1290 Fausto Bertinotti è il nuovo Presidente della Camera dei Deputati

20060429 12:26:00 webmaster

di red (da l’Unità del 29.04.2006)

Fumata "rossa" alla Camera: Fausto Bertinotti è il nuovo presidente di Montecitorio. Ha ottenuto 337 voti (ne servivano 305). «Grazie. Dedico l’elezione alla presidenza della Camera alle operaie e agli operai» dice a caldo. Poi, nel discorso di insediamento, richiama i valori della Costituzione: cita la Liberazione, il primo maggio, don Milani (esempio «di una grande coscienza civile e riformatrice del paese») e richiama l’articolo 11 in cui l’Italia «ripudia la guerra».

29.04.2006
Il primo giorno di Bertinotti: «Nel nome della Costituzione»
di red

«Il 25 aprile è una data all’ origine della nostra repubblica. Vorrei che questa assemblea potesse idealmente svolgersi a Marzabotto e quella collina annegata nel verde in cui si ricorda l’orrore: anche lì è nata la nostra Costituzione a la nostra irriducibile scelta di pace, la nostra irriducibile scelta di lotta contro la guerra e il terrorismo». Nel suo discorso di insediamento alla presidenza di Montecitorio il “rosso” Fausto Bertinotti parte dai valori della Costituzione. Cita la Liberazione, il primo maggio e anche don Milani (esempio «di una grande coscienza civile e riformatrice del paese»). E poi, richiama e scandisce, il senso e il valore dell’articolo 11 della costituzione in cui l’Italia «ripudia la guerra»: «Nella costituzione- dice il neopresidente della Camera – c’è la scelta di pace fatta con l’articolo 11, una scelta irriducibile di lotta contro ogni guerra e ogni terrorismo». Detto questo, aggiunge subito Bertinotti, «anche oggi noi piangiamo i soldati uccisi a Nassiriya». A questo punto scatta immediato un lungo applauso, bipartisan, dell’aula in onore delle vittime italiane in Iraq.

Non applaudono invece dal centrodestra quando Bertinotti cita Calamandrei: «Vorrei che facessimo insieme un pellegrinaggio – dice ai deputati – quel pellegrinaggio che Calamandrei indicava ai giovani. Andate li perché li è nata la nostra Costituzione, li c’è l’origine della nostra Repubblicà. Vorrei che questo pellegrinaggio fosse il viatico per i lavori di questa assemblea per trovare nelle radici le ragioni e la forza per progettar e il futuro dell’ Italia, dell’ Europa e del mondo».

Il leader del Prc ha dovuto attendere il quarto scrutinio per essere nominato presidente della Camera. Ma così era del resto accaduto nelle ultime quattro legislatura. Un lungo applauso, liberatorio, dai settori del centrosinistra dell’aula, ha salutato prima il superamento del quorum (a scrutinio ancora in corso) e poi la proclamazione ufficiale fatta dal presidente provvisorio Fabio Mussi. Al quarto scrutinio erano necessari il 50% più uno dei voti, cioè 305, e Bertinotti ne ha ottenuti 337. Al presidente della Quercia invece sono andate 100 preferenze.
Il sorriso è così tornato sul volto di Romano Prodi. Dopo una mattinata di attesa e di preoccupazione, dopo il nulla di fatto di ieri al Senato, il leader dell’Unione ha applaudito e ha sorriso quando si è capito che il leader Prc ce l’aveva fatta. Il Professore ha atteso la conta dei voti in piedi nell’emiciclo di Montecitorio circondato dai fedelissimi Ricky Levi e Silvio Sircana. Mentre Berlusconi non ha neppure preso parte alle votazioni: è arrivato in aula quando lo spoglio era già iniziato.

http://www.camera.it/audiovideo/video.aspx?id=49671

 

 

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