1370 Rapporto dell'Unione Europea: i politici italiani sono i più xenofobi

20060517 10:55:00 webmaster

(da l’Unità)

I politici italiani sono finiti nel mirino del Consiglio d´Europa per l´Immigrazione e il Razzismo (Ecri). Secondo il rapporto presentato a Bruxelles dalla Commissione europea contro il Razzismo e l´Intolleranza l´Italia presenta ancora dei gravi problemi nella gestione dell´immigrazione, della violazione dei diritti umani e delle norme sull´asilo politico. A creare un clima di intolleranza sarebbero in primo luogo i politici, in particolare quelli della Lega Nord, particolarmente attivi nel ricorrere a discorsi xenofobi nella propaganda sia livello locale che nazionale.

Il documento evidenzia, infatti, nell´analisi della situazione politica italiana l´accanimento di alcuni esponenti della Lega Nord contro le minoranze etniche per incitare al voto i propri elettori. L´Ecri «segnala un deterioramento della situazione per i membri delle comunità musulmane, dovuto soprattutto alla tendenza riscontrata nei dibattiti pubblici e nei media a passare subito alle generalizzazioni e ad assimilare l’appartenenza da tali comunità al terrorismo». Tali discorsi, umilianti e degradanti per le minoranze vengono presentati invece dai politici in questione come propaganda ai fini di conservare l´identità locale e nazionale dell´Italia. Gli effetti, si aggiunge nel documento europeo, sono quelli di incitare alla violenza e alla discriminazione razziale violando i principi comunitari.

Il Consiglio d´Europa ricorda anche nel rapporto presentato gli avvenimenti del dicembre 2004 che hanno portato all´arresto e alla condanna da parte della Corte di Verona di 6 membri locali della Lega Nord rei di aver capeggiato l´aggressione di un gruppo di Sinti.

A livello legislativo, invece «la legislazione sull’immigrazione – recita ancora il rapporto – ha reso più precaria la situazione di molti cittadini extracomunitari, e la sua applicazione, soprattutto nei confronti degli immigrati illegali, e li espone a un maggior rischio di violazione dei loro diritti umani». Difficoltà segnala il rapporto anche per i nomadi. «In assenza di un indirizzo politico nazionale – si legge nel testo – orientato a migliorare la situazione dei Roma e dei Sinti e a combattere i pregiudizi e la discriminazione nei loro confronti, molti membri di tali gruppi continuano a vivere in condizioni di emarginazione». Nel complesso, afferma il Consiglio d’Europa, «la vulnerabilità dei membri di questi e di altri gruppi di fronte al razzismo e alla discriminazione razziale è aumentata, vista l’assenza di un supporto politico per la tutela degli individui contro l’incitamento alla violenza e alla discriminazione razziale».

Tra i provvedimenti che l’organismo di Strasburgo raccomanda alle autorità italiane figura l’adozione «di provvedimenti contro l’uso di discorsi razzisti e xenofobi in politica» e un miglioramento dei sistemi di monitoraggio degli incidenti a sfondo razzista, xenofoba e antisemita. All’Italia si chiede inoltre di «rendere più adeguato l’ordinamento giuridico relativo alla lotta al razzismo e alla discriminazione razziale, grazie anche alla ratifica del Protocollo n. 12 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo».

Questo il quadro italiano che viene fuori da uno dei cinque rapporti presentati dall´Ecri sul razzismo, xenofobia, antisemitismo e l´intolleranza: oltre all’Italia, sono interessati anche Cipro, Danimarca, Lussemburgo e Federazione russa.

 

 

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