20060522 15:57:00 webmaster
BERLUSCONI: VOTO ALL’ESTERO DISCUTIBILE MA IN UNA COALIZIONE SI ACCETTANO MOLTE COSE
Apprendiamo da una nota dell’Agenzia Aise che Berlusconi ha affermato – Gli italiani all’estero "Non pagano le tasse, è piuttosto discutibile che possano votare.". Secco il giudizio del leader della CdL, Silvio Berlusconi, sul voto degli italiani all’estero. “Purtroppo,” ha spiegato l’ex premier, “in una coalizione molte cose si sono accettate. Se non lo avessimo fatto, il governo sarebbe caduto.”.
A pochi giorni dalla minaccia di sciopero fiscale l’ex premier si lascia andare ad una nuova provocazione, questa volta verso gli italiani all’estero; secondo Berlusconi, visto che non pagano le tasse, gli italiani all’estero non dovrebbero poter votare.
Si comprende che dietro questa affermazione c’è la delusione del fatto che in grande maggioranza gli emigrati italiani hanno voluto esprimere l’inclinazione a mandarlo ad un altro paese.
Certo che se dovessimo applicarla universalmente, la regola proposta da Berlusconi impedirebbe il voto più che agli italiani all’estero, a diversi milioni di italiani in Italia, compresi quelli che, piuttosto che pagare le tasse avevano esportato miliardi di euro e i quali sono stati graziati dal decreto del ex ministro Tremonti che consentiva il rientro di quei capitali con una tassazione irrisoria.
Onuno può aggiungere molti altri esempi a questa casistica di evasori (che tutti insieme fanno una sonna pari al 25% del PIL italiano) che non potrebbero avere più il diritto al voto.
La cosa impressionante, e che evidentemente consente all’ex premier di sparlare senza il dovuto ritegno, è l’ignoranza storica del fatto che l’emigrazione italiana è stata decisiva per il riequilibrio della biancia dei pagamenti e per lo sviluppo del nostro paese per circa un secolo.
Ancora oggi sono circa 5 i miliardi di euro all’anno che giungono in Italia sotto forma di rimesse da parte della nostra emigrazione.
Qualcuno dirà che non trattasi di tasse, ma, visto che siamo sul piano delle battute, il legame con il diritto di voto potrebbe essere ribaltato con questa domanda:
Hanno più diritto al voto gli italiani all’estero o quelli che all’estero hanno fatto migrare miliardi e miliardi di euro per evadere le tasse italiane ?
Rodolfo Ricci (FIEI)
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