1472 Staminali, Fassino difende Mussi.L'Udc si appella a Prodi

20060601 15:25:00 webmaster

«Credo che Mussi abbia preso una decisione giusta, di buon senso». Piero Fassino,segretario dei Ds, difende a spada tratta l´intervento del ministro della Ricerca Fabio Mussi sulle staminali. Il segretario della Quercia al termine di un convegno sulla Sinistra e la Democrazia. Fassino sottolinea come il ministro «non abbia cambiato la normativa che regola in Italia il tema delle cellule staminali, ha però impedito che l’Italia avesse preclusioni che altri paesi potessero fare scelte diverse dalle nostre». «Mi pare una scelta di buon senso e ragionevole, gestita con molto equilibrio che credo debba essere valutata in questo modo».

Il ministro Mussi per la sua presa di posizione – ha deciso il ritiro della firma italiana dalla pregiudiziale etica che poneva l’Italia nel novero delle nazioni Ue che si opponevano alla ricerca sulle staminali embrionali – viene invece attaccato duramente sia da destra sia dai vescovi. Alfredo Mantovano di An sottolinea il non accordo tra le sue dichiarazioni e quelle del vicepremier Francesco Rutelli sulla spinosa questione.

Una critica molto più soft viene dal senatore di Forza Italia Antonio Tomassini, ex presidente della Commissione Sanità del Senato, per il quale anche la legge 40 sulla Fecondazione assistita «non è intoccabile» ma «non si possono fare le cose con colpi di mano individuali».

Rocco Buttiglione dell´Udc fa addirittura «una chiamata alle armi per tutelare i diritti dell’embrione». Luca Volontè, capogruppo Udc alla Camera, chiede a Prodi che disconosca il suo ministro e lo salti, firmando lui la carta etica. «Non è tollerabile infatti – dice Volonté -che nella riunione odierna i ministri non affrontino la vicenda, in conformità della legge e del risultato referendario oggi si dovrà decidere di apporre di nuovo la firma a nome del governo e del popolo italiano». pertanto, conclude Volontè: «evitare di discutere oggi, significa condividere la posizione di mussi, contraria al volere popolare. ci aspettiamo che il professore decida nell’esclusivo interesse del popolo italiano».

Dei vescovi italiani ma non solo. Il dibattito sul protocollo etico è infatti vivace in tutta Europa e così la risposta viene anche dai Vescovi europei e in loro rappresentanza dal vescovo di Rotterdam, monsignor Adrianus van Luyn. «Ribadiamo la nostra obiezione contro il finanziamento da parte dell’Ue della ricerca che implichi la distruzione di embrioni umani». La Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) ribadisce le implicazioni «etiche e antropologiche fondamentali» soprattutto alla luce di un emendamento al settimo Programma accolto in commissione Itre, che propone di allocare fondi comuni per la ricerca sulle cellule staminali embrionali.

Una posizione non in linea con questa crociata è quella del neodc Gianfranco Rotondi, il quale sottolinea come «se su temi come le staminali si va alle crociate non ne usciamo più. È importante – a suo dire -che non si arrivi al muro contro muro, ma ad un confronto serio anche se serrato. Su queste questioni che riguardano l’etica dell’uomo non possiamo dare spazio agli estremismi, ma solo al dialogo».

 

 

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