1395 L'ITALIA DEI VALORI RECLAMA LA REINTRODUZIONE DEL MINISTERO DEGLI ITALIANI NEL MONDO

20060519 08:00:00 webmaster

A complicare la situazione sono i senatori dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro, due in particolare, Sergio De Gregorio e Fabio Giambrone, che annunciano: "Abbiamo deciso che domani, da parte nostra, ci potrebbero essere anche delle reazioni scomposte qualora non venga accettata la nostra richiesta di ripristinare il ministero per gli Italiani nel Mondo, così com’era prima delle elezioni".

Non è, spiegano, "una questione di spartizione di poltrone, ma una questione di principio per la quale vogliamo una risposta. Ma non il 26 maggio, quando ci sarà il prossimo Consiglio dei ministri, bensì domani, prima del voto di fiducia". "Noi senatori dell’Idv – prosegue Giambrone – siamo cinque, e tutti e cinque diremo di no a Prodi se non avremo garanzie su quel dicastero". In giornata, De Gregorio e Giambrone ne hanno parlato con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Levi, ma l’incertezza resta. E non si sa se basterà la nomina di Franco Danieli, della Margherita, a viceministro per gli Italiani nel mondo.

Soddisfatto invece dell’ipotesi di nomina di Danieli è invece Luigi Pallaro ("Va bene, era la mia proposta"), che si dice "certo" di votare la fiducia al governo Prodi: "Il suo è stato un buon discorso. Non significa che darò il mio consenso a qualunque cosa. La fiducia sì, ma non voterò per ciò che non devo votare".

Il voto a Palazzo Madama, sicuri i 2 senatori a vita e Pallaro, ma gli uomini di Di Pietro: "No" senza garanzie su Italiani all’estero:Governo Prodi al test della fiducia
Sì Cossiga e Andreotti, rischio Idv

ROMA – Promosso da Francesco Cossiga e da Giulio Andreotti, un sì anche da Luigi Pallaro (eletto nella circoscrizione estero), la certezza dei senatori a vita (dubbi per Sergio Pininfarina). Fin qui le note positive per il governo di Romano Prodi, domani alla prova del voto di fiducia al Senato. Ma ci sono due senatori dell’Italia dei valori – che tuttavia potrebbero arrivare a cinque – che minacciano il "no" all’esecutivo "se non avremo garanzie sul ministero degli Italiani all’estero". Dopo il discorso programmatico di oggi, con il quale ha tracciato le linee guida del suo governo, ci arriva così, Romano Prodi, al voto di fiducia a Palazzo Madama, nuovo test per il centrosinistra che potrebbe rinnovare i batticuore delle occasioni recenti.

La prima rassicurazione, Prodi la incassa da Giulio Andreotti, pur condita dalla consueta ironia del senatore a vita. Ai cronisti che gli chiedono un commento sul programma, risponde: "Bisognerebbe leggerlo, in Aula non si riusciva ad ascoltare bene…". Poi però, alla domanda se voterà la fiducia al governo, Andreotti risponde sicuro: "Si, certo, è un governo che nasce…".

Francesco Cossiga ne fa una questione, oltre che politica, anche personale. E spiega che voterà la fiducia al governo di Romano Prodi "in quanto ritengo che egli sia, per le sue qualità umane e politiche, la persona più idonea a gestire una fase estremamente decisiva della vita del Paese che ha visto, con tutto il rispetto per gli amici Dl, dopo ottant’anni le forze del socialismo alla testa delle istituzioni dello Stato".

A complicare la situazione sono i senatori dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro, due in particolare, Sergio De Gregorio e Fabio Giambrone, che annunciano: "Abbiamo deciso che domani, da parte nostra, ci potrebbero essere anche delle reazioni scomposte qualora non venga accettata la nostra richiesta di ripristinare il ministero per gli Italiani nel Mondo, così com’era prima delle elezioni".

Non è, spiegano, "una questione di spartizione di poltrone, ma una questione di principio per la quale vogliamo una risposta. Ma non il 26 maggio, quando ci sarà il prossimo Consiglio dei ministri, bensì domani, prima del voto di fiducia". "Noi senatori dell’Idv – prosegue Giambrone – siamo cinque, e tutti e cinque diremo di no a Prodi se non avremo garanzie su quel dicastero". In giornata, De Gregorio e Giambrone ne hanno parlato con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Levi, ma l’incertezza resta. E non si sa se basterà la nomina di Franco Danieli, della Margherita, a viceministro per gli Italiani nel mondo.

Soddisfatto invece dell’ipotesi di nomina di Danieli è invece Luigi Pallaro ("Va bene, era la mia proposta"), che si dice "certo" di votare la fiducia al governo Prodi: "Il suo è stato un buon discorso. Non significa che darò il mio consenso a qualunque cosa. La fiducia sì, ma non voterò per ciò che non devo votare".

(18 maggio 2006)

http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/politica/nuovo-governo-due/vigilia-fiducia-senato/vigilia-fiducia-senato.html

 

 

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