1592 VENEZUELA: Le cooperative che fanno scuola

20060616 17:15:00 webmaster

Il Venezuela prende a modello il sistema cooperativo italiano per sviluppare il proprio. Cavenit, Lombardi in Venezuela e Mantovani nel Mondo, coinvolgono la Legacoop.

Il Venezuela bolivariano di Hugo Chavez guarda all’Italia per far crescere il proprio sistema cooperativo. E’ quanto è emerso in un convegno promosso dalla Camera di commercio venezolano-italiana nell’ambito del Festival Italiano e intitolato “Produzione di lavoro e benessere sociale con le cooperative”, tenutosi presso il Ministero per l’economia popolare. L’interesse del governo di questo paese per la storia del movimento cooperativo della penisola è noto da tempo: in passato una delegazione di funzionari governativi aveva fatto visita ad alcune realtà
cooperative del nord Italia. Quanto discusso nel convegno annuncia, tuttavia, una fase di collaborazione più concreta.

I dati ufficiali sull’imprese cooperative costituite in Venezuela sono impressionanti: la Superintendencia nacional de cooperativas (Sunacoop) ne ha registrate addirittura 108.000, metà delle quali impegnate nei servizi e il resto in agricoltura, artigianato e allevamento. Il numero non dice quante siano effettivamente attive e produttive e quanto sia radicato il movimento cooperativo sul territorio, ma segnala comunque una forte attenzione per questo settore. In che termini si articola la collaborazione con l’Italia
annunciata al convegno?

“Come Cavenit”, spiega Lidia Bruttini, vicepresidente 2 della Camera di commercio venezolano-italiana, “ci siamo attivati su stimolo dell’Associazione Lombardi del Venezuela e all’Associazione Mantovani nel mondo per organizzare un corso di volontariato e impresa, al quale hanno partecipato esponenti delle associazioni italo-venezolane e del mondo cooperativo e istituzionale venezolano. Il convegno è un passo ulteriore per
favorire lo scambio tra la realtà italiana e quella venezolana. Le cooperative in Italia rappresentano un settore produttivo importante, sono delle imprese come le altre, e per questo ci interessa favorire la collaborazione”.

Gianni Cappellin, presidente dei Lombardi in Venezuela, spiega il ruolo della sua associazione. “Il nostro impegno”, dice, “si è concretizzato inzialmente in un progetto per l’assistenza sociosanitaria dei nostri
connazionali indigenti e un corso di formazione al volontariato. Al corso abbiamo invitato Umberto Fioravanti, nostro referente italiano e rappresentante dei
Mantovani nel mondo, che è un ex funzionario della Cgil e conosce bene il settore delle cooperative. Il modello cooperativo italiano è un modello vincente, abbiamo trovato molta disponibilità e interesse da parte venezolana
ad avviare degli incontri di approfondimento”.

I settori dove, su specifico interesse delle istituzioni venezolane, si concentra l’attenzione bilaterale, sono quello abitativo e delle costruzioni, in particolare lo sviluppo dell’urbanistica sociale, quello turistico e
agrituristico, quello sanitario, e quello cooperativistico sociale che affronti le problematiche degli adolescenti indigenti e delle tossicodipendenze. Dopo gli incontri di questi giorni, entro un mese si dovrebbe passare alla fase
di approfondimento tecnico che anticipa la definizione di accordi veri e propri.

A dare forza al percorso avviato è il coinvolgimento della più importante organizzazione cooperativistica italiana, Legacoop, che raccoglie circa 14mila cooperative e conta sette milioni e mezzo di soci. Bruno Busacca, membro
del direttivo di Legacoop, è venuto in Venezuela per partecipare al convegno e discutere con i referenti venezolani di future piattaforme collaborative. “Siamo appena alla fase iniziale di un percorso che speriamo
porti lontano”, dice. “Siamo stati coinvolti per illustrare un modello economico di successo, qual è quello cooperativo in Italia, che non ha pari per forza e
diffusione, e valutare alcune aree dove concentrare la collaborazione.
Negli ultimi anni in Venezuela il sistema cooperativo è esploso, in termini numerici, ma si tratta ancora di una situazione ancora incerta, come tutte le realtà agli inizi, in questo senso è molto utile il sostegno internazionale.
D’altra parte, il movimento cooperativo ha una forte tradizione di collaborazione transanzionale, attraverso l’Alleanza Cooperativa Internazionale (Ica) che oggi è guidata da un italiano, Ivano Barberini, ex presidente di
Legacoop”.

Umberto Fioravanti, esperto del settore cooperativo in ambito sanitario, ha portato le sue compentenze e ha avuto dei contatti con il mondo cooperativo venezolano, oltre che con le istituzioni. “In questo paese”, dice, “ho colto una realtà complessa, c’è una forte tensione ideale nel
vedere le cooperative come mezzo per la costruzione del socialismo, per aiutare i più deboli, più che come un modello di impresa che può produrre ricchezza. E’ una situazione che ricorda quella italiana di cinquant’anni fa”.

L’iniziativa è stata accompagnata da una serie di seminari ,organizzati sia a Caracas che a Valencia dalla Camera di Commercio venezolano-italiana, sul volontariato e sulle politiche regionali a favore degli italiani all’estero,aventi come relatori Daniele Marconcini, Presidente dell’Associazione dei Mantovani nel Mondo e consigliere nazionale dell’UNAIE e Marta Carrer resp.AMM per le politiche sociali in Sud America.

Nel corso di questi incontri la dr.ssa Maria Eugenia Cavazza ha esposto il progetto sanitario di censimento e di intervento a favore di indigenti sanitario,finanziato dalla cooperazione della Regione Lombardia al C.F.C.L.
di Milano (Centro per la Formazione Continua e il Lavoro), associazione senza scopo di lucro per la formazione professionale e la solidarietà internazionale con partner la Policlinica Las Mercedes, Caracas, il Comite Italiano de Asistencia di Caracas, l’Asociación Civil Lombardi in
Venezuela, la Comasemi, Fundación Comité Asistencia Emigrantes Italianos, Valencia,l’ Instituto de Oncología y Hematología, Caracas e l’Associazione dei Mantovani nel Mondo.

Max MAuro/da La Voce d´Italia-Caracas

 

 

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