1603 Pollastri: “Il diritto di voto ai connazionali non si tocca, ma è necessaria la certezza dell’elezio

20060615 18:27:00 webmaster

(da 9colonne) ROMA – Non pensa di aver iniziato una carriera politica, “anche per via dell’età”, ma il sogno del senatore Edoardo Pollastri, eletto nella circoscrizione Estero dai connazionali residenti in America Latina, è quello di vedere una maggiore collaborazione tra opposizione e maggioranza. Intanto, in occasione di un suo intervento in sede di Commissione Esteri del Senato, Pollastri ha ribadito quelle che sono le priorità su cui intende lavorare e che interessano, in particolare, l’elettorato che rappresenta. “Le aspettative degli italiani in Sud America – spiega il senatore – riguardano innanzitutto un miglior funzionamento della rete consolare. La risposta dello Stato, dei consolati, alle esigenze dei connazionali è carente, e non certo per volontà del personale, ma per mancanza di strutture, di risorse. Per lo svolgimento di pratiche burocratiche, anche le più semplici, si riscontra una lentezza straordinaria. Occorrono soluzioni, anche per una questione di immagine per l’Italia: vedere ancora queste file lunghissime ai consolati non è certo uno spettacolo degno di un grande Paese. Per il riacquisto della cittadinanza, inoltre, l’attesa è di almeno 4-5 anni: è diventato ormai un problema cronico. Penso che se si è concesso un diritto, occorre adottare anche delle adeguate misure che garantiscano questo diritto. Inoltre, non bisogna dimenticare che non tutti gli italiani all’estero hanno raggiunto posizioni di prestigio, molti vivono in stato di bisogno: per loro è necessario al più presto trovare soluzioni adeguate, come, ad esempio, l’assegno sociale. Infine, ho già avuto modo di evidenziare la forte esigenza culturale, soprattutto delle nuove generazioni. Occorre fare di più per la diffusione della cultura italiana, rafforzare gli Istituti di Cultura, assegnare borse di studio per i giovani, seguendo magari il modello della Francia e della Spagna che in questo modo rinsaldano non solo i legami culturali ma anche patriottici con le nuove generazioni all’estero che diventano così delle ‘antenne’ nel mondo”. Considerata la sua esperienza nel settore imprenditoriale, il senatore intende dedicare grande attenzione anche alle attività commerciali perché c’è bisogno di dare senso al “Sistema Italia”. Secondo Pollastri non si è lavorato in maniera adeguata, al pari con altri Paesi, nella sfida della globalizzazione, soprattutto in America Latina. “L’Italia è rimasta con poche grandi aziende, ed oggi più che mai occorre attivare joint-ventures con le realtà economiche radicate in quei paesi e mostrare le nostre potenzialità. E’ necessario avere rapporti sempre maggiori con le entità economiche locali e le strutture italiane come le Camere di Commercio, l’Ice, la Sace per creare un sistema con sinergie e con progetti precisi, il tutto con l’indispensabile supporto delle autorità diplomatiche”.

Tra i numerosi impegni del senatore in questi primi due mesi di legislatura, la partecipazione all’incontro promosso dalla Fondazione Agnelli sul voto. Oggi, dopo l’esperienza delle elezioni di aprile, si avverte l’esigenza di apportare delle modifiche alla legge. “Bisogna però ribadire – precisa Pollastri – che la concessione del voto agli elettori all’estero è data da una legge costituzionale, e su quella non si deve più discutere. L’obiettivo è però quello di arrivare ad una maggiore trasparenza e serietà nell’esercizio del voto. Bisogna quindi creare un sistema che non lasci alcun dubbio sulla votazione, stiamo studiando insieme, a livello bipartisan, una modifica alla legge che prevede, ad esempio che il voto venga esercitato presso i consolati, non più, quindi, voto per corrispondenza. Adesso cercheremo di fare una riunione con tutte le forze politiche e ragionare sulle modalità tenendo conto delle tante esigenze, anche logistiche, che verranno evidenziate, ad esempio mi rendo conto che in Brasile ed in Australia ci sono delle distanze enormi, ma anche per questi casi dovremo trovare soluzioni adeguate”.
Infine, tra gli argomenti toccati in questo incontro, non poteva mancare il ruolo di Rai International che anche in occasione del referendum non è stato all’altezza. “Credo che questo referendum sia un appuntamento ancora più delicato di quello di aprile, e proprio per questo era indispensabile attivare una adeguata campagna informativa. I consoli hanno inviato materiale, ma mi rendo conto che non basta. Così, anche questa volta, sono state le associazioni e le realtà dei nostri connazionali a fare un lavoro encomiabile. Un lavoro che avrebbe dovuto svolgere Rai International”. Proprio in questi giorni Rai International è stata oggetto di attenzione sia da parte del viceministro Danieli sia dei parlamentari “esteri” che hanno avuto un incontro con i giornalisti. Secondo quanto emerso, la rete sembra versare in un preoccupante “stato di totale abbandono” mentre manca una “prospettiva editoriale che renda chiaro e definito il ruolo di centralità dell’informazione di Rai Internazionale anche a seguito dell’elezione di 18 Parlamentari nella circoscrizione Estero”.
Secondo Pollastri, anche per quanto riguarda il ruolo di Rai International, “dobbiamo guardare l’esempio di altri Paesi che utilizzano al meglio il canale destinato alle collettività all’estero. Rai International deve intensificare gli spazi dedicati all’informazione, soprattutto in occasioni di importanti appuntamenti, come quelli elettorali, e garantire anche l’informazione di ritorno. Attraverso Rai International si deve far vedere in Italia la realtà dei connazionali all’estero; ad esempio, si sa poco o nulla dei numerosi parlamentari di origine italiana presenti in ogni Paese con i quali dovremo attuare delle sinergie. E questo è anche il compito dei parlamentari eletti all’estero: valorizzare le immense risorse che l’Italia possiede nel mondo”.

 

 

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