1377 RODOLFO RICCI (FIEI), SUL VICEMINISTRO DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO

20060517 22:38:00 webmaster

La situazione che si è creata attorno alla nomina del Viceministro degli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, non è, oggettivamente, delle più edificanti: fermo restando che l’abolizione del Ministero non è stata una decisione ampiamente condivisa, le argomentazioni fornite anche da autorevoli parlamentari eletti o da altri rappresentanti di importanti associazioni a mò di sbarramento verso figure comunque di prestigio, ma ritenute non competenti o con scarsa esperienza, appaiono più eterodirette che convinte.

Leoluca Orlando o Ugo Intini, tanto per fare due nomi, non sono figure così secondarie, se comparate con altri nomi che sono circolate in questi giorni.

Altri nomi, invece di assoluta competenza ed esperienza proprio in questo settore, come Fabrizio Morri, sembra che per alcuni non corrispondano agli auspici per altri motivi.

E’ utile sgombrare il campo da ogni equivoco e da ogni dubbio: se il metodo di scelta del titolare di questo Viceministero è quello degli equilibri all’interno della coalizione di Governo, cosa comprensibile, bisogna puntare su figure di assoluto prestigio.

Se invece si segue il metodo della competenza, bisogna altrettanto convintamente, puntare su figure di competenza.

Se infine si scegliesse di attribuire questa funzione ad un/una eletto/a all’estero, anche questo dovrebbe essere riconosciuto da tutti come un metodo ragionevolissimo e legittimo.

Nella sua nomina, non è neanche blasfemo che si segua l’orientamento prevalente espresso dal voto dell’emigrazione.

Ciò che invece non appare nè ragionevole, nè legittimo, nè foriero di buone prospettive, è il porre veti o peggio ventilare reazioni sconsiderate se non fossero rispettati presunti equilibrii interni al MAE: addurre motivi di questo tipo vuol dire non riconoscere la specificità della questione dell’emigrazione italiana nel mondo, analoga, se non superiore alla specificità di altri settori o generi reintrodotti o introdotti ex-novo nella lista dei Ministeri; il fatto che il Ministero per gli italiani nel mondo sia stato cancellato, non autorizza nessuno a sostenere, ora, che il titolare del Viceministero debba fare per forza da contrappeso al Ministro degli esteri.

Il titolare del Vice Ministero per gli italiani nel Mondo, può essere un italiano o un eletto all’estero, al di là della casacca che indossa: ad esso si chiede certamente, autorevolezza, esperienza e competenza.

Nel proliferare dei candidati, mi sento di suggerire, che seguire l’indicazione e gli orientamenti scaturiti dal voto degli italiani all’estero non sarebbe inopportuno.

Rodolfo Ricci
(FIEI)

 

 

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