1682 L'esito del referendum chiude con il passato e riapre una nuova stagione politica

20060628 19:43:00 webmaster

di Michele Schiavone, Segretario DS Europa

Il risultato referendario italiano chiude finalmente la lunghissima campagna elettorale e anche la parentesi di uno sfrenato rampanstismo che, in una sola legislatura, ha messo a soqquadro le istituzioni e la tenuta sociopolitica del nostro Paese.
Con il nuovo Governo l’Italia ha ora l’occasione di voltare pagina e di recuparare l’immagine e il ruolo che le compete in Europa e nel mondo. La rincorsa al nuovismo, all’eccesso e alla sregolatezza contenuta nella ricetta liberista del passato Governo ha trovato finalmente un baluardo insormontabile nel giudizio di milioni di cittadini stanchi di assistere a una confusa e opinabile gestione della vita del Paese.

C’è voluto l’esito del referendum sulla riforma costituzionale approvata nella recente legislatura, dopo le amministrative e le elezioni legislative di aprile, per chiudere definitivamente con il passato e per riaprire una nuova stagione politica: quella del rilancio del sistema Italia. Si tratta di un obiettivo ambizioso.
Di fronte all’evidenza dei fatti l’opinione pubblica si aspetta che il nuovo esecutivo incominci a lavorare e a svolgere il proprio ruolo per realizzare il programma con il quale ha vinto le elezioni legislative e soprattutto per ricomporre un rapporto di convivenza civile deterioratosi negli ultimi anni, caratterizzati da una forte contrapposizione politica.

Nella ricerca di un’uscita dalle difficoltà economiche, finanziarie e di credibilità di questi ultimi anni il nostro Paese potrà contare anche sulla disponibilità, sull’intraprendenza e sul genio di molti nostri connazionali residenti all’estero, che vedono nel nuovo governo un riferimento a cui affidare le proprie aspettative e le loro speranze per edificare un nuovo protagonismo. In molti paesi europei c’è una grande attesa sul rilancio dell’azione del nuovo governo, che di riflesso porterà dei benefici anche alle nostre comunità.

Durante la campagna referendaria, che ci ha visti indomiti protagonisti in diverse città d’Europa, nelle quali abbiamo avuto la possibilità di spiegare ai nostri connazionali le ragioni e i rischi contenuti nella proposta di modifica costituzionale, abbiamo avuto la percezione della loro voglia di cambiamento e di riscatto. Ritornare ad avere certezze e un Governo serio e affidabile era il loro desiderio diffuso.
Per moltissimi di loro la Costituzione ha sempre rappresentato l’unico riferimento legislativo di garanzia, il porto di salvataggio dalle intemperie che si sono abbattute sui loro destini. Perciò in Europa il risultato referendario non è stato diverso da quello legislativo di aprile e gli elettori hanno avuto la forza di rispedire al mittente una modifica che aveva evidenti effetti negativi anche sulla tenuta unitaria delle comunità italiane all’estero.

Sarà compito del Viceministro degli esteri con delega per gli italiani nel mondo promuovere atti di discontinuità con il passato e interpretare in chiave legislativa, in provvedimenti le attese che siamo riusciti a recepire, e in questo compito ci sforzeremo di sollecitargli le risposte con fatti concreti.

I Democratici di Sinistra in Europa anche in questa campagna referendaria hanno fatto la loro parte, ringraziano le elettrici e gli elettori, i simpatizzanti e i dirigenti locali, i parlamentari eletti nella lista de l’Unione per il contributo dato nel preservare la costituzione dallo stravolgimento a cui rischiava di sottoporla la devolution.

 

 

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