20060616 15:42:00 webmaster
Le parole di Bossi sul referendum si sono rivelate un boomerang. E hanno confermato la convinzione dell´Italia democratica di votare "No" al referendum sulla riforma della Costituzione. E interviene anche Carlo Azeglio Ciampi. «Non ho difficoltà a dire che andrò a votare per il referendum e voterò no, convinto come sono della validità dell’equilibrio e dell’impianto costituzionale di fondo della nostra Costituzione», ha detto il presidente emerito della Repubblica.
È la prima dichiarazione politica che Ciampi rilascia da quando ha lasciato il Quirinale. Il suo orientamento rispetto al referendum confermativo della riforma che contiene la devolution era in parte noto, ma non era mai stato esplicitato. Ciampi, durante il settennato, è stato uno strenuo difensore dell’impianto e degli equilibri interni alla Carta Costituzionale del 1948, che più volte ha definito lungimirante e quasi un frutto miracoloso di un’ampia convergenza politica all’indomani della guerra e mentre c’erano profonde lacerazioni politiche ed ideologiche a dividere le forze politiche.
Da ultimo, il 25 aprile scorso, celebrando al Quirinale l’anniversario della Liberazione, Ciampi aveva detto: «La Costituzione è stata e rimane la mia bibbia civile, il testo su cui ho riflettuto in ogni momento difficile, io che non sono mai stato un uomo politico ma soltanto un cittadino al servizio dello Stato».
Anche Piero Fassino, segretario Ds, a Torino ha parlato delle dichiarazioni di Bossi: «Sono parole sconcertanti che dimostrano il tentativo più di darsi coraggio che non una minaccia che potrà essere in qualche modo praticabile. Sono parole che suonano offensive nei confronti dei cittadini e che Bossi per il suo ruolo non avrebbe dovuto pronunciare. Degne di Borghezio che è sempre fuori dalle righe e quindi da non prendere in considerazione».
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