1448 LO SCOOP DE "IL GIORNALE" SUL VOTO IN AMERICA DEL SUD

20060526 23:20:00 webmaster

ROMA,(Italia EsteraEminotizie) – Una pesantissima accusa è stata lanciata dal quotidiano italiano Il Giornale, testata di proprietà della famiglia Berlusconi: Il voto degli italiani in Sudamerica in occasione delle ultime elezioni politiche sarebbe stato truccato e le prove si troverebbero nei filmati del documentario "Hermanos de Italia" che verrà trasmesso nei prossimi giorni dall’emittente satellitare italiana Cult.

Il giornale in un articolo pubblicato a firma di Luca Telese, chiama in causa l’elezione del candidato de L’Unione Edoardo Pollastri risultato vincitore alla verifica delle schede con una maggioranza di appena 70 voti sull’altra candidata dell’Unione Mirella Giai (nella foto), inizialmente data eletta al Senato dal Ministero dell’Interno.
Secondo il quotidiano nel documentario, che dovrebbe essere trasmesso il prossimo 11 giugno, sarebbe presente il filmato di un’accesa discussione tra la stessa Giai e Norberto Lombardi , Vice Responsabile per gli Italiani all’estero dei Democratici di Sinistra (DS) inviato da Roma in Sudamerica.
"Mirella Giai – scrive Il Giornale – era stata già proclamata eletta. Poi, un fantomatico ricomputo , nel senso che non si sa ancora chi lo abbia effettuato e come, le toglie il seggio, per affidarlo all”indipendente’ Edoardo Pollastri (nella foto). Pollastri è vicino alla Margherita, in ottimi rapporti con il responsabile esteri del partito, Franco Danieli. E siccome tra i sei eletti dell’Unione ci sono troppi DS, effetto della formidabile organizzazione della Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), guidata dal responsabile Antonio Bruzzese, la Giai è convinta che quel ‘ritocco’ sia stato dettato da una pressione di partito". Una convinzione, quest’ultima, oggi – a bocce ferme – smentita dalla diretta interessata .Ma che nei giorni successivi all’accadimento venne affermata più volte dai suoi sostenitori che inscenarono anche una manifestazione dinanzi al Consolato italiano di Rosario (Vedi Italia Estera).

La Giai, figura molto popolare in Argentina, avrebbe minacciato di venire a Roma per presentare un ricorso contro la sua esclusione dal Parlamento italiano trovando l’appoggio della neo deputata dell’Unione Marisa Bafile (hanno fatto la campagna elettorale insieme, ndr) ma non quello di Lombardi. L’esponente DS, sostiene Il Giornale, avrebbe bocciato l’ipotesi del ricorso giudicandolo dannoso in quanto capace di mettere in discussione la vittoria elettorale dell’Unione. Ma il ricorso per ammissione della stessa Giai è stato presentato lo stesso.
Mirella Giai, raggiunta telefonicamente in Argentina, si mostra sorpresa dalle affermazioni dell’articolo e ha raccontato la sua versione dei fatti smentendo il conflitto che ci sarebbe stato all’interno della coalizione. "Prima di tutto voglio chiarire che non è in atto una guerra di partito – dichiara – , io ho solo presentato un ricorso ma questo è normale. Voglio solo una verifica, con Pollastri non ho problemi anche perché non ci conosciamo" (infatti Pollastri è stato votato quasi esclusivamente in Brasile).
Il ricorso cui si fa riferimento è stato presentato lo scorso 8 maggio al Senato, come ricorda la stessa Giai che precisa: "Non parlo di truffa o di frode voglio solo che tutto sia regolare ".
La Giai ridimensiona con le sue dichiarazioni la tesi del quotidiano italiano escludendo la possibilità di una truffa ragionata per riequilibrare la distribuzione dei partiti dell’Unione nella rappresentanza degli italiani all’estero, ribadendo che la presenza di eventuali errori nel conteggio non sarebbe di natura dolosa.
La Giai ha smentito le affermazioni de Il Giornale secondo il quale lei stessa si sarebbe dedicata con l’aiuto di Marisa Bafile alla preparazione di dossier sul voto che avrebbe potuto essere reso pubblico in questi giorni: "Non è vero nel modo più assoluto "
Il Vice responsabile del Dipartimento Italiani nel mondo dei DS Norberto Lombardi, in proposito ha dichiarato. "In merito alle affermazioni contenute nell’edizione de Il Giornale del 25 maggio 2006 sul voto degli italiani all’estero , poiché negli articoli sono riportate considerazioni che ledono la mia onorabilità, ho dato incarico ai miei legali di valutare l’opportunità di procedere nelle sedi legali proprie per la migliore tutela della mia personale dignità".

 

 

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