20060619 17:54:00 webmaster
DI COME RAI INTERNATIONAL E IL SUO DIRETTORE PROMUOVONO ALL’ESTERO IL CONFLITTO DI INTERESSI MADE IN ITALY
Lasciatosi alle spalle i problemi di una Testata che gli ultimi documenti dei giornalisti, votati all’unanimità, descrivono in stato di “totale abbandono”, l’ineffabile Direttore di Rai International, Massimo Magliaro, ha attraversato l’Oceano per celebrare la quattrocentesima puntata di Zoom, programma televisivo settimanale realizzato a New York per il pubblico degli Italiani all’estero. Nulla di nuovo quanto ad autocelebrazioni sotto i cieli di Rai International, se non fosse per qualche piccolo particolare, ma neanche tanto piccolo.
Innanzitutto il luogo, New York, e il padrone di casa, Claudio Angelini. Quest’ultimo, nella veste double-face di giornalista Rai in aspettativa, quindi non in attività, ma allo stesso tempo di giornalista in attività per conto di Rai International, per la quale da anni realizza e conduce proprio Zoom. La trasmissione ha celebrato i suoi primi quattrocento numeri nella sede dell’Istituto italiano di cultura di New York, il cui direttore è un giornalista Rai in aspettativa, un certo Claudio Angelini, moderno Stacanov e nuova figura di giornalista Rai in aspettativa-attiva. L’ottimo Angelini, realizzando ogni settimana Zoom per conto di Rai International, a volte si trova, ma a volte anche più di qualche volta, a dover “zoommare”, suo malgrado, sull’attività dell’Istituto di cultura di cui è direttore, cioè su se stesso. Troppo complicata la vita a New York! Ma d’altronde, la cosa merita, dato che Zoom “ha un’audience potenziale di un milione e mezzo di spettatori nella sola New York”… E qui sarebbe interessante sapere con che strumenti Rai International misura l’audience.
Comunque, essendo Angelini in aspettativa, questo prodotto del made in Italy nel settore del conflitto di interessi esportato sul mercato televisivo americano, non viene nemmeno pagato (eppure ne fa di lavoro). Ma per la parte dell’aspettativa-attiva su Rai International, vogliamo sperare che il buon direttore Magliaro, magnanimo com’è con i suoi collaboratori, gli riconosca almeno un adeguato rimborso spese. Magari sotto forma di pasti in qualche ristorante italiano.
Eugenio Marino
Responsabile Comunicazione
Dipartimento DS Italiani all’estero
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