1436 GRTV INTERVISTA L'ON. MARISA BAFILE (UNIONE)

20060524 13:34:00 webmaster

"La nomina di Danieli non è emersa da un accordo di tutti, non perché ci fossero pregiudiziali contro la sua figura, ma perché avremmo preferito che fosse uno di noi"

(GRTVEminotizie) Giornalista professionista, ex vicedirettore de "La Voce d’Italia" di Caracas, quotidiano in lingua italiana fondato nel 1950 da suo padre, Marisa Bafile è l’unica donna eletta alla Camera nella Circoscrizione Estero.

Silvia Ciufolini (GRTV) ha parlato con le della sua avventura da parlamentare, di dedizione e impegno politico.

DOMANDA: In serata il governo Prodi dovrebbe ottenere la fiducia della Camera. Questa mattina, dopo la replica del premier, si sono succedute le dichiarazioni di voto. Lei era tra i trentuno deputati iscritti a parlare. Può sintetizzarci il suo intervento?

RISPOSTA: Ho ricordato i punti prioritari del nostro programma che richiedono un intervento preciso e importante del governo. Tra questi ho parlato di: potenziamento e ristrutturazione della rete consolare, approvazione dell’assegno di solidarietà, promozione della cultura attraverso la modifica della legge 153 degli istituti di cultura (la normativa del 1971 sulla formazione linguistica e culturale degli italiani all’estero, ndr). E ancora, di restituire ai quotidiani il taglio che è stato effettuato dal passato governo ai loro contributi e raddoppiare quello per i periodici, di riformare Rai International, dare un impulso alle piccole e medie imprese attraverso scambi economici e commerciali e di attuare le deliberazioni della Conferenza Stato Regioni e CGIE.

DOMANDA: La sua attività parlamentare è appena iniziata. Impressioni a caldo?

RISPOSTA: Questo è stato un periodo di votazioni e quindi di assestamento generale. Sono convinta che il Parlamento è un luogo in cui si può lavorare, anche se non sarà facile per varie ragioni. Prima di tutto, perché l’Italia è in una situazione economica complicata e poi perché i problemi sono tanti, non ci sono solo quelli degli italiani all’estero. Starà a noi ricordarli e impegnarci per trovare delle soluzioni. Il Parlamento, comunque, offre una prospettiva molto più importante alle comunità italiane all’estero. Per questo sento la responsabilità, sentiamo la responsabilità, parlo a nome degli eletti all’estero, di realizzare quello che abbiamo promesso. Finito questo periodo di votazioni, anche con la formazione delle Commissioni parlamentari, incomincerà il vero lavoro.

DOMANDA: Appena approdata al Parlamento italiano, è stata nominata Segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera. Un riconoscimento prestigioso…

RISPOSTA: Da questa posizione avrò la possibilità di organizzare eventi culturali che avvicinino i nostri paesi e permettano all’Italia di conoscere quello che hanno costruito gli emigranti in questi anni. In rappresentanza della Camera, sono andata ad una manifestazione dell’Unione Latina, durante la quale è stato premiato il professor Dino De Poli per il suo lavoro nel mondo dell’emigrazione e dell’immigrazione. In quell’occasione, ho spiegato l’importanza delle connessioni culturali e linguistiche e quindi della conoscenza tra popoli diversi. Noi dobbiamo servire soprattutto come canale di conoscenza.

DOMANDA: Tra l’altro, lei è anche l’unica presenza femminile a Montecitorio tra gli eletti nella Circoscrizione Estero…

RISPOSTA: Si, è vero. Ieri sera eravamo a cena dal presidente Bertinotti per parlare delle nostre esigenze per quanto riguarda i tempi di lavoro in Parlamento ed ero la sola donna a tavola, in mezzo a quindici uomini.

DOMANDA: E’ ancora aperto il dibattito sulle quote rosa per quanto riguarda gli incarichi parlamentari. Che significa per lei essere donna in politica, rappresenta un valore aggiunto?

RISPOSTA: Nel mio caso significherà un’attenzione particolare ai problemi delle donne e una preoccupazione affinché venga conosciuto e valutato il lavoro della donna emigrante e l’apporto che ha dato all’emigrazione e che dà oggi al mantenimento e alla trasmissione di certi valori culturali. Detto questo, la mia presenza unica all’interno di uno schieramento di dodici deputati mostra che realmente in politica siamo troppo poche e non siamo troppo poche perché siamo meno capaci degli uomini, anzi, tutt’altro.

DOMANDA: Parliamo della decisione dell’esecutivo di eliminare il Ministero degli Italiani nel Mondo, per sostituirlo con un vice ministro degli Esteri con delega, appunto, agli italiani all’estero. Ritiene sia una scelta condivisibile?

RISPOSTA: Questa non è stata una decisione imposta dall’alto, ma condivisa da tutti noi. Tra un ministero senza portafoglio che si limita a salvaguardare un’immagine ma non il contenuto, abbiamo preferito salvaguardare il contenuto piuttosto che l’immagine. A noi importa che si facciano cose, noi abbiamo promesso fatti e non possiamo continuare a lavorare sulle chiacchiere. Un viceministro operativo con deleghe importanti offre una garanzia diversa anche perché è un viceministro di un ministro del livello di D’Alema, una persona che in più occasioni ha mostrato interesse per tutte le problematiche sociali e culturali che noi portiamo avanti.

DOMANDA: La nomina del coordinatore della Margherita per gli italiani all’estero, Franco Danieli come viceministro è stata approvata all’unanimità?

RISPOSTA: La nomina di Danieli non è emersa da un accordo di tutti, non perché ci fossero pregiudiziali contro la sua figura, ma perché avremmo preferito che fosse uno di noi, e lo abbiamo espresso a D’Alema in un incontro che abbiamo avuto con lui nel pomeriggio di ieri. Lui ha detto che si limitava ad ascoltare, poi avrebbero analizzato e preso una decisione all’interno del primo Consiglio dei ministri che si terrà il prossimo venerdì.

DOMANDA: Quindi… la nomina di Danieli non può considerarsi definitiva?

RISPOSTA: No, per lo meno da quanto è emerso dal nostro incontro con D’Alema. che stava ancora esplorando le varie opzioni e che la decisione definitiva l’avrebbero presa venerdì. Noi abbiamo spiegato le ragioni per cui consideriamo che sarebbe opportuno tenere in conto la nostra proposta di prendere uno di noi, uno degli eletti all’estero.

DOMANDA: Avete già un nome?

RISPOSTA: Saremmo capaci di esprimere senz’altro un nome, anche in base ai voti ottenuti. Sarebbe facilissimo esprimerlo, non sarebbe quello il problema. Se invece la decisione si mantiene su un nome italiano per noi non ci sono pregiudiziali. Comunque aspettiamo venerdì.

DOMANDA: Che ne pensa delle ultime esternazioni del premier uscente Berlusconi sul voto dei connazionali, "discutibile perché non pagano le tasse"?

RISPOSTA: Credo che si vergognoso, ma sono contenta perché finalmente sta cadendo la maschera allo schieramento del centro destra che per mesi ha fatto credere che erano i veri garanti dei nostri diritti, quelli che ci vedevano come una ricchezza per l’Italia. Ho sempre saputo che erano parole vuote ma è importante che lo sappiano tutti i nostri connazionali, soprattutto chi ha votato Forza Italia.

DOMANDA: Lei è stata fino a pochi mesi fa, vicedirettore del giornale italo-venezuelano "La Voce d’Italia" di Caracas. L’attività di giornalista, sempre protesa alla conoscenza dell’attualità e dei fatti del mondo, sarà utile alla sua nuova carriera da parlamentare?

RISPOSTA: Certamente, io non sarei qui se non avessi alle spalle gli anni trascorsi all’interno del giornale e senza l’esperienza accumulata e trasmessa da mio padre che è stato il fondatore de "La Voce d’Italia". E’ ovvio che questo è un percorso, iniziato lì, in Venezuela e poi arrivato qui. Non si giustificherebbe neanche: io sto qui perché mi occupo di problemi di emigrazione per il mio giornale da tantissimi anni.

GRTV/Silvia CiufoliniEminotizie

 

 

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