1458 COMITES TORONTO: L'ON. BUCCHINO DENUNCIA TENTATIVO CENSURA

20060529 11:41:00 webmaster

Comuncato stampa

Premetto che, quale fondatore del mensile “Trentagiorni” edito a Toronto, mi trovo a essere parte in causa nella denuncia che sto per fare. Tuttavia, il mio coinvolgimento personale è un fattore secondario: ancor prima che come deputato al Parlamento italiano della ripartizione Nord e Centro America, mi corre l’obbligo quale membro del CGIE di denunciare il comportamento di alcuni membri della Commissione Informazione del Comites di Toronto i cui interventi, basati su argomentazioni errate o al di fuori della loro competenza, hanno portato la Commissione stessa a proporre all’assemblea (nonostante il disaccordo del Presidente della Commissione e di un altro membro) di esprimere parere negativo sulla richiesta di contributo avanzata dalla suddetta testata nell’ambito delle provvidenze alla stampa italiana all’estero.

Fortunatamente, l’assemblea in questione non era in grado di deliberare per mancanza del quorum, per cui la materia dovrà essere riesaminata nella prossima riunione. Riassumendo i fatti, i signori in questione hanno motivato il loro “no” affermando che la testata ha carattere politico, è di nascita recente (da notare invece che il primo numero uscì a gennaio 2005, quindi ben oltre i termini richiesti dalla legge), e, date le finalità che quegli stessi signori hanno definito elettorali, non vi sarebbe alcuna garanzia sul fatto che le pubblicazioni debbano continuare, il che costituisce una pura illazione senza fondamento oggettivo, visto che il mensile continua a essere distribuito e, per di più, e forse unico, su scala nazionale. Il giornale si ispira politicamente all’Ulivo, e non vedo cosa vi sia di censurabile, ma non si limita alla politica: vi sono altre sezioni, dagli Esteri alla cultura, alle rubriche, allo sport. Ma non è questo il punto. Il fatto è che nessun Comites di questo mondo ha, ne’ deve avere, competenza sui contenuti, visto che, in caso contrario, si aprirebbe la porta alla censura e ad altre discutibili argomentazioni “politiche” e/o di avversione personale, finendo cosi’ per strangolare finanziariamente qualsiasi pubblicazione ritenuta scomoda. Tale timore fu già rappresentato a Catania, l’anno scorso, al Congresso della FUSIE, dal compianto amico ed editore Cario, che lamentò prese di posizione simili presso altri Comites. Con serieta’ e sensibilita per il problema posto fu preso l’impegno da parte del Presidente della FUSIE Domenico De Sossi, che sarebbe stato sollecitato un chiarimento ministeriale che stabilisse quali dovessero essere le competenze dei Comites, chiarimento che, una volta giunto, e messo agli atti presso il Comites in questione, confermò l’esclusione di qualsiasi valutazione soggettiva. A parte, quindi, l’ignoranza , e il probabile pregiudizio, dei signori in questione – che sono per lo meno invitati a informarsi sulle norme che regolano l’organismo di cui fanno parte, – l’episodio è gravissimo e deve essere, oltre che reso pubblico, immediatamente sconfessato in assemblea, al fine di non creare un pericolosissimo precedente per tutte le testate che vengono stampate all’estero, nessuna esclusa, qualunque ne sia la tendenza. Al di la’ della forte e altrettanto immediata necessita’ di difendere e rilanciare la tenuta morale e istituzionale del Comites come irrinunciabile punto di riferimento super partes di tutte “questioni comunitarie”.

On. Gino Bucchino
29 maggio 2006

 

 

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