8305 Stranieri in Italia, sulla soglia dei 5 milioni: versano allo stato 11 miliardi

20101026 14:41:00 redazione-IT

Il Papa: emigrare è un diritto.

[b]Dossier Caritas/Migrantes. La stima del numero degli stranieri regolarmente soggiornanti è arrivata a 4 milioni e 919 mila. Dato superiore di circa 700 mila unità rispetto a quello dell’Istat (4 milioni 235 mila all’inizio del 2010)

* Quasi 5 milioni di immigrati, ma gli italiani pensano siano il triplo. * Immigrati quasi tutti al nord e nel centro, la città piace sempre di più. * Al nord un residente su dieci è straniero. * Con gli stranieri è un’Italia meno vecchia. * La donna immigrata diventa il “motore della trasformazione”. * I matrimoni misti? Non falliscono più di tutti gli altri
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Scarica la sintesi del Dossier Immigrazione 2010
[url]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/Caritas_dossier_immigrazione_2010.pdf[/url]

Il Papa: emigrare è un diritto. Cinque milioni gli stranieri in Italia

QUASI CINQUE MILIONI DI STRANIERI
In 20 anni, gli immigrati regolari in Italia sono aumentati di 20 volte: erano mezzo milione nel 1990, sfiorano i 5 milioni nel 2010 (7% dei residenti). Insieme al numero degli immigrati, anche a causa della crisi, «sono aumentate le reazioni negative, la chiusura, la paura», nei loro confronti da parte degli italiani. Lo afferma l’annuale rapporto sull’ immigrazione della Caritas Italiana e della Fondazione Migrantes, giunto alla ventesima edizione («Dossier 1991-2010: per una cultura dell’altro»), presentato questa mattina. Oltre un ottavo degli immigrati, quasi 600 mila, sono di seconda generazione. Un immigrato su quattro vive in Lombardia (982.225; 23,2%). Roma (405.657) perde il primato di provincia col più alto numero di immigrati a vantaggio di Milano (407.191).

PAGANO LE TASSE
Il rapporto tra spese pubbliche sostenute per gli immigrati e i contributi e le tasse da loro pagati (2.665.791 la stima dei dichiaranti) va a vantaggio del sistema Italia, specialmente se si tiene conto che le uscite, essendo aggiuntive a strutture e personale già in forze, devono avere pesato di meno. Secondo le stime del Dossier, le uscite sono pari a circa 10 miliardi di euro: (9,95): 2,8 miliardi per la sanità (2,4 per gli immigrati regolari, 400 milioni per gli irregolari); 2,8 miliardi per la scuola, 450 milioni per i servizi sociali comunali, 400 milioni per politiche abitative, 2 miliardi a carico del Ministero della Giustizia (tribunale e carcere), 500 milioni a carico del Ministero dell’Interno (Centri di identificazione ed espulsione e Centri di accoglienza), 400 milioni per prestazioni familiari e 600 milioni per pensioni a carico dell’Inps. I dati pubblicati dal Dossier dimostrano che le entrate assicurate dagli immigrati si avvicinano agli 11 miliardi di euro (10,827): 2,2 miliardi di tasse, 1 miliardo di Iva, 100 milioni per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per le pratiche di cittadinanza, 7,5 miliardi di euro per contributi previdenziali.

IRREGOLARI IN CALO
Gli immigrati irregolari presenti in Italia sono 500-700 mila: è la stima della Caritas Italiana che oggi, insieme alla Fondazione Migrantes, ha presentato l’ultimo rapporto sull’immigrazione. Gli irregolari, ritengono i ricercatori, sono tendenzialmente in calo (lo scorso anno le stime ipotizzavano circa un milione) e ciò è dovuto agli effetti dell’ultima regolarizzazione (300 mila) oltre al fatto che la crisi economica ha attratto di meno gli immigrati. All’origine dell’illegalità non ci sono gli sbarchi ma l’entrata legale. Ossia arrivi per turismo, affari, visita e altri motivi che una volta scaduti diventa clandestinità. Il rapporto ribadisce che il «rigore»contro la clandestinità «va unito al rispetto del diritto d’asilo e della protezione umanitaria, di cui continuano ad avere bisogno persone in fuga da situazioni disperate e in pericolo di vita». Rispetto ai «flussi imponenti, e non eliminabili, anche la punta massima di sbarchi raggiunta nel 2008 (quasi 37 mila persone) è ben poca cosa. Risulterà inefficace il controllo delle coste, come anche di quelle terrestri, se non si incentiveranno i percorsi regolari dell’immigrazione». Ciò – prosegue il rapporto – «induce a pensare in maniera innovativa la flessibilità delle quote, le procedure d’incontro tra datore di lavoro e lavoratore». Riferendo un dato di Eurostat secondo il quale con ‘immigrazione zerò l’Italia in mezzo secolo perderebbe un sesto della sua popolazione, la Caritas sottolinea che «l’agenda politica è chiamata a riflettere sugli aspetti normativi più impegnativi, come quelli riguardanti la cittadinanza e le esigenze di partecipazione di questi nuovi cittadini, in particolare se nati in Italia».

26 ottobre 2010

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Scarica la sintesi del Dossier Immigrazione 2010
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