1359 Vienna, Europa e America Latina a muso duro

20060512 20:04:00 webmaster

(da l’Unità)

La partita del quarto summit Unione europea-America Latina (in corso a Vienna) si gioca sulla questione gas e petrolio. Protagonisti del summit, a cui partecipano una sessantina di leader (tra cui il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan), sono infatti il presidente venezuelano Hugo Chavez e quello della Bolivia Evo Morales che ha appena nazionalizzato l´industria nazionale degli idrocarburi.

Giunto a Vienna giovedì, il presidente indio ha subito voluto mettere in chiaro che il suo governo non intende «indennizzare» i gruppi petroliferi che fino ad oggi hanno fatto profitti con petrolio e gas boliviani. Tra queste: la spagnola Repsol, la Total (Francia), la Exxon (Stati Uniti), la British Gas (Gb). E poi la compagnia statale brasiliana Petrobras che, ha detto Morales, ha «lavorato illegalmente» nel paese andino.

In un’affollata conferenza stampa, il presidente-indigeno ha difeso a spada tratta la «decisione sovrana» del suo governo di riprendere il controllo degli idrocarburi.

Di fronte a questa bordata di dichiarazioni, il fronte europeo ha ribadito con fermezza la posizione mantenuta finora. Al termine del vertice, domenica, sarà approvata una dichiarazione congiunta di 16 pagine in cui non mancheranno riferimenti alla scossone dato da Morales e dal collega venezuelano Hugo Chavez a un sistema di concessioni e sfruttamento da parte delle multinazionali delle risorse ormai consolidato. «Riconoscendo il diritto sovrano dei paesi di gestire e regolare le proprie risorse naturali, continueremo a rafforzare la nostra collaborazione nella prospettiva di fissare una cornice di scambio equilibrata e un regime di regolamentazione più compatibile», si legge.

E mentre a Vienna è in corso il vertice tra i capi di stato e di governo dell´UE e dell´America Latina e del Caribe (UE-ALC), la società civile di questi due continenti è impegnata nel contro-vertice Enlazando Alternativas. Invece che dare avvio a negoziati per nuovi accordi bilaterali di libero scambio tra l´UE, il Centro America e la Comunità Andina di nazioni (oggi composta da Bolivia, Colombia, Ecuador e Perù, dopo che Chavez a fine aprile ha annunciato l´uscita del Venezuela), e la chiusura di quelli in corso da anni con i paesi del Cono Sud dell´America Latina (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay), riuniti nel Mercosur, la società civile promuove il dialogo politico e le iniziative di cooperazione e l´identificazione di nuove strategie, al centro degli incontri organizzate nell´ambito di Enlazando Alternativas. Anche l’Ong italiana Mani Tese sarà presente con i suoi partner dell´America Latina.

«Oggi l’Unione Europea è un attore importante per lo sviluppo dell’America Latina, al pari degli Stati Uniti d’America. La strategia di cooperazione dell’UE, però, non può ricalcare quella ultraliberista degli Usa. Non è di nuovi Trattati di libero commercio che hanno bisogno i popoli indigeni e i contadini latinoamericani – sostiene Luca Martinelli di Mani Tese. A Vienna discutiamo di tutto questo, e delle alternative, in uno spazio costruito insieme con la società civile latinoamericana. Siamo profondamente contrari a una cooperazione meramente economica e nell’interesse delle grandi corporation – conclude Martinelli – per questo, durante Enlazando Alternativas II, le processeremo in una sessione speciale del Tribunale internazionale dei popoli; per dare un segnale alla Commissione europea, che sta ultimando le discussione sulla strategie di cooperazione per lo sviluppo 2007-2013 in America Latina».

www.unita.it

 

 

1359-vienna-europa-e-america-latina-a-muso-duro

2146

2006-2

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.