1457 BUENOS AIRES: Maria Josefina Cerutti de "L'eco d'Italia"

20060529 11:38:00 webmaster

ANCORA SU VICENDA GIAI-POLLASTRI, DOPO LO SCOOP DEL "GIORNALE"

Obbligo di zittire, voci su un video, voti di possibili truffe sono alcune delle parole e dei fatti protagonisti dei giornali italiani di questo fine di settimana, a proposito dei risultati del voto degli italiani all’estero nella circoscrizione America Meridionale. Mirella Giai, candidata DS a senatrice, continua le sue ricerche per capire cosa é successo quando la Corte d’Appello ha decretato il trionfo, ottenuto prima da lei, ad Edoardo Pollastri. Tutti e due candidati dell’Unione, ma messi a confronto nelle lotte interne di partito.

Allo stesso tempo, da un video fatto da un regista italiano (forse) viene fuori parte del pasticcio. E si riscalda ancora il risultato delle elezioni politiche, in cui gli italiani all’estero hanno votato per prima volta nella storia. Ma vediamo l’andamento dei fatti. Il “Giornale”, un periodico di Milano che appartiene alla famiglia Berlusconi, dopo aver costatato alcune possibili irregolaritá legate alle elezioni, ha inviato in Argentina il giornalista Luca Telese a raccogliere una serie di dichiarazioni che potrebbero aiutare a capire i fatti: é vero che Mirella Giai aveva preso meno voti di Pollastri? Mirella Giai era stata scelta e nominata senatrice per la Circoscrizione America Meridionale dal proprio Ministero dell’Interno, poi, dopo ulteriori conteggi, il risultato é cambiato, il senatore é Edoardo Pollastri, arrivato dalla Margherita. ‘Cosí hanno truccato il voto degli italiani all’estero’, ha intitolato Il “Giornale” il 25 maggio il primo articolo dedicato alla questione Giai-Pollastri. Un filmato esclusivo, fatto dal giovane Volfango De Biase, nel corso delle riprese di una serie di manifestazioni dei DS in America Meridionale, pare dimostrare come siano stati pilotati gli esiti delle elezioni politiche nella circoscrizione America Meridionale. Proprio nel video, che andrá in onda 12 giugno, i candidati dei Ds si accusano di frode. E un dirigente dei DS mandato in Sudamerica, avverte i colleghi: «Dovete stare zitti, se si rivota perdiamo». Sempre Il “Giornale”, il 26 maggio, dopo alcune interviste fatte da Luca Telese, intitola ‘I Ds del Sudamerica accusano l’Unione: «Scippato un seggio»’ E qui la questione é piú legata alle lotte interne dei DS iu Italia e ai suoi rapporti con il resto della coalizione di centro sinistra. Anche se Gianni Pittella ha provato a dire che il film é stato manipolato, la registrazione – sempre secondo Il “Giornale” – è chiara e nitida: – «Abbiamo interesse a non muovere paglia, non dovete fare denuncia, se no ci salta tutto il baldacchino! Se si rivota naturalmente perdiamo le elezioni, perché in America Latina e in Nord America il senatore se lo pigliano loro!… eh!», ha detto Norberto Lombardi, coordinatore dei Democratici di Sinistra per gli italiani all’estero, alle due candidate del suo partito, Mirella Giai e Marisa Bafile. Insomma, il retroscena del caso é una competizione feroce che ha visto opposte solo un mese fa due anime dell’Unione. Da un lato Mirella Giai, piemontese residente a Rosario (Argentina) dal 1951 e Marisa Bafile, nata a Caracas e figlia del fondatore dell’unico quotidiano italiano nella regione. Dall’altra, Edoardo Pollastri, anche lui piemontese, ma residente a San Paolo, Brasile, in passato vicino a Forza Italia, che in queste elezioni ha deciso di candidarsi «da indipendente» nelle liste dell’Unione. Secondo Il “Giornale”, Pollastri “ha molti soldi ed è (era) l’unico che poteva battere la macchina da guerra dell’Inca Cgil, che si è mobilitata intorno alle due diessine”. Pollastri, da “indipendente” ha trovato la sponsorizzazione della Margherita ed è passato a formare parte del gruppo candidato in America Meridionale. Giai è quasi mitica: figlia di un comandante partigiano, da sempre militante del PCI, ha tenuto aperta la sede della Cgil anche sotto la dittatura argentina degli anni 1976-1983. Ha pure aiutato gli oppositori perseguitati ad espatriare e anche lei più volte sequestrata, legata e picchiata per la sua opera umanitaria. Vive in condizioni molto semplici e si dedica di persona agli italiani che vanno da lei a chiedere aiuto o conforto. Edoardo Pollastri é nato ad Alessandria nel 1932. Oggi è Presidente della Camera di Commercio di San Paolo del Brasile, Presidente Vicario di Assocamerestero e direttore dell’Associazione dei Piemontesi nel Mondo di San Paolo. Ma, che succede con il video? Sempre su Il “Giornale”, il regista, Volfango De Biasi dice “il palcoscenico del voto estero ingigantisce le differenze profonde fra gli uomini dei Ds e della Margherita”, e quindi si capisce il perché di tanta agitazione: pare che nel filmato di De Biase è documentata questa sfida, in cui la differenza tra i due candidati fa crescere i dubbi. Sulla questione, Antonio Bruzzese per Il “Giornale” ‘il grande regista delle candidature sponsorizzate dalla CGIL’ ha detto «Mirella e Marisa hanno fatto campagna con due lire, questi altri andavano in giro a raccogliere voti con le modelle nude». Tutto accade in una serie di situazioni che purtroppo sanno di marcio. Si dice – ad esempio – che almeno il 10-20 per cento dei voti è truccato. Si dovrá verificare. Ma prima la telecamera di De Biase aveva filmato ed è andata avanti, insieme ai commenti, ai dubbi e alle soprese che man mano venivano a galla durante le elezioni. Alla fine, dalle urne, viene fuori la sorpresa: la macchina messa in piedi dall’Inca Cgil, con grande soddisfazione di Bruzzese, ha ottenuto due seggi su due nella circoscrizione del Sud America: «Abbiamo fatto cappotto», aveva gridato il dirigente dell’INCA-CGIL. Dopo, quando era tutto pronto per la grande festa a Rosario, quel sabato 22 aprile con le 500 persone sedute a cena per festeggiare il trionfo delle loro candidate, arriva la notizia: “A seguito del controllo che ha fatto la Corte d’Appello sui verbali delle elezioni politiche 2006, Edoardo Pollastri, candidato a senatore per L’Unione, è risultato eletto con un margine di circa 70 voti; sostituisce cosí Mirella Giai, annunciata in un primo momento come eletta – soprattuto grazie ai voti di Rosario – ma esclusa dopo la verifica dei conteggi”, ha detto Bruzzese. E Mirella Giai, seduta sul palcoscenico, insieme a Bafile ed a Bruzzese, ha presso la parola: “oggi é una giornata di allegria ma é anche una giornata di lotta. E l’inizio della nostra lotta, perche chi cammina per le vie della politica sa che sempre ci sono delle trappole. E la trappola é grande e dobbiamo sapere come risolverla”. E poi giá in partenza per l’Italia, sempre verso la fine di aprile, aveva dichiarato al Clarin “Vado (a Roma) cosí com’era previsto e verficheremo i conteggi. È molto strano che vengano fuori quattro urne (3 in Argentina e 1 in Brasile) cambiando il risultato di cui era giá stato informato il Governo d’Italia. Quindi andró lo stesso e analizzeró la questione con il mio avvocato. Sara difficile rivedere i voti prima del 28, ma almeno vedremo gli atti. Resteró a Roma finché sarà necessario, anche per dar battaglia”. Infine, il 27 maggio, Luca Telese giá a Buenos Aires, conferma che in un intervista, la Giai sostiene «finalmente ho la prova che quello che ho scritto nel mio ricorso, presentato alla giunta elettorale del Senato italiano è vero: in quel dossier ho citato numerosi casi, e non posso renderli pubblici tutti. Ne basta uno clamoroso, della sezione 619 di Caracas, che è stato controllato anche nei verbali italiani. In quel seggio c’erano 130 voti per me, e 16 per il mio concorrente di lista, Edoardo Pollastri. Nello scrutinio, questo voto è stato esattamente ribaltato, facendo sì che la mia vittoria si tramutasse in una sconfitta». Comunque vadano le cose, Mirella Giai non molla, e spiega che adesso è sicura di vincere il ricorso che la oppone al suo compagno di lista Edoardo Pollastri. Anche se i tempi saranno lunghi. E mentre, sempre secondo Il “Giornale”, a Roma i DS gettano acqua sul fuoco e sottolineano che tutto è stato regolare, la stoccata arriva da Rosario con un comunicato stampa dei Democratici di sinistra del Sudamerica: «I democratici di sinistra reclamano l’elezione di Mirella Giai come legittimamente ottenuta e denunciano le irregolarità nello scrutinio delle recenti elezioni italiane». “Adesso ho le prove, aggiunge Giai, non so come definirlo. Un errore? Uno stravolgimento? Una correzione impropria? Non ho le prove per dire che si tratti di una frode, l’unica cosa che mi interessa è che è stata commessa un’ingiustizia, che ora è documentabile». “Ancora, dice Il “Giornale”, più complicato e interessante il meccanismo con cui la Giai ha scoperto il seggio in cui si era verificato l’ammanco di voti più clamoroso. I suoi rappresentanti hanno acquisito l’elenco dei voti in tutte le sezioni elettorali del Sudamerica. Poi hanno iniziato un lavoro di controllo incrociato con un documento ufficioso, ma molto importante: i verbali dei rappresentanti di lista dell’Unione che nella notte dello scrutinio si erano appuntati il numero dei voti seggio per seggio. In questo modo, grazie al controllo incrociato, avevano trovato il clamoroso svarione nel seggio 619 di Caracas, in Venezuela (cioè nel Paese dove la Giai poteva contare sul sostegno della compagna di battaglia Marisa Bafile): 130 voti espressi sul suo nome erano stati spostati su Pollastri, mentre i 16 voti ottenuti da Pollastri erano stati attribuiti a lei”. Insomma i dettagli di questa vicenda cominciano a venir fuori, mentre da ogni parte arrivano pressioni perché le due diessine abbassino i toni. A questo punto, Mirella Giai ha deciso di adottare un profilo basso, ma allo stesso tempo di continuare la sua battaglia: «Chiedo solo giustizia, andrò fino in fondo». “Intanto il vero dispiacere sarebbe quello di ottenere ragione troppo tardi, e di subire una beffa”, ha accennato la Giai a Il “Giornale”, che aggiunge in chiusura dell’articolo di Telese «Secondo i dati che sono ora in mio possesso, con il nuovo conteggio la situazione attuale è questa: siamo aumentati entrambi, ma io ho ottenuto 19.560 voti, Pollastri 19.409. Esiste. quindi. un forte margine che dovrebbe superare ogni possibile dubbio della Commissione elettorale». Intanto che Mirella continua ad andare avanti, i piemontesi che sono andati sabato a mangiare la bagna cauda insieme a lei l’hanno incoraggiata: “Forza Mirella, lottiamo insieme a te”. E poi il giornalista italiano Luca Telese é riuscito a percepire un qualcosa che per noi, italiani all’estero, é una realtá quotidiana: “è proprio vero che sono più italiani loro di noi, perché in questi anni di assenza hanno sublimato tutto quello che avevano di italiano, mentre noi lo dimenticavamo”. E la Giai conferma «arrivai a 16 anni, ora non so se diventerò senatrice o meno. So che in questa campagna elettorale abbiamo stretto le maglie della comunità parlando ai giovanissimi, ricordandogli che devono essere orgogliosi di essere argentini, ma anche italiani». Ma dopo tutte queste difficoltá, cosa dobbiamo dire ai giovani? Alla fine di questo week end, dove il confronto ha fatto salire le temperatura dei partecipanti, anche se l’inverno che é giá arrivato in Argentina, il “Messaggero” ha pubblicato un intervista fatta a Mirella: “Grazie ad una serie di controlli incrociati, dichiara la Giai, ho potuto riscontrare, tra la l’altro, che in una sezione di Caracas avevo ottenuto 130 voti e Pollastri 16, mentre nel verbale e ne ho una copia, é stato registrato il contrario”, e conclude “se i riconteggi dessero la vittoria a Pollastri, tanto di cappello. Ma semplicemente non mi sembra corretto quanto é accaduto”. A sua volta Pollastri ha dichiarato: "Non vorrei alimentare il ‘polverone’- ma, tirato per i capelli, mi limito a ricostruire i fatti che mi riguardano. Il sito del Ministero dell’Interno riporta i seguenti dati: “ripartizione America Meridionale – 200 enti su 204 enti” accompagnati da un’avvertenza: “i risultati dei restanti enti non risultano pervenuti. Il completamento delle operazioni è rimesso all’Ufficio Centrale della Circoscrizione Estero”. Lo stesso sito alla pagina “Candidati ed eletti Ripartizione America Meridionale” riporta: “Pollastri Voti 18.376” e “Giai 18.506”. Accanto a Giai vi è l’indicazione “eletto”. Nella stessa pagina vi è la seguente avvertenza: “I dati della Circoscrizione Estero sono parziali, non essendo pervenuti tutti gli Enti. Il completamento delle operazioni è rimesso all’Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, che è preposto alla proclamazione degli eletti”. Insomma, dopo le varie dichiarazioni, sarebbe importante che lo stesso neo Governo di centro sinistra cercasse un qualche chiarimento della situazione Giai – Pollastri che permetta di dare una risposta credibile e responsabile a tutti gli italiani residenti all’estero, e soprattutto a quelli che hanno votato Giai, per continuare a credere nella validitá della democrazia.

María Josefina Cerutti, L’eco d’Italia, Buenos Aires

 

 

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