20060608 16:04:00 webmaster
(9colonne) ROMA – Nominato il 1° giugno viceministro per gli Italiani nel mondo, il senatore Franco Danieli illustra a Nove Colonne quali saranno le linee guida che ispireranno il suo lavoro alla Farnesina. Senatore Danieli, perché agli Italiani nel mondo è stato assegnato un viceministro e non un ministero vero e proprio? “Prodi – spiega Danieli – ha chiesto agli eletti all’estero se preferivano mantenere un ministero senza portafoglio, come nella scorsa legislatura oppure optare per un vice ministro con portafoglio e quindi con capacità di spesa e deleghe effettive.
Di fronte alla scelta richiesta da Prodi gli eletti all’estero hanno maturato la convinzione che piuttosto che avere una bandiera, anche bella e fortemente simbolica, fosse meglio avere un vice ministro degli Esteri in grado di dare risposte concrete ai temi posti dai connazionali all’estero. Questo perché la politica del centro sinistra nei confronti degli italiani nel mondo è sempre stata caratterizzata da pragmatismo. Fatti e poche parole. Poi il governo, in modo molto corretto, ha discusso con i rappresentanti dell’estero per comprendere i desiderata. Il ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha quindi accolto le loro indicazioni”.
Cosa significa essere il viceministro per gli Italiani nel mondo? “Ricoprire questo ruolo – sottolinea Danieli – vorrà dire non limitarsi a gestire un ministero ma gestire relazioni con comunità umane. Personalmente affronto questo impegno molto tranquillamente, non sono un collezionista di incarichi, mi piace lavorare e portare a casa dei risultati. Ho gestito gli italiani nel mondo quando sono stato sottosegretario agli Affari Esteri, importante sarà avere strumenti e persone in grado di realizzare il programma, quel programma che abbiamo presentato agli elettori e che loro hanno dimostrato di apprezzare con il voto”. Silvio Berlusconi ha di recente dichiarato che gli italiani nel mondo non avrebbero dovuto votare perché non pagano le tasse… “Un’idea che denota la permanenza di provincialismo politico, l’incapacità di cogliere la straordinaria opportunità, per il nostro Paese, rappresentata dal network degli italiani nel mondo. L’Unione ha vinto largamente all’estero non perché la destra era divisa ma perché la nostra coalizione si è occupata delle comunità italiane con un approccio coerente, concreto e non indifferente e ostile come quello tenuto dalla destra e che oggi Berlusconi rivela apertamente”. “Trovo sconcertante – conclude il viceministro – che il leader della Cdl attacchi e colpisca i nostri connazionali all’estero nel momento in cui, per la prima vota e a pieno titolo, siedono in Parlamento e danno un contributo per far ripartire il Paese, per rilanciare il processo di integrazione europea, per ricostruire autorevolezza e relazioni sul piano internazionale”.
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