1356 Dal quotidiano “Gente d’Italia”, un articolo sul futuro del Ministero per gli italianinel mondo

20060512 15:39:00 webmaster

In una lettera al neo-premier le richieste del coordinamento dei parlamentari della Circoscrizione EsteroCaro Presidente Prodi, che fine farà il Ministero degli italiani nel mondo?

ROMA – In una lettera tutte le richieste degli eletti dagli italiani all’estero. Scritta a seguito di un incontro qualche giorno fa con Romano Prodi, la missiva partita dal coordinamento dei parlamentari della circoscrizione Estero all’indirizzo del designato premier e dei segretari dei partiti dell’Unione contiene desiderata ed indicazioni per le nuove competenze sulla materia italiani nel mondo. In primis il destino del Ministero.
"L’eventuale superamento del Ministero per gli Italiani nel mondo può essere fatto solo con l’espressione di una visibile volontà politica e con soluzioni che siano capaci di dare risposte reali e convincenti alle attese degli italiani all’estero” è scritto.

L’intenzione comune, e peraltro mai smentita da altri esponenti della maggioranza, è di superare e di archiviare l’esperienza del passato governo, ossia farla finita con un’istituzione di rappresentanza vuota di poteri reali tanto quanto ricca di retorica, per fornire invece in alternativa uno strumento magari meno appariscente, ma più efficiente.
Un vice ministro agli Affari Esteri con deleghe e portafoglio? Un ufficio ascritto alla presidenza del Consiglio? Un Ministero, ma con maggiori poteri di intervento?
Quale che sia, sia, ma che abbia davvero la forza e l’autonomia per portare a risultati concreti.
La forma quindi per i parlamentari del centrosinistra eletti all’estero conterebbe meno della sostanza nonostante qualcuno, tra l’opposizione si intende, abbia tentato di soffiare sul fuoco e di gridare allo scandalo per l’ipotesi di chiudere il Ministero che fu di Tremaglia, come se equivalesse a cancellare con un colpo di spugna tutta la questione connazionali all’estero dimenticando il contributo decisivo dato alle elezioni, non ultima quella del Presidente del Senato Marini. Nella missiva si dà poi puntuale conta degli interventi urgenti che dovrebbero competere il nuovo organo e che per i nostri connazionali nel mondo costituirebbero garanzia di un reale cambiamento con il passato. Organizzazione e sviluppo della rete consolare, rapporti con le regioni in questa area, protezione sociale per i tanti componenti delle comunità italiane all’estero che versano nelle condizioni di difficoltà e per i quali si prevede un assegno di solidarietà; promozione della lingua e della cultura italiana, qualificazione dell’informazione con il ‘radicale risanamento’ di Rai International, sono alcune delle linee programmatiche indicate al nuovo governo.
L’urgenza è trovare quindi lo strumento migliore, anche di coordinamento senza dualismi con altre amministrazioni, per mettersi a lavorare al meglio e al più presto.

"E’ stata una felice coincidenza la nostra elezione e poco dopo la responsabilità dell’elezione del Presidente della Repubblica", dice l’onorevole Marisa Bafile, eletta nella ripartizione Sud America, "abbiamo fatto gioco di squadra con tutto il centrosinistra per eleggere Giorgio Napolitano. Lo stesso Massimo D’Alema che aveva tutte le carte per salire al Colle si è fatto da parte proprio per garantire il benessere comune. Ed io credo, anzi sono convinta che il presidente Napolitano sarà il presidente di tutti gli italiani.
Ora, riguardo al Ministero per gli Italiani nel mondo, bisogna superare la fase della chiacchiera e passare a quella del lavoro. Abbiamo assistito insieme a tutte le comunità all’estero all’esercizio di retorica durato un quinquennio con il vecchio Ministero, ora vogliamo uno strumento efficiente che possa portare fatti e non vuote parole".

Onorevole Bafile, quindi lei non sarebbe contraria alla chiusura del Ministero?
"A me non interessano le etichette. Qualsiasi sarà la formula scelta mi troverà d’accordo a patto che aiuti noi espressi all’estero a portare a casa risultati concreti". La parlamentare ed i suoi colleghi sgomberano quindi il campo da ipotesi di lottizzazioni partitiche mettendo nero su bianco l’esigenza di una soluzione ispirata al più puro pragmatismo.

"Io credo che rimarrà l’attuale conformazione del Ministero", dice il senatore Nino Randazzo, ripartizione Asia Africa Oceania, "ma con poteri nuovi". Quindi con un portafoglio?
"Si potrebbe ipotizzare certo, ma credo sia troppo presto per dirlo". Quindi, senatore, ritorna in auge la soluzione del Ministero. "Un’ipotesi mai tramontata. La scelta è tra configurazioni diverse come quella di un vice ministro al Ministero degli Affari Esteri con deleghe per le competenze, ma si tratta di individuare lo strumento di maggiore impatto e di maggiore capacità operativa. Certo non vogliamo più un Ministero capace solo di creare fumo, come in passato".

"La risposta alla nostra lettera arriverà con la formazione del nuovo Governo", puntualizza il neo deputato Marco Fedi, anche lui eletto nella più vasta nonché la più remota delle ripartizioni, quella che racchiude i tre continenti Asia Africa Oceania. "E’ stata un settimana intensa e molto solenne perchè per la prima volta la comunità italiana all’estero ha partecipato all’elezione di un Presidente della Repubblica. Io sento di aver rappresentato una parte della comunità italiana della nostra ripartizione ed ho vissuto pienamente questa responsabilità. Dal punto di vista politico la maggioranza ha espresso una proposta sulla quale si sperava di avere la convergenza anche dell’opposizione. Non è avvenuto purtroppo, ma sono convinto che Napolitano sarà un grande presidente, garante di tutti degli italiani e degli italiani all’estero. Al segnale politico che la maggioranza ha dato all’opposizione con le schede bianche non è arrivata risposta. Comunque, per quanto ci riguarda, la stessa compattezza che c’è stata nel centrosinistra per l’elezione del Presidente ci sarà anche per individuare gli strumenti di governo migliori per la questione degli italiani nel mondo".

In questo senso, onorevole Fedi, cosa avete chiesto nella lettera indirizzata a Romano Prodi?
"Chiediamo che la nuova struttura sia comunque una struttura efficiente, forte e dotata di risorse. Che possa mettere in atto le riforme, che lo faccia concretamente e subito".

E sul nome di chi guiderà questa struttura ci sono state indicazioni da parte vostra?
"Indicazioni ispirate al buonsenso. Chiediamo una persona competente e di chiaro valore professionale, che abbia cioè le credenziali per svolgere con efficienza il lavoro che deve cominciare. Niente di più".

Una indicazione quindi che sembrerebbe mettere a tacere anche alcune voci circolate negli ultimi giorni nei corridoi di palazzo dove si diceva di una possibile designazione di Leoluca Orlando, l’ex sindaco di Palermo ora nelle fila dell’Italia dei Valori come Ministro per gli Italiani nel mondo. Giorgio Napolitano giurerà lunedì. Il passaggio ufficiale permetterà al paese e a Prodi di vedere anche la designazione di Prodi a Presidente del Consiglio e di chiudere la formazione del nuovo governo. Una partita che non si chiuderà prima del prossimo venerdì.

(Federica Manzitti-Gente d’Italia/Eminotizie)

 

 

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