1664 REFERENDUM ALL'ESTERO: MIGLIORA L’AFFLUENZA RISPETTO AI PASSATI REFERENDUM MA NON ALLE POLITICHE

20060624 09:55:00 webmaster

REFERENDUM: STOP ALLE OPERAZIONI DI VOTO/ MIGLIORA L’AFFLUENZA RISPETTO AI PASSATI REFERENDUM MA NON RISPETTO ALLE POLITICHE/ E DELUDE L’EUROPA

ROMA aiseEminotizie – Si sono concluse ieri, 22 giugno, alle ore 16.00 locali, le votazioni dei connazionali all’estero per la consultazione referendaria. La percentuale di buste pervenute alla rete consolare è ad oggi del 27,07%, ma, spiegano dalla Farnesina, tale percentuale potrebbe variare, seppur di poco, nel corso della giornata odierna in conseguenza dell’inserimento di ulteriori dati.
"Si tratta di un risultato positivo che indica una crescente consapevolezza, nell’elettorato residente all’estero dell’importanza dell’esercizio del diritto di voto ed in particolare in occasione di questa specifica consultazione referendaria", afferma il Vice Ministro degli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo, Franco Danieli.

La percentuale di affluenza fu infatti del 20,35% in occasione dei referendum abrogativi del 2003 (servitù coattiva di elettrodotto e reintegrazione dei lavoratori illegittimamente licenziati) e del 24,96 % per i quattro referendum del 2005 sulla fecondazione assistita.
Sino ad ora, invece, in America Meridionale si è al 32,34% ed in molte circoscrizioni consolari dell’Argentina (Mendoza 50,38, Lomas de Zamora 43,55, La Plata 41,89), Uruguay (Montevideo 33,97) e Venezuela (Maracaibo 38,76) tale dato viene ampiamente superato.
In America Centrale e del Nord la media è del 26,14%, ma si registrano più alte percentuali di voto in Canada con oltre il 30% (Montreal 38,21).
Nella ripartizione Africa, Asia, Oceania la media è del 31,17%, con un significativo 29,54 dell’Australia nel suo complesso (Melbourne 34,59%).
In Europa infine la media delle buste ricevute sul totale di plichi inviati è del 24,54%, un dato comunque non entusiasmante per la circoscrizione estero più vicina all’Italia – se si esclude la Svizzera, che con il suo 34% si conferma ancora una volta il Paese europeo a più alta partecipazione – soprattutto se confrontato con il 34,8% delle politiche di aprile. Il perché è forse da imputarsi alla scarsa informazione rivolta, anche in questa occasione, verso gli italiani che avrebbero votato all’estero e che, per questo, in molti casi, non hanno compreso l’importanza di questo secondo appuntamento con il voto.
A partire dalla Gran Bretagna, dove la percentuale di partecipazione al voto è del 24% a fronte di oltre il 34% di aprile. Secondo quanto riferito all’Aise dal Consigliere per l’Emigrazione e gli Affari Sociali dell’Ambasciata a Londra, Giuseppe Berlendi, su un totale di 129.825 schede inviate su tutto il territorio, sono infatti 31.184 le schede votate e riconsegnate ai Consolati. Più alto il tasso di partecipazione nella circoscrizione di Londra (25,906%), al cui Consolato Generale sono pervenute 21.638 schede votate su 83.524 elettori; mentre 1.476 sono le schede votate sulle 7.489 inviate nella circoscrizione di Edimburgo, con una percentuale del 19,7%; 4.688 le schede votate a fronte delle 23.193 inviate (20,2%) a Manchester ed infine 3.382 a fronte delle 15.619 inviate (21,6%) a Bedford. "Un dato che non stupisce", ha dichiarato il Consigliere Berlendi, "perché qui all’estero la copertura informativa del referendum è stata veramente scarsa".
Non cambia il registro in un altro Paese di grande emigrazione quale il Belgio, dove il dato generale si attesta intorno al 20%, contro il 34% delle passate politiche. "Non è un grande risultato, ma è più o meno era quello che ci aspettavamo", sottolinea il Consigliere Alberto Bertoni, Capo Ufficio Politico-Emigrazione dell’Ambasciata d’Italia a Bruxelles. Sinora dal Belgio sono stati comunicati solo i dati parziali giunti dalle diverse circoscrizioni consolari: a Bruxelles ha votato il 24,45% degli aventi diritto, a Charleroi il 14,08%, a Genk (Limburgo) il 18,70%, a Mons il 15,75% e a Liegi il 16,68%. Ora, per avere il dato Paese, bisognerà attendere il dato ponderato tra aventi diritto e somma delle schede votate e ricevute, ma, a colpo d’occhio, con un massimo del 24,45% di Bruxelles, dove c’è stata dove una maggiore partecipazione, ed un minimo 14,08% di Charleroi, caratterizzata evidentemente da una diversa emigrazione, la media resta sotto il 20%, circa la metà di quanto raggiunto due mesi fa per le politiche.
Si aggira intorno al 20% anche il dato di affluenza giunto all’Ambasciata d’Italia dai Consolati di Madrid e Barcellona, per i quali però si sta ancora terminando il conteggio.
Decisamente superiore, anche se ugualmente calato rispetto alla politiche, è il dato ormai definitivo giunto dalla Svizzera, dove ha votato complessivamente il 34% degli aventi diritto. Su un totale di 370.649 aventi diritto al voto, hanno votato infatti in 125.266, un dato questo che conferma ancora una volta la Svizzera come il Paese europeo a più alta partecipazione. In particolare, se si escludono Ginevra (28%), Losanna (29%) e Coira (29%), tutte le restanti circoscrizioni consolari hanno registrato un’affluenza superiore al 30%, con un picco del 41% a Lugano. Nelle restanti circoscrizioni ha votato: il 34% degli aventi diritto a Zurigo e Basilea, il 33% a San Gallo e Sion, il 32% a Berna e Wettingen ed il 30% a Neuchatel. Per il Consigliere Domenico La Spina dell’Ufficio Emigrazione e Affari Consolari dell’Ambasciata a Berna, "nonostante il confronto con le politiche, si tratta di un buon risultato poiché si è trattato di un referendum importante a cui una buona quota di italiani ha voluto partecipare". E ciò nonostante la mancanza di informazione. "Anche i partiti politici avevano sicuramente meno risorse per fare campagna elettorale e questo", ha detto La Spina, "ha probabilmente influito sul livello di informazione dei nostri connazionali".
Nessun dato è stato reso disponibile dalle Ambasciate di Berlino e Parigi, dove con il passare delle ore si è stretto il cordone sanitario di riservatezza della Farnesina.
Intanto però da Algeri arriva un dato confortante, poiché nel Paese Nord Africano l’affluenza al voto dovrebbe attestarsi intorno a poco più del 40% degli aventi diritto. (r.aronicaaiseEminotizie)

 

 

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