1402 PITTELLA: PER L'INDICAZIONE DEL VICE MINISTRO CONSULTARE RIGOROSAMENTE TUTTI GLI ELETTI

20060519 22:07:00 webmaster

Gianni Pittella interviene nel dibattito sui criteri di scelta del vice ministro per gli Italiani nel mondo
"Applicare con rigore la consultazione degli eletti all’estero proposta da Romano Prodi"

ROMA – "Occorre evitare che la prima storica esperienza dei nostri eletti dall’estero, venga presentata come una accanita lotta di poltrone". Lo afferma Gianni Pittella, responsabile nazionale Ds per gli italiani nel mondo. "La scelta del vice ministro fatta da Prodi e D’Alema – prosegue Pittella sottolineando l’esigenza di promuovere uno strumento dotato di adeguati poteri, deleghe e risorse – è la risposta migliore al bisogno di concretezza che ha espresso la comunità italiana all’estero".

Per Pittella va inoltre favorevolmente considerata la decisione del premier e del Consiglio dei Ministri di individuare il responsabile di governo per gli italiani all’estero dopo una consultazione serena degli eletti, ai quali sarebbe forse opportuno aggiungere anche il coordinamento de l’Unione degli italiani all’estero. Un atto, la consultazione, che appare rispettoso, non solo delle prerogative degli eletti, ma anche delle comunità che li hanno espressi.

"Proprio perché si tratta di un metodo giusto e impegnativo – spiega Pittella – è opportuno applicarlo compiutamente e con rigore, al di fuori di qualsiasi preconcetto e pregiudiziale verso chicchessia. È auspicabile dunque che la consultazione sia completata e che ognuno degli eletti possa esprimere dignitosamente e paritariamente il suo orientamento, sia nei confronti di personalità politiche che agiscono in Italia, sia nei riguardi dei parlamentari della circoscrizione Estero.

Il disagio manifestato dagli eletti dell’estero che fanno riferimento ai Democratici di Sinistra – conclude Pittella affrontando la questione della lettera di protesta per i metodi di scelta del vice ministro per gli italiani nel mondo inviata dai parlamentari Claudio Micheloni, Marisa Bafile, Gino Bucchino, Gianni Farina e Marco Fedi al Presidente del Consiglio e ai due vice premier – riguarda, come hanno loro stessi chiaramente detto, il timore di trovarsi di fronte a fatti compiuti che esulino dall’esito della consultazione stessa e dalle valutazioni conclusive del Presidente Prodi e dEl Consiglio dei Ministri. Per questo, insisto sull’applicazione completa e corretta del metodo adottato, che può servire a riassorbire eventuali tensioni e a scongiurare incomprensioni".

 

 

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