1634 La Newsletter "Osservatorio Iraq"

20060623 08:59:00 webmaster

Dopo Zarqawi?
L’uccisione tanto sbandierata di Abu Musab al Zarqawi, annunciata nel giorno in cui veniva completato il governo del Premier Nuri al Maliki, con i ministri di Interni, Difesa e Sicurezza Nazionale, non sembra avere avuto grande impatto sulla situazione del paese, ed è improbabile che indebolisca la resistenza contro gli occupanti.

12/2006: 6 – 21 giugno 2006

La morte di al Zarqawi fomenterà o placherà l’insurrezione?
Intervista a Robert Fisk e Loretta Napoleoni – Democracy Now!

L’invito a Zarqawi
Greg Palast – Gregpalast.com

Violenza crescente, diritti umani negati
L’Iraq rimane un paese in preda alla violenza, confessionale ma non solo, dove è particolarmente pericoloso essere donne, sunniti, giornalisti, e in cui i diritti umani sono una chimera. Come testimonia un recente rapporto dell’UNAMI, la Missione delle Nazioni Unite per l’assistenza all’Iraq.

Iraq: la vera storia la racconta l’obitorio
Dorian Conley e Isam Rashid – Inter Press Service

In aumento gli abusi sessuali contro le donne in Iraq, denunciano le ong locali

IRIN
Cresce esodo forzato dei sunniti da Bassora, giornale iracheno

Giornalisti sempre più a rischio in Iraq
IRIN

Diritti Umani cancellati in Iraq
Paola Gasparoli – Osservatorio Iraq

Haditha non è un caso isolato
Le rivelazioni sul massacro di Haditha contribuiscono ad alimentare l’odio nei confronti delle forze occupanti, ma è difficile immaginarlo come un episodio isolato. E’ solo quello che ha avuto occasione di venire alla luce. Molti altri sono destinati a rimanere sconosciuti, come del resto le operazioni militari, di cui arriva poco o niente: è il caso di Dhuluiya, ad esempio, o di Ramadi, che molti temono possa diventare un’altra Falluja.

La punta insanguinata dell’iceberg
Sami Ramadani – Guardian

Agli americani piace la propria guerra
Robert Fisk – Counterpunch

Attaccata dai Marines Dhuluiya, molte vittime fra i civili
Ramadi diventa un’altra Falluja
Brian Conley – Inter Press Service

Una città in preda alla paura attende l’attacco
Megan K. Stack e Louise Roug – Los Angeles Times

A Ramadi un esodo di massa mentre crescono le tensioni
Yasin al Dulaimi e Daud Salman – Iraq Crisis Report

Sciiti sempre più ostili verso l’occupazione
Cade anche il mito delle "tranquille" province del sud a maggioranza sciita (non solo Bassora), dove l’ostilità della popolazione verso gli occupanti cresce di giorno in giorno. Come mostrano i recenti episodi di Maysan e Karbala.

Provincia di Maysan sospende cooperazione con forze britanniche

Forze Usa arrestano presidente Consiglio Provinciale di Karbala

Si ritirano Italia e Giappone

Nel tentativo di gestire la situazione, il governo Maliki annuncia che le forze irachene assumeranno il controllo della provincia di Muthanna, da cui sgombrano giapponesi, britannici e australiani. Questi ultimi andranno a Nassiriya, a sostituire, almeno in parte, gli italiani. L’Italia, è stato detto chiaramente, ritira le sue truppe e non avrà alcuna presenza militare in Iraq. Tuttavia non cambierebbe molto se il nuovo governo decidesse di portare avanti una politica di rapina delle risorse naturali del paese – una per tutte, il petrolio.

Grandi manovre petrolifere per il bottino di guerra in Iraq
Fabio Alberti – Il Manifesto

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