1406 Rosy Bindi: diritti a coppie di fatto, rivedere la Fecondazione

20060522 11:25:00 webmaster

Nel programma dell’Unione la parola pacs non c’è «si parla di unioni civili e di diritti da garantire» ma «non è possibile relegare la tutela delle coppie di fatto nella sola sfera del diritto privato». Lo sostiene la neo ministra della Famiglia, Rosy Bindi, in una intervista al Corriere della sera dove promette attenzione per questo tema- Un tema da affrontare come quello della fecondazione assistita. «Sbaglia sia chi dice che la legge non va toccata sia chi dice che va stravolta – aggiunge la Bindi – la legge va affidata al Parlamento» per una «riflessione e una discussione che adesso sono necessarie». Bindi non nasconde che il ministero che le è stato affidato sia «un ministero da inventare». «L’Italia – aggiunge – non ha mai avuto un’organica politica della famiglia: è tempo di dargliela.

Il tema ne incrocia molti altri: il fisco, i servizi sociali, il lavoro. Siamo il Paese al mondo con più anziani e meno bambini. Il mio obiettivo è aiutare i tre milioni di anziani non autosufficienti e far sì che le coppie possano avere tutti i figli che desiderano».

Se le parole della ministra hanno fatto infuriare la destra (l´Udc parla di «capitolazione», e An già vede le luci di Sodoma), ben diversa accoglienza hanno trovato nella coalizione. Lo stesso presidente del Senato, il cattolico Franco Marini, dice che «è giusto estendere i diritti alle diverse forme di convivenza. La posizione dell’Unione è per il rispetto dei diritti di tutti, anche la Chiesa è attenta alle coppie di fatto». Per la Bonino la Bindi è «brava e coraggiosa» perché fa «due importanti aperture, una sulla procreazione assistita e una sulla necessità pubblicistica delle unioni di fatto». «Mi è sembrata un’intervista sincera – ha spiegato al Bonino – anche sulle difficoltà del suo ministero e sulle deleghe, ma soprattutto con queste aperture importanti». Per quanto riguarda la procreazione assistita, prosegue Bonino «bisognerà vedere quale profondità di revisione della legge c’è», mentre sui Pacs, assicura il ministro «sono d’accordo con lei». Non si tratta infatti per la Bonino «un problema di diritti individuali, quelli sono sanciti dalla Costituzione, ma piuttosto di diritto pubblicistico dell’unione di fatto e dell’inappellabilità rispetto a terzi,. perchè questo è il vero problema di fondo». «Se poi vogliamo chiamarli Giuditta, Pacs o Genoveffa – ha concluso – non è questo il problema, l’importante è che non ci sia una formulazione ambigua per quanto riguarda il diritto di riconoscimento pubblicistico».

www.unita.it

 

 

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