1465 "Mercenaries 2: World in Flames". Giocare alla prossima guerra

20060530 20:09:00 webmaster

Si chiama "Mercenaries 2: World in Flames", e secondo la "Pandemic Studios", la casa statunitense che l’ha prodotto, e lo lancerà sul mercato nel 2007, è solo un innocente videogioco. Ma, guarda caso, questo innocente videogioco rappresenta la "liberazione", da parte di
militari statunitensi, dei pozzi di petrolio bolivariani nelle mani di un non troppo immaginario sanguinario dittatore bolivariano.

di Gennaro Carotenuto

Il tiranno, manco a dirlo affamato di potere, nel videogioco ha come
principale colpa quella di alterare il normale flusso delle vendite di
petrolio verso gli Stati Uniti. Il petrolio, si sa, è l’unica cosa
interessante in Venezuela ed è una scusa più che sufficiente per
lanciare una tempesta di fuoco sia in un giochino spara-spara sia in una
guerra reale.

La Pandemic assicura che si tratta solo di un passatempo basato sulla
fantasia, ma afferma anche che il gioco sia sufficientemente realista da
rappresentare avvenimenti che potrebbero realmente accadere. Il tiranno
è immaginario, ma al contrario il paese rappresentato è reale, ed è la
Repubblica bolivariana del Venezuela. E i giocatori, assumono proprio il
ruolo dei soldati statunitensi inviati ad abbattere il tiranno che
presiede lo stato bolivariano. Chissà se farebbe soldi un videogioco,
chiamato magari "Resistence", nel quale un popolo in armi, il
vietnamita, l’iracheno o il venezuelano, ha come obbiettivo quello di
liberare il paese da un’invasione militare statunitense. Forse per la
Pandemic un gioco del genere non potrebbe essere definito come
sufficientemente realista.

Il deputato venezuelano Ismael García, denuncia: "il governo
statunitense sa come preparare campagne di terrore psicologico per
preparare che le cose immaginarie prima o poi avvengano realmente".

Fin’ora il governo degli Stati Uniti ha coperto ed appoggiato sia il
colpo di stato dell’11 aprile 2002, sia la serrata golpista di fine 2002
che ha -quella sì- messo in difficoltà le forniture venezuelane di
greggio agli Stati Uniti. Ha condotto inoltre una costante offensiva
mediatica per rappresentare il Venezuela come parte integrante di un
fantomatico "asse del male latinoamericano da colpire", nelle parole del
Ministro della Difesa Donald Rumsfeld.

Il gioco rappresenta un altro passaggio della demonizzazione mediatica
del Venezuela, che fornisce il 15% del petrolio necessario al sistema di
consumi degli Stati Uniti. La prima edizione del videogioco Mercenaries
inscenava l’invasione della Corea del Nord, per liberarla dalla
dittatura, mentre la seconda edizione, sceglie di rappresentare un paese
democratico come il Venezuela bolivariano, disegnarlo come una tirannia,
e prescrivere per la democrazia bolivariana la stessa ricetta prescritta
per la dittatura nordcoreana: l’aggressione militare.

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