivi fissati per la riduzione delle emissioni. Un nuovo
accordo sul clima deve includere obiettivi attuati dall’alto verso il basso basati sugli scenari
previsti dall’IPCC (Gruppo consulente intergovernativo sul mutamento climatico) per
mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C e una piattaforma ambiziosa per
finanziare gli interventi sul clima . I governi devono:
 Fare progressi nella costruzione di un’economia a bassa emissione di Co2,
resiliente al clima e socialmente equa;
 Sviluppare una “transizione equa” con investimenti “verdi” su vasta scala e dal forte
impatto ambientale, programmi per la formazione e lo sviluppo delle competenze e
politiche attive di intervento nel mercato del lavoro.
Mettere il “lavoro dignitoso” al centro delle strategie di sviluppo e
rispettare gli impegni presi in materia di aiuti per realizzare gli MDG
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8. In questo momento di crisi, i leader del G20 – e del G8 in particolare – non devono
voltare le spalle agli impegni presi in passato nei confronti dei paesi in via di sviluppo. La
creazione di posti di lavoro e di “lavoro dignitoso” deve essere posta al centro delle
strategie per lo sviluppo. I governi dell’OCSE devono ancora onorare gli impegni presi in
precedenza in materia di aiuti, soprattutto per l’Africa. A questo scopo:
 Le risorse da investire per rispettare gli impegni presi in materia di prevenzione per
l’accesso universale alla prevenzione dell’HIV e dell’AIDS devono essere
rimodulate verso l’alto;
 I leader devono dare mandato ad una commissione di alto livello, comprendente i
diversi soggetti coinvolti, di stendere delle raccomandazioni per ricucire il buco
attuale nei fondi necessari affinché i paesi realizzino “l’istruzione di qualità per tutti”
ed attuino la piattaforma comune dell’ILO per la protezione sociale, tramite la
creazione di un Fondo per la protezione sociale per i paesi in via di sviluppo;
 Essi devono garantire che il Fondo Monetario Internazionale assuma un
orientamento differente nell’impiego di fondi per l’assistenza finanziaria di
3 UNESCO, Global Monitoring Reports 2009, 2010.
4
emergenza, in favore di un intervento che promuova la crescita occupazionale e la
protezione sociale – in contrasto con le condizioni di austerità imposte ai prestiti
recenti. 4 In linea con le conclusioni della Conferenza di Oslo ILO/FMI su “La sfida
della crescita, dell’occupazione e della coesione sociale”5, l’FMI deve lavorare con
l’ILO per promuovere strategie di ripresa basate su servizi pubblici di qualità,
aumento di salari e produttività, allargamento della contrattazione collettiva e
miglioramento delle protezioni per i lavoratori;
 L’FMI deve usare le sue aumentate risorse finanziarie per incoraggiare i paesi
interessati dalla crisi globale ad adottare per un periodo di tempo più lungo politiche
di bilancio anticicliche, finché non saranno emersi pienamente dalla recessione. La
crisi mette in luce la necessità di un meccanismo equo e trasparente di
ristrutturazione del debito sovrano che possa essere utilizzato dai paesi con livelli
insostenibili di debito;
 Il G20 deve lavorare con l’ONU per sviluppare meccanismi multilaterali di confronto
sulle politiche applicabili a tutti i paesi a livello mondiale.
Imporre una tassazione equa, ridurre drasticamente la speculazione
finanziaria, colpire con decisione i paradisi fiscali ed accelerare le
riforme finanziarie
9 iI leader del G20 devono dare priorità ad una tassazione progressiva che tassi le fasce
con redditi più alti e le ricchezze improduttive o speculative. Una distribuzione più equa del
carico fiscale tra i lavoratori e il capitale è urgentemente necessaria non solo per venire
incontro alla preoccupazione crescente attorno all’ingiustizia sociale, ma anche per
garantire che venga attribuita priorità all’occupazione. I governi devono proteggere ed
espandere la propria base di entrate fiscali per fornire un sostegno alla domanda delle
famiglie e per finanziare servizi pubblici di qualità e le protezioni sociali. Ciò richiede una
rottura con le politiche del passato in cui le imposte dirette sono state tagliate mentre le
imposte indirette – intrinsecamente più regressive – sono aumentate. Inoltre:
 I governi del G20 devono sviluppare nuove fonti di finanziamento, compresa una
tassa sulle transazioni finanziarie, che possa servire anche a ridurre la
speculazione finanziaria a breve termine;
 Il Global Forum sulla trasparenza e lo scambio di informazioni in materia fiscale
coordinato dall’OCSE deve essere rafforzato tramite un accordo multilaterale su un
sistema automatico di scambio di informazioni, ed anche tramite un processo di
capacity building per l’amministrazione delle tasse nei paesi in via di sviluppo. Il
sistema fiscale globale deve servire a rafforzare piuttosto che ad indebolire la
stabilità e la trasparenza del sistema finanziario. Inoltre, è necessario contrastare le
distorsioni nei sistemi di tassazione che favoriscono un utilizzo eccessivo del
rapporto di indebitamento e dell’arbitraggio fiscale tra le giurisdizioni.
10. Il vertice di Toronto non è riuscito a dare quella spinta tanto necessaria alle
raccomandazioni del G20 sulla riforma finanziaria ed al programma di lavoro del Financial
Stability Board (FSB). L’attuale riforma dell’accordo di Basilea sui parametri di vigilanza
prudenziale per le banche resa pubblica nel 2009 ha deluso le aspettative. I leader politici
dovrebbero impegnarsi per l’attuazione di misure di regolamentazione globali e coordinate
che riformino il settore finanziario. Essi dovrebbero:
4 Vedi la Dichiarazione dei Sindacati Globali alla riunione annuale del 2010 dell’FMI e della Banca Mondiale.
5 Vedi http://www.osloconference2010.org
5
 Proteggere le transazioni bancarie del settore retail e delle banche commerciali da
investimenti bancari ad alto rischio e volatilità e promuovere un modello bancario e
assicurativo di tipo cooperativo e servizi finanziari pubblici;
 Ridurre gli investimenti ad alto profilo di rischio e le retribuzioni irresponsabili
limitando per le legge le paghe dei banchieri, degli operatori finanziari e degli altri
top manager;
 Rafforzare le politiche di gestione dei rischi bancari garantendo un sistema di
rappresentanza dei lavoratori e proteggendo le famiglie di lavoratori da prestiti
capestro tramite norme adeguate per la protezione dei consumatori;
 Garantire che l’FSB, che ora ha un ruolo fondamentale nella governance
dell’economia mondiale, adotti processi formali di consultazione, anche con i
sindacati, pubblicazione di documenti che possano essere commentati, ed altre
pratiche standard di governance istituzionale democratica.

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