I 150 anni dell’emigrazione italiana in Brasile al Festival de História a Belo Horizonte

Il Festival de Hìstoria (fHist) celebra i 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile con una serie di attività gratuite in programma al Palácio das Artes, a Belo Horizonte, dal 28 al 30 novembre. Tradizionalmente ospitato a Diamantina, quest’anno il Festival presenterà una edizione speciale “Conexões Ítalo-Brasileiras” a Belo Horizonte per celebrare i 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile e, soprattutto, l’influenza della cultura italiana nel Paese.
Per tre giorni, dunque, il Palácio das Artes sarà palcoscenico di una serie di attività letterarie, storiografiche e culturali – conferenze, presentazioni artistiche e workshop – gratuite e aperte a tutti.

Presentata dal Ministero della Cultura, attraverso la Legge Federale sugli Incentivi alla Cultura, a questa edizione collaborano il Consolato Generale d’Italia a Belo Horizonte e la Camera di Commercio Italiana nel Minas Gerais.

Al centro del festival il contributo dell’immigrazione italiana nel Minas Gerais, non solo nelle piantagioni di caffè e nei cantieri per costruire Belo Horizonte, la capitale inaugurata mentre era ancora in costruzione, nel 1894, con l’aiuto di migliaia di italiani. Nel Minas, il terzo stato del Brasile ad accogliere il maggior numero di italiani a cavallo tra il XIX e il XX secolo, la presenza degli italiani ha influito sulla vita dei mineiros, dall’architettura alla cucina; dalle arti allo sport.

“Valorizzare la memoria collettiva ci connette con le nostre radici e ci permette di trasmettere queste eredità alle generazioni future. Così facendo, riusciamo a mantenere viva l’essenza della nostra comunità, promuovendo la solidarietà e l’unità che ci caratterizzano”, evidenzia la Console Generale a Belo Horizonte, Nicoletta Gomiero.

In questo contesto, fHist aprirà un’area intitolata “Spazio della Memoria”, uno spazio immersivo in cui saranno esposti materiali forniti dalle associazioni italiane del Minas Gerais e da partner istituzionali, nonché testimonianze registrate di discendenti italiani.

“Gli italiani sono associati al duro lavoro che svolgevano nell’agricoltura, nell’edilizia e nel commercio nel Minas Gerais, ma furono anche molto importanti nelle arti visive, nel cinema, nella letteratura, nell’architettura, nel calcio, con la fondazione del Cruzeiro, e persino nel movimento sindacale, nel presentare le tesi dell’associativismo ai minatori. Il festival intende dare luce a queste ampie influenze dall’Italia nel Minas”, afferma il giornalista e curatore di fHist, Américo Antunes.

 

Dibattiti

I tradizionali tavoli di dibattito del FHist proporranno riflessioni attuali su alcune di queste influenze. Uno dei punti salienti sarà il tavolo “Rotte Nazionali dell’Immigrazione”, che discuterà la realizzazione di itinerari turistici nel Minas Gerais volti a preservare il patrimonio e diffondere la cultura italiana nello stato. Al dibattito parteciperanno la storica Vitória Fonseca, professoressa dell’Università Federale di Vales do Jequitinhonha (UFVJM); e l’ex direttore dell’IPHAN, Dalmo Ribeiro Filho.

Gli altri panel affronteranno tre assi fondamentali dell’immigrazione: il Brasile come terra promessa per gli italiani in cerca di nuove opportunità, a causa della crisi economica causata dalle guerre in Europa nel XIX secolo; l’importanza della coltivazione del caffè per il consolidamento della popolazione italiana nel Sud del Minas e nella Zona da Mata; e la costruzione di Belo Horizonte come opportunità per muratori, pittori, capomastri, architetti, ingegneri, liberi professionisti e commercianti provenienti dall’Italia.

Una sessione speciale sarà dedicata a Muvit, museo virtuale in costante aggiornamento in cui persone e istituzioni condividono documenti, foto, video e testimonianze sulle storie degli immigrati e le loro famiglie nel Minas Gerais.

Rimanendo in tema – memoria, Bernardo Sabino, figlio di Fernando Sabino, terrà una conferenza sugli influssi dell’Italia sull’opera del padre, uno dei più grandi nomi della letteratura di Minas Gerais, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Lo scrittore di classici come “Encontro Marcado” e “O Menino no Espelho” è nipote di italiani da parte di padre. I suoi nonni erano immigrati che si stabilirono nella città mineraria di Leopoldina, nel 1880. Alcuni libri di Sabino citano ricordi d’infanzia che risalgono alla casa piena di parenti e amici, al cibo italiano e ad altre abitudini assorbite dalla cultura familiare.

 

Laboratori, fiere e arte

Per tutta la durata della manifestazione, parallelamente alle altre attività, si svolgerà anche la Fiera del Libro, ospitata nei Giardini del Palácio das Artes, il 29 e il 30 novembre, dalle 10:00 alle 21:00. Non mancheranno spettacoli dal vivo, laboratori, corsi di gastronomia e lezioni di italiano, ma anche lezioni di scherma, di mosaico e teatro per i bambini.

 

Gastronomia

Immancabile lo spazio dedicato alla cucina italiana. Il 29 e il 30, dalle 10 alle 21, la Fiera gastronomica proporrà una serie di prelibatezze e la presenza di chef ospiti d’eccezione, come il pizzaiolo Massimo Buschibi e lo chef Simone Piranda.
“Proprio come i brasiliani, gli italiani valorizzano e amano fortemente la loro cultura, la gastronomia e le tradizioni popolari. Pertanto, riunendo queste diverse attività, sia dall’Italia che dal Brasile, il fHist di quest’anno contribuisce a rafforzare i legami tra i due popoli”, commenta Valentino Rizzioli, presidente della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais.

 

FONTE: aise.it

Views: 25

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.