1556 Eugenio Marino (DS): Due avvertimenti da Rai International

20060612 19:22:00 webmaster

ROMA – Questa volta, a Rai International, più che un voto di sfiducia al Direttore Massimo Magliaro, è andata in onda una vera e propria rivolta, con tanto di codicillo: in mancanza di “risposte concrete e immediate” ai problemi che aspettano da tempo una soluzione, i giornalisti, “per l’impossibilità di svolgere con dignità il proprio lavoro, si vedranno costretti a chiedere, in blocco, il trasferimento ad altra Testata Rai”.

L’avvertimento arriva al termine di un documento presentato dal Comitato di redazione, che l’assemblea dei redattori, riunita il 7 giugno scorso, vota all’unanimità. Formalmente rivolto all’Azienda, nella sostanza il documento chiama in causa la Direzione, ritenuta responsabile dello “stato di totale abbandono in cui versa l’intera testata”. Al direttore si rimprovera inoltre il ricorso “al lavoro precario fatto sistema”, preferito alle assunzioni a tempo indeterminato; “la mancata ristrutturazione” dei settori radiofonico e televisivo; la “mancanza di chiarezza” nelle attribuzioni di “molti ruoli e responsabilità”; l’assenza di una “prospettiva editoriale che renda chiaro e definito il ruolo di centralità dell’informazione di Rai Internazionale” (versione italiana del poco patriottico “Rai International”, imposta da una delibera, per la verità molto disattesa, voluta dall’ex consigliere di An, Marcello Veneziani).

Ma non è tutto. In quella stessa assemblea viene reso pubblico un altro documento, non trasmesso alle agenzie ma noto ai piani alti di viale Mazzini, firmato da tutti i capi redattori. E anche in questo documento, dopo una analisi dei problemi irrisolti della testata, molto simili a quelli denunciati dal Comitato di redazione, ecco a un certo punto arrivare un avvertimento: se i capi redattori dovessero dare seguito all’invito dell’Azienda a smaltire il numero di ferie arretrate loro imposto, perdurando l’attuale, caotica organizzazione del lavoro, ci sarebbe “il rischio di non potere mandare in onda alcuni Giornali radio” e si “decreterebbe la sospensione di alcune produzioni televisive e radiofoniche che fanno parte della Convenzione della Presidenza del Consiglio: con tutto quello che ciò comporterebbe ancora una volta – ammoniscono i capi redattori alludendo alla penalità inflitta a Rai International per non avere lo scorso anno rispettato il monte ore previsto dalla convenzione con la Presidenza del Consiglio- sul piano finanziario e dell’immagine”.

Da qui la richiesta di un incontro urgente con i vertici dell’Ufficio del Personale (un primo incontro, fissato il 29 maggio, fu annullato all’ultimo momento). Riusciranno i giornalisti di Rai International a ottenerlo prima che arrivino le ferie? La domanda potrebbe essere girata al mago Jupiter, che continua a predire il futuro agli Italiani all’estero. (Eugenio Marino, responsabile Comunicazione DS all’estero)

 

 

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