1382 GOVERNO: Primo giorno "di scuola", attese, impegni e battutacce

20060518 11:00:00 webmaster

Tra precarietà e pensioni flessibili, l’attesa del mondo dle lavoro (da l’Unità on line)

«La Cisl giudicherà il nuovo Governo Prodi sulla base dei comportamenti e dei provvedimenti concreti, così come ha sempre fatto, in assoluta autonomia, nella sua storia». È quanto dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, anche lui fresco di nomina. Cambiali in bianco non ne vuole neppure Paolo Nerozzi, della segreteria nazionale della Cgil. «Ci attendiamo subito dal nuovo esecutivo – continua Bonanni – il ripristino della politica di concertazione, per affrontare con il necessario spirito cooperativo, e su obiettivi condivisi, i gravi problemi economici e sociali del paese, attraverso un riconoscimento al ruolo responsabile delle grandi confederazioni sindacali.

Baretta, segretario aggiunto della Cisl, chiede una cosa di più, o forse la ricorda: la partenza effettiva della previdenza complementare. E il nuovo ministro del Lavoro Damiano è d´accordo, mentre non considera affatto una priorità anticipare la verifica del sistema pensionistico, prevista nel 2008 neanche limitatamente alla parte sul Tfr. «Una priorità è l’eliminazione dello scalone e tornare al sistema di uscita flessibile dal lavoro che c’era prima», afferma Damiano. A Montezemolo e alla Confindustria che chiedono al governo di mettere al centro del suo programma l´impresa, Damiano ribatte di rinterzo dicendo che l´esecutivo non intrende abrogare la legge Biagi o legge 30. Ma che «l´idea è incentivare la stabilità e scoraggiare la flessibilità quando si trasforma in precarietà». «Noi non siamo per l’abrogazione della Legge Biagi, io non sono neanche per il completamento – chiarisce -. Noi vogliamo riscrivere la legislazione sul lavoro». Il nuovo ministro del Welfare, l´unico di Rifondazione, Ferrero, su questo ancora non si pronuncia. Ferrero è nuovo e vanta di un passato da metalmeccanico: è stato operaio e poi cassintegrato Fiat. Avrà certo da dire la sua.

No al Ponte, sì agli scambi
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Il neoministro Alessandro Bianchi, chiarisce ai giornalisti che non intende proseguire nella realizzazione del Ponte di Messina. Al neo ministro, che insegna architettura a Reggio Calabria, è stato chiesto che cosa ne pensasse e Bianchi ha risposto «ritengo sia l’opera più inutile e dannosa progettata in Italia negli ultimi 100 anni». Opinione confermata dal ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: «Non faremo progetti faraonici come il Ponte sullo Stretto di Messina ma opere utili e concrete». I cronisti insistono con Bianchi, ma allora il Ponte si farà? «Absolutely no», è la risposta secca. Bianchi ha già annunciato che privilegerà l´intermodalità, cioè i nodi di scambio tra diversi mezzi di trasporto, soprattutto merci.

Più donne e più famiglie
Sulle donne, sei, che sono poche, qualche delusione serpeggia. Anche Rosy Bindi dice che «qualcuna in più ci sarebbe stata bene» ma sia la Melandri che la Lanzillotta fanno notare che comunque cìè un passo in avanti rispetto al governo Berlusconi e «si tratta di andare avanti». La Melandri non si occuperà nell´immediato del complesso scandalo che sta sconvolgendo il calcio mercato, ma ha voluto sottolineare che la linea che perseguirà allo Sport sarà quella di «sostenere lo sport diffuso in tutto il paese e ripristinare le regole e restituire l’onore che merita al mondo del calcio». La cosa riguarda di più i diritti televisivi, ora, per quanto riguarda il governo. E Paolo Gentiloni subito fuori il Quirinale al termine del giuramento chiarisce che su questo tema la legge Gasparri sarà «certamente» modificata. Sempre per quanto riguarda le donne e la politica per la famiglia, mentre Rosy Bindi fa sapere che si occuperà di tutta la famiglia, compreso il sostegno agli anziani e le possibilità per i giovani, Barbara Pollastrini si dice convinta «che sul tema delle unioni civili si debba andare avanti con determinazione». E commentando l´intervento polemico dell´Osservatore Romano verso le aperture del presidente della Camera Fausto Bertinotti a proposito di Pacs, la Pollastrini dichiara che «è un atto di serietà e di saggezza il rispetto dei diritti di tutti, non solo dei singoli ma anche delle coppie di fatto». La neo-ministra della Salute Livia Turco intende realizzare nei primi 100 giorni di governo, nell´ordine: un Dpef «coerente e reale rispetto alle necessità economiche di governo del sistema sanitario», un piano di investimenti da realizzare «con priorità verso il Mezzogiorno» ed una «grande azione mirata per gli anziani non autosufficienti, che preveda con tutte le regioni alcune priorità immediate in termini di prestazioni e servizi».

I tecnici per lo sviluppo
Uno dei tre tecnici entrati nella compagine governativa – insieme a Tommaso Padoa Schioppa all’Economia – è Paolo De Castro, ordinario di Politica agraria a Bologna, ha un´idea chiara di cosa fare. Si occupa da anni di agricoltura, un settore che produce – ricorda – «107 miliardi di euro». Dunque, osserva, si tratta di «una ricchezza che ha bisogno di essere sostenuta per vincere una competizione internazionale sempre più difficile con un mondo aperto che porta prodotti a prezzi bassi e quindi dobbiamo vincere sulla qualità». Un altro volto nuovo, Nicolais che sostituisce Stanca all´Innovazione non fa piani imponenti a base di slogan ma dice che il suo primo compito sarà quello di far dialogare i vari ministeri.

La scuola, intesa come pubblica
Giuseppe Fioroni che prende il posto di Letizia Moratti, non annuncia riforme o controriforme. Ma dice: «Farò di tutto per ridare il prestigio dovuto agli insegnanti che sono l’ossatura dello Stato, le persone alle quali affidiamo ogni giorno i nostri figlie, e a tutto il personale della scuola». E insiste nel sottolineare che quando parla di risorsa pensa alla scuola pubblica.

Israele e la politica degli aiuti
La comunità ebraica attende di capire i rapporti con il nuovo titolare della Farnesina Massimo D´Alema . Nel frattempo Patrizia Sentinelli di Rifondazione, indicata come viceministro prefigura una riforma della cooperazione allo sviluppo e un aumento degli aiuti ai Paesi emergenti fino al traguardo dello 0,7 per cento del Pil.

Commenti biliosi del centrodestra
Naturalmente nel centrodestra i commenti sprezzanti si sprecano comunque. Particolarmente bilioso quello di Maurizio Gasparri di An ; per lui lo slogan del governo nuovo è «più poltrone per tutti», per il ripristino di alcuni ministeri separati. C´è poi il commento di Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, per il quale il nuovo esecutivo sarebbe «di basso profilo». Ma è costretto a chiosare: a parte Padoa Schioppa, D´Alema e Amato.

www.unita.it

 

 

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