1600 GOFFREDO MORGIA intervista il senatore della circoscrizione Estero Luigi Pallaro (Gruppo Misto)

20060615 18:18:00 webmaster

"Non è accettabile che a causa delle carenze della rete consolare per acquisire il diritto di cittadinanza sancito dalla legge si debba aspettare dieci anni"

ROMA- Ai parlamentari della circoscrizione Estero spetta anche il difficile compito di far conoscere al mondo politico e all’opinione pubblica italiana le potenzialità, le esigenze e le problematiche delle nostre comunità all’estero. Tante realtà che per anni il CGIE e il mondo dell’associazionismo hanno tentato, con alterni risultati, di portare all’attenzione del nostro Paese. Rispetto al passato però gli eletti all’estero hanno il vantaggio di poter operare, grazie all’investitura popolare, nel cuore del Parlamento italiano dove vengono elaborate ed approvate le leggi. Un’opportunità in più che i 18 parlamentari, provenienti dalle quattro Ripartizioni elettorali, potranno sfruttare al meglio solo se sapranno trovare, nella loro azione legislativa, un giusto equilibrio fra le nuove aspettative culturali ed economiche delle giovani generazioni e le esigenze tradizionali, sociali, ed assistenziali degli anziani.

Una complessa alchimia politica, dove lo sguardo si proietta verso il futuro senza dimenticare l’oggi ed il passato, che abbiano cercato di analizzare, partendo da proposte concrete, rivolgendo alcune domande al senatore della circoscrizione Estero Luigi Pallaro, eletto nella lista Associazioni Italiane in Sud America.
Fra le positive conseguenze del primo voto politico all’estero vi è anche l’opportunità di portare con maggiore incisività le problematiche dei connazionali all’estero in Parlamento. Nodi spesso di lunga data che l’avvio della nuova legislatura potrebbe contribuire a sciogliere. Quali sono le sue proposte programmatiche per i nostri connazionali nel mondo?
Vi sono ancora in sospeso alcune problematiche che riguardano l’emigrante tradizionale. Anche se questa tipologia degli italiani all’estero è sempre meno numerosa vi sono infatti ancora dei connazionali in età avanzata che necessitano di assistenza. Ho segnalato questa questione, che non richiederebbe un impegno straordinario da parte dell’Italia, al Presidente del Consiglio Romano Prodi. Mi sembra comunque giusto che i nostri anziani all’estero in difficoltà economiche e assistenziali possano vivere con dignità la fase finale della propria vita. Vi è poi la questione delle carenze della rete consolare. Non è accettabile che una persona, per acquisire il diritto di cittadinanza sancito dalla legge, debba aspettare dieci anni. Non bisogna inoltre dimenticare che i costi per la riforma dei Consolati non sono una spesa a perdere, ma un investimento. La presenza all’estero di strutture dignitose ed efficienti, dove i cittadini di origine italiana, argentini, brasiliani e di qualsiasi nazionalità possono sbrigare le loro pratiche, rappresenta, per ogni paese, un incentivo agli interscambi commerciali e culturali e favorisce il miglioramento dei rapporti fra i popoli.
Lei ha più volte segnalato la necessità di risaldare i rapporti dell’Italia con le nuove generazioni. Quali potrebbero essere i canali privilegiati di questo avvicinamento?
In primo luogo quello culturale. Voglio infatti ricordare che i nostri giovani all’estero chiedono la costruzione di una strada diretta per l’Italia. Un ponte senza ostacoli di andata e ritorno volto a favorire l’accesso a corsi universitari e post laurea e al mondo della moda, della musica e dell’arte italiana. In pratica a tutto quello che i nonni e i padri delle nostre comunità hanno raccontato ai loro discendenti. In questa ottica vanno riviste le regole di accesso all’Italia perché i nostri figli che giungono in Europa non sono immigrati economici, come quelli che provengono da altre parti del globo, ma vogliono visitare il loro Paese d’origine. Uno stretto rapporto, quello con i connazionali nel mondo, che può cambiare la storia culturale e la proiezione commerciale verso l’estero dell’Italia. In questa ottica le ultime consultazioni politiche, con l’elezione dei parlamentari della circoscrizione Estero, hanno rappresentato un passo avanti estremamente positivo, speriamo che l’Italia ne sappia approfittare.
In questi giorni gli italiani all’estero stanno già votando per il referendum confermativo della riforma costituzionale. Qual è la sua posizione sui quesiti posti da questa consultazione che potrebbe modificare le competenze e le prerogative delle più alte cariche istituzionali?
Al referendum io ho votato sì, ma consiglio agli elettori all’estero di esprimere il loro suffragio secondo coscienza. Nelle scorse settimane non sono infatti giunte nei vari Paesi di residenza informazioni chiare e precise sulle ragioni referendarie del "no" e del "si". Il mio assenso al quesito referendario è comunque condizionato ad un dibattito successivo sulla riforma della Costituzione. Anche in caso di vittoria dei "sì" credo che dovrà essere avviato un confronto fra le forze politiche, questa ipotesi è stata formulata anche da alcuni esponenti di Forza Italia, per un’ulteriore riforma della Costituzione. L’approvazione del referendum confermativo consentirà dunque l’apertura di nuovo dialogo fra le parti per la realizzazione di una Costituzione più moderna e diversa da quella varata nel 1948.

(Goffredo Morgia- InformEminotizie)

 

 

1600-goffredo-morgia-intervista-il-senatore-della-circoscrizione-estero-luigi-pallaro-gruppo-misto

2385

2006-2

Views: 2

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.