1636 “L’Italiano nella globalizzazione: prospettive, progetti e risorse”

20060623 09:50:00 webmaster

L’iniziativa è stata presentata a Roma dall’Ateneo umbro, dalla Farnesina e da Confindustria
All’Università per Stranieri di Perugia Conferenza per i Direttori degli Istituti Italiani di Cultura

ROMA – “L’Università Italiana per Stranieri (…) ha lo scopo di diffondere la migliore e la maggiore conoscenza dell’Italia in tutte le sue manifestazioni passate e presenti per la lingua, la letteratura, le arti , la storia , i costumi ,le istituzioni politiche, culturali industriali (…) e il suo pensiero attraverso i secoli”.

Così recita l’articolo 1 dello Statuto del prestigioso Ateneo di Perugia nato il 29 ottobre 1925. Ottanta anni di vita. E un ruolo sempre crescente nella diffusione della conoscenza della lingua, della cultura e della civiltà italiana all’estero e nella capacità di rappresentare allo stesso tempo un punto privilegiato di incontro, dialogo, integrazione tra studenti di lingue, culture, nazionalità diverse. Non a caso già nel 1931 l’Union Internationales pour la Société del Nations scelse l’Università per Stranieri di Perugia come sede di importanti riunioni, in quanto “esempio permanente di collaborazione spirituale fra tutti i popoli”
Le attività dell’Ateneo hanno fatto sì che esso sia divenuto da tempo uno stabile interlocutore di istituzioni nazionali, in primis il Ministero degli Esteri, oltre che come accennato anche di organismi internazionali, per l’affidamento di azioni formative legate alla politica estera.
Nel corso della sua vita l’Università ha contribuito in modo incisivo a rappresentare la lingua e la cultura italiana nel mondo, formando decine di migliaia di studenti di ogni nazionalità. E insegnanti. Basti pensare che ancora nel maggio scorso – nell’ambito delle celebrazioni dell’80° della fondazione – l’Ateneo umbro ha promosso un convegno che ha rappresentato un importante momento di riflessione su teoria e metodi di apprendimento, insegnamento e certificazione dell’italiano come lingua non materna e sulla formazione degli insegnanti di italiano all’estero. Come ha ricordato il Rettore Stefania Giannini –recentemente entrata a far parte anche del Comitato di presidenza della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) – presentando a Roma, nella sede della Associazione Stampa Estera, una nuova iniziativa promossa in stretto raccordo con la Direzione generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale della Farnesina.
Dal 30 giugno al 2 luglio si terrà, infatti, nel capoluogo umbro, a Palazzo Gallenga, la Conferenza per i Direttori degli Istituti Italiani di Cultura “L’Italiano nella globalizzazione: prospettive, progetti e risorse”. L’intento è chiaro ed è stato sottolineato dal Rettore Giannini: la fruizione della lingua e della cultura italiana come strumento di promozione del Sistema Paese. L’evento – e il Rettore ha ricordato che già nei primi anni ‘80 l’Università aveva promosso un incontro con i Direttori IIC – si svilupperà come momento di riflessione teorica e di progettazione concreta di specifiche iniziative volte al potenziamento del ruolo della lingua e della cultura italiana quali strumenti di promozione dell’identità nazionale, al cui riguardo cruciali appaiono compiti e funzioni degli Istituti Italiani di Cultura, voce culturale della politica estera italiana.
Sono stati chiamati a partecipare ai lavori 40 Direttori di Istituti di Cultura – che nel mondo sono 93, di cui 90 operativi – di quattro aree geo-politiche specifiche, ritenute prioritarie – ha spiegato Giannini – nell’attuale strategia nazionale di promozione linguistica estera: Europa Centro-Orientale, America Latina, Mediterraneo e Medio Oriente, Asia Orientale. Ma il convegno, ha precisato il Rettore, è aperto a tutti gli operatori del mondo della cultura e degli IIC nel mondo. La conferenza punta non solo a fare un bilancio di quanto fatto finora ma a progettare e fornire nuovi strumenti per la promozione della cultura italiana in collegamento stretto con gli IIC. Quasi coetanei dell’Ateneo di Perugia, essendo nati nel 1926. Una lunga tradizione nella promozione della lingua e cultura italiana. Come ricordato dal consigliere Maria Romana Destro Bisol, Capo Ufficio I della Direzione generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del MAE, che ha portato il saluto del Direttore generale Gherardo La Francesca (il quale insieme al Rettore Giannini aprirà e concluderà i lavori di Perugia). Destro Bisol ha posto l’accento sull’importanza dell’insegnamento della lingua italiana all’estero sviluppata attraverso la rete del Ministero degli Esteri. Per quanto riguarda gli IIC Bisol ha rammentato che dei 90 IIC operativi , 81 offrono corsi di italiano di vario tipo . E cresce la voglia di italiano: il numero dei corsi attivati nel 2005 negli IIC supera i 6.600. Il numero più alto di corsi è in Europa (3.721). le iscrizioni ai corsi negli IIC sono quasi 77mila (41.535 in Europa, 19.711 nelle Americhe, 8.160 nel Mediterraneo nel Medio Oriente, 7.065 in Asia e Oceania e 503 in Africa Sub-Sahariana) E dal 1999 ad oggi, le iscrizioni sono aumentate del 20 per cento. Negli ultimi anni gli IIC hanno diversificato l’offerta dei corsi. La maggior parte degli IIC offre anche corsi di conversazione e di letteratura. In alcuni IIC si tengono corsi di italiano commerciale , corsi per bambini e di preparazione ad esami ufficiali. Alcuni IIC offrono corsi specifici per lavoratori e corsi legati alla gastronomia, alla musica, al cinema e ai mass media. Per quanto riguarda la valutazione certificatoria della conoscenza della lingua italiana, nel 2005 80 IIC hanno stipulato una convenzione con un ente certificatore (Università per Stranieri di Perugia e Siena, Università di RomaTre , Società Dante Alighieri).
Destro Bisol ha ricordato anche che la promozione della lingua e cultura italiana passa per le scuole italiane all’estero: la rete scolastica – dati del 2005 – è composta da 169 le scuole italiane, di cui 21 statali, e 109 scuole bilingue. Utenza complessiva nell’anno 2004-2005, di 34.061 alunni (5.715 studenti italiani ed 27.240 gli stranieri). E negli Stati Uniti avanza il progetto per far entrare l’insegnamento della lingua italiana in 500 scuole E poi ci sono i Lettorati : il MAE gestisce 418 Lettori universitari di cui 276 di ruolo in 90 Stati. 142 sono assunti localmente con contributo MAE dalle Università. Inoltre non va dimenticato il grande contributo fornito dalla Dante Alighieri (che sarà presente alla Conferenza di Perugia) che come noto rilascia anche tramite i suoi Comitati all’estero un certificato che attesta la competenza della lingua italiana come lingua straniera (PLIDA). Altro intervento di rilievo di promozione della nostra cultura è la Settimana della Lingua Italiana nel mondo, che quest’anno – sesta edizione – sarà dedicata a “Cibo e feste nella lingua e cultura italiana”. La Settimana è promossa con il contributo della Dante Alighieri e dell’Accademia della Crusca. Fra il pubblico presente alla presentazione della conferenza, l’Ambasciatore Deodato; ha auspicato che dai lavori di Perugia emergano riflessioni approfondite e meditate da parte delle istituzioni culturali, ed ha fatto osservare tra l’altro che tra domanda e offerta di corsi si registrano sproporzioni tra aree geografiche e che in quelle con maggiore richiesta di insegnamento di italiano non si risponde con offerta adeguata.
Le istituzioni culturali hanno un ruolo vitale nella promozione del Sistema Italia. Sistema Paese vuole dire anche raccordo con il mondo delle imprese. Non è un caso che Confindustria collabori attivamente alla conferenza di Perugia. Se infatti la prima sessione dei lavori (il 30 giugno) sarà dedicata a “Globalizzazione e insegnamento della lingua italiana: sfide e opportunità” e la Tavola rotonda finale (il 2 luglio) sarà incentrata su “La ricerca di sinergie per un nuovo ruolo della lingua italiana nel mondo globalizzato: attori a confronto”, la seconda sessione generale (il 1 luglio) sarà imperniata su “Imprese e Istituti Italiani di Cultura: azioni concrete per la promozione del Sistema Italia”. La rete degli IIC all’estero e le Università per Stranieri presenti sul territorio nazionale costituiscono un’opportunità di sostegno alla promozione del nostro sistema industriale, fatto per lo più di piccole e medie imprese. Il made in Italy fonda il suo esito sulla capacità di veicolare contenuti culturali oltre che di immagine. E come ricordato dal rappresentante di Confindustria Antonio Colombo, la promozione economica, l’internazionalizzazione ha le sue basi nella conoscenza della lingua e della cultura. Colombo, che ha auspicato anche una maggiore internazionalizzazione delle nostre Università e ricordato la collaborazione di Confindustria al Progetto Marco Polo insieme al MAE e alla CRUI, ha indicato negli IIC uno strumento fondamentale per la promozione all’estero del Sistema Italia nelle sue varie sfaccettature. Ma ha anche invocato un maggior coordinamento fra le diverse istituzioni coinvolte negli interventi di promozione all’estero e una sinergia anche con il privato. (Simonetta Pitari- InformEminotizie)

 

 

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