1651 Concluso il percorso formativo dei nuovi operatori delle sedi estere del Patronato Acli

20060623 14:10:00 webmaster

ROMA – Dopo oltre un mese di formazione, stage, incontri e viaggi si conclude la permanenza in Italia dei nuovi operatori del Patronato Acli all’estero. Ad augurargli buon viaggio e “buon futuro”, i massimi dirigenti del Patronato Acli, riuniti attorno a loro nella sede nazionale per un incontro di valutazione e di saluto.
“Il corso è andato molto bene. Non avevo conoscenze in materia di previdenza; vado a casa con qualcosa in più e con la consapevolezza che ci sono persone a cui posso fare riferimento… anche se geograficamente siamo lontani, ora so che possiamo sentirci vicini” (Tonye, Australia).

Nelle parole di tutte e tutti i partecipanti, il percorso formativo è stata una bella, una bellissima esperienza; importante dal punto di vista sia professionale che umano. E tutti ne escono rafforzati nelle motivazioni, nella voglia di spendersi e di fare. Così, si apre per loro quel “buon futuro” che, nell’incontro inaugurale, il Presidente nazionale delle ACLI, Andrea Olivero, gli aveva augurato di costruire insieme.
Torneranno in Argentina e in Sud Africa, in Australia e in Belgio, in Brasile, Germania e Svizzera. Ma saranno una comunità.
A loro – ha detto il Vicepresidente delegato Michele Consiglio – è affidato un compito fondamentale per i nostri connazionali all’estero: rendere esigibili e cioè sostanziali, come dice la nostra Costituzione, i loro diritti. In una realtà come il Patronato, questo principio diventa lavoro quotidiano, impegno costante e continuo nella formazione e nell’aggiornamento, e poi disponibilità all’ascolto e all’incontro, capacità di comprendere nuovi e vecchi bisogni che nascono all’interno della comunità italiana e locale.
Molti corsisti hanno individuato nella cura e nell’attenzione alle persone uno degli elementi distintivi del percorso formativo. “Questo – ha detto il direttore generale Damiano Bettoni – è lo stile del Patronato Acli. Fatto di competenza professionale e di “competenza umana”. Di rigore e di passione insieme… Non dobbiamo mai dimenticare che siamo un servizio di pubblica utilità, come è scritto nell’art. 1 della legge 152/2001 e che, come Patronato Acli, siamo nati per garantire informazione, assistenza e tutela ai lavoratori e alle lavoratrici, in Italia e all’estero e per rispondere concretamente ai loro bisogni, “con spirito di massima solidarietà”, come invece è scritto nell’Atto costitutivo del 1945… I percorsi formativi, gli strumenti di colloquio telematico e di informazione, gli incontri sono le modalità di costruzione di una rete “globale” che unisce tutte le sedi del Patronato Acli. In questo senso, “parliamo la stessa lingua”, come dice lo slogan dei nostri servizi per gli immigrati presenti sul territorio italiano”.
Sono state poi nominate questioni concrete: l’avvio della campagna Red Estero dell’Inps, le richieste di intervento nel settore fiscale, i problemi delle seconde e terze generazioni di emigrati, le risorse informatiche. Ma su tutte, l’apprendimento più importante resta quello che fa della “competenza umana” l’ingrediente imprescindibile per un “buon futuro”. (InformEminotizie)

 

 

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