1368 IMMIGRAZIONE: Le anticipazioni dell'indagine nazionale sulle seconde generazioni

20060515 21:19:00 webmaster

Nonostante le differenze sociali sono simili i sogni e le aspettative di vita dei ragazzi italiani e stranieri

ROMA – Per interpretare le caratteristiche e le aspettative dei giovani immigrati e porle a confronto con quelle dei ragazzi italiani i ricercatori delle maggiori università del nostro Paese si sono recati nelle scuole ed hanno intervistato oltre 20.000 studenti, italiani e stranieri, fra gli 11 ed i 13 anni. Un’indagine sulle seconde generazioni, coordinata dalla facoltà di scienze statistiche dell’Università di Padova, che ha coinvolto almeno 50 province italiane ed è stata condotta presso 150 istituti di scuola media con almeno il 10% di presenza straniera.

Una soglia di attivazione della ricerca che, nelle scuole del sud Italia, è stata ridotta al 4%. In attesa che questa articolata indagine possa vedere la luce – la sua pubblicazione è prevista per l’inizio dell’anno prossimo – il dipartimento di Scienze demografiche dell’Università "La Sapienza" di Roma, che ha partecipato attivamente al progetto, ha organizzato un incontro di studio, dal titolo "Le seconde generazioni in Italia: un indagine nelle scuole medie", per rendere noti i primi risultati della complessa ricerca.
"Dai dati parziali relativi al Veneto – ci ha spiegato nel corso dell’incontro Gianpiero Dalla Zuanna, docente di demografia all’Università di Padova e coordinatore dell’indagine – emergono somiglianze di aspettative di vita da parte dei ragazzi italiani e stranieri – entrambi sognano un lavoro di tipo imprenditoriale, intellettuale o impiegatizio – ma anche grosse differenze dal punto di vista della stratificazione sociale. Tutto questo rileva l’urgenza di lavorare ancora di più per l’integrazione delle seconde generazioni, perché non possiamo permetterci che queste aspettative vengano frustrate".
Altri risultati dell’indagine confermano le difficoltà, incontrate dagli stranieri, e soprattutto da parte di quelli appena arrivati, nell’apprendimento della nostra lingua. Un problema che ci deve fare riflette sulla mancanza, all’interno della scuola italiana, di specifici percorsi didattici volti a favorire l’acquisizione della lingua italiana da parte dei giovani che vengono dall’estero. In questo ambito si lascia molto al caso e alla buona volontà delle scuole e degli insegnanti. Un bel risultato della ricerca, almeno per quanto riguarda il Lazio, è la constatazione dell’assenza di gravi problemi di razzismo. Vi è quindi una buona predisposizione, secondo il prof. Dalla Zanna – sia da parte degli italiani che degli stranieri, verso la persona percepita come diversa. Per quanto riguarda invece le difficoltà sociali, va ricordato il basso reddito delle famiglie immigrate – i genitori di questi ragazzi sono spesso impegnati in lavori manuali mal retribuiti – e il minor sostegno fornito dalla rete famigliare, quasi sempre priva di nonni, agli studenti stranieri.
Dai questionari, sottoposti agli alunni di 51 scuole medie del Lazio, sono e emerse, secondo quanto illustrato da Giordana Martino del dipartimento di scienze demografiche dell’Università "La Sapienza" di Roma, serie difficoltà abitative delle famiglie immigrate e una inferiore resa scolastica degli studenti stranieri, che giocano meno ai videogiochi e quasi sempre fanno i compiti in solitudine. Per quanto riguarda invece gli atteggiamenti degli studenti, dalla demografa del’università romana Maura Simone è stato rilevato come sia i giovani italiani che stranieri abbiano una forte autostima e pongano in cima ai loro valori l’istruzione. Da segnalare anche le positive valutazioni dagli immigrati, che evidenziano un forte senso di solidarietà verso la famiglia, sul comportamento tenuto dagli italiani nei confronti degli stranieri. Un atteggiamento di apertura a cui però fa da contraltare, secondo Antonella Guarneri del dipartimento di scienze demografiche de "La Sapienza", un certo isolamento degli studenti stranieri nati all’estero che spesso hanno difficoltà a fare amicizia all’interno delle classi e non partecipano alle attività extrascolastiche.
Fra i protagonisti di questo appuntamento anche Salvatore Strozza, docente associato di demografia dell’università "La Sapienza", che ha fatto il punto sulla situazione delle seconde generazioni- nel 2004 erano oltre 360.000 gli studenti stranieri nelle scuole italiane – ed ha rilevato la necessità di attribuire in tempi ragionevoli la cittadinanza ai giovani immigrati nati in Italia.
"Questo convegno – ha commentato al termine dell’incontro il presidente del dipartimento di scienze demografiche dell’università di Roma Marcello Natale – ci ha permesso di rompere il ghiaccio su un aspetto sociale scarsamente esaminato. Le indagini, pur essendo sperimentali, sono andate bene e ci hanno consentito di acquisire maggiore conoscenze sul processo di integrazione. Quando uscirà l’intera ricerca, che è stata portata avanti con mezzi limitati e grazie al sacrificio dei docenti e dei ricercatori, sarà interessante vedere e comparare le differenze, anche sociali, che sussistono fra italiani e stranieri e nell’ambito delle diverse collettività". (Goffredo Morgia-InformEminotizie)

 

 

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